You are my Blood 4                                     Back to FanFic  Back to Home

Kyota in piedi vicino ad una grande finestra lanciò uno sguardo al temporale che imperversava senza accennare a placarsi. “Credo che continuerà così per tutto il giorno” gli disse Maki battendogli un colpettino sulla spalla. Il ragazzo annuì passandosi le dita tra i capelli sciolti e ancora leggermente umidi per il bagno caldo che si era concesso nella sua lussuosa camera. Visto che avevano a disposizione tanto ben di Dio perchè non approfittarne? Nel grande salotto in cui l’aveva accompagnato il cameriere alcuni ragazzi delle altre squadre erano già riuniti intorno al lungo tavolo del buffet. Anzai sorseggiava il the seduto su una poltrona mentre Ryota stava servendosi di alcune tartine parlando con Jin. Akagi e Uozumi accanto al camino stavano discutendo di schemi di gioco mentre Hikoichi con il suo immancabile blocco di appunti scriveva tutto. Anche gli altri si erano cambiati e dopo l’iniziale stupore si stavano ben presto abituando a tutto quello sfarzo. Il rookies stava portando un tramezzino alle labbra quando dalla porta entrò un ragazzo con la faccia scura quasi quanto il temporale che imperversava fuori dalle finestre. “Hey Sendoh che c’è ti ha morso un cane?” gli chiese Kyota con un largo sorriso. Il ragazzo moro lo fulminò con un’occhiataccia prima di sfoderare il suo immancabile sorriso anche se questa volta somigliava più ad un ghigno. “Io non ci scherzerei tanto sopra se fossi in te aspetta di vedere i cani..” disse lasciando la frase in sospeso prima di servirsi da bere.

 

Hanamichi si mosse tra le lenzuola allungando le braccia per stiracchiarsi, voltò il capo per fissare il cuscino accanto al suo trovandolo vuoto. La volpe doveva essersi già alzata. Allungò il viso per poggiare la guancia dove il capo del vampiro aveva lasciato un piccolo solco sul cuscino bianco aspirando il suo profumo.

Sospirò crogiolandosi in quella leggera sensazione di benessere per alcuni minuti, gli occhi chiusi il corpo completamente rilassato sotto le lenzuola che lo avvolgevano.

Il rumore della porta del bagno che si apriva lo riscosse dal dolce torpore in cui stava nuovamente scivolando costringendolo ad alzare il capo. Rukawa sulla soglia del bagno i capelli bagnati e l’accappatoio negligentemente avvolto sul corpo muscoloso gli sorrise incurvando leggermente gli angoli della bocca.

“Ben svegliato” mormorò andando a sedersi sul letto accanto a lui e chinando il viso per sfiorargli le labbra con le proprie.

“Che ore sono?” gli chiese Hanamichi mettendosi seduto anch’egli e guardandosi attorno alla ricerca di un orologio. “Sono quasi le tre” mormorò distrattamente il vampiro mentre i suoi occhi seguivano con attenzione il lenzuolo candido scivolare sulla pelle dorata del suo shadow, quando questi si era alzato, fermandosi giusto pochi centimetri prima di scoprire il suo sesso. Affascinato dal contrasto tra le lenzuola e quella pelle abbronzata il volpino allungò una mano poggiandola sul ventre piatto del suo amante prima di farla scivolare lentamente sotto le lenzuola. “Ru!!!” protestò vivacemente il rossino arrossendo e afferrandolo per il polso per evitargli di scendere più in basso. Per una volta il vampiro parve cedere e allontanando la mano gli indicò il bagno. “Igor ha portato su le nostre valigie se vuoi cambiarti” gli disse prima di alzarsi dal letto e dirigersi verso un grande armadio nascosto nella parete. Con sua enorme sorpresa, Hanamichi vide al suo interno le loro valigie mentre alcuni abiti erano stati ordinatamente appesi alle grucce. “Ma...ma...” balbettò sorpreso “Quando...?”

Rukawa scosse le spalle con indifferenza. “Dev’essere entrato mentre stavamo dormendo” disse tranquillamente.

Il rossino spalancò gli occhi arrossendo violentemente mentre afferrava con entrambe le mani le lenzuola portandosele al petto per coprirsi.

“Do’hao” mormorò il vampiro osservando senza poter trattenere un sorriso il suo compagno che si guardava introno come se si aspettasse di veder spuntare il maggiordomo da un momento all’altro.

“Io non ci trovo niente di divertente volpaccia!!!” esclamò offeso il ragazzo lanciandogli uno sguardo omicida. “E se entrava mentre... mentre....” il suo viso assunse una splendida tonalità aragosta mentre tentava invano di non  incespicare nella sua lingua per spiegare il concetto. Rukawa scosse le spalle “E’ solo il maggiordomo” mormorò.

Hanamichi lo fissò allibito prima di esplodere in un “KISTUNEEEEE!!!!!” che fece quasi tremare i vetri delle finestre. “Hana!!” protestò il moro portandosi le mani alle orecchie e lanciandogli un’occhiata torva.

“Stavo scherzando do’hao, Igor non sarebbe mai entrato se non avesse avuto la certezza di non disturbare!” gli spiegò prima di prendere un accappatoio dall’armadio e gettarglielo. “Su va a lavarti gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto” borbottò cupo vagliando tra se l’idea di imbavagliare il suo ragazzo.

 

Hanamichi uscì dal bagno trovando il volpino completamente vestito seduto su una poltroncina il cellulare all’orecchio.

Un paio di pantaloni bianchi fasciavano le lunghe gambe accavallate con grazia mentre un’ampia felpa azzurro cupo gli cadeva mollemente su di essi avvolgendo il corpo candido e lasciando scoperto il lungo collo. Aveva tirato indietro i capelli ancora umidi che tuttavia già gli ricadevano in ciocche scomposte davanti al viso mentre scuoteva la testa nel parlare con il suo misterioso interlocutore.

Hanamichi si costrinse a spostare la sua attenzione sulla conversazione telefonica perchè guardare la volpe gli stava facendo venire una gran voglia di tornare a letto.

Stava diventando un hentai peggio di Akira.

“No...ti ho detto di no.... Reika.... Reika non ci provare neanche....REIKA!” il vampiro fissò il cellulare muto con un’occhiata truce che fece scricchiolare pericolosamente l’apparecchio come se dovesse andare in pezzi da un momento all’altro.

“Che succede?” gli chiese Hanmichi curioso mentre prelevava dall’armadio una camicia bordò e un paio di pantaloni neri. Rukawa sollevò il capo per rispondergli proprio mentre il ragazzo lasciava cadere l’accappatoio per chinarsi e indossare i pantaloni.

Lo fissò in silenzio per un paio di secondi prima di recuperare le corde vocali.

“Ho chiamato mia madre per avvertirla che ci siamo fermati qui ma mi ha risposto Reika.”

Il rossino si allacciò i pantaloni prima di voltarsi a guardarlo.

“E allor.....”

“Saaalve!!!” lo interruppe un’allegra voce ben nota mentre dal centro della stanza una bella ragazzina dai capelli biondi emergeva da una voluta di fumo dorato.

Hanamichi fissò la cugina del volpino spalancando gli occhi. “Re..Reika?” mormorò sorpreso.

La ragazza lo squadrò dall’alto al basso facendo scorrere lo sguardo sulle lunghe gambe fasciate dai pantaloni scuri fino al petto nudo lasciandosi sfuggire un languido sospiro che fece arrossire Hanamichi e che le costò un veloce balzo all’indietro per schivare una fiammata lanciatole contro dal cugino.

“Ma insomma stavo solo guardando!!” protestò la ragazzina offesa battendo alcuni colpetti sull’ampia gonna la cui estremità si era bruciacchiata.

“Sei troppo possessivo con il tuo sposino cugino!!” borbottò “E pensare che io sono venuta fin qui per aiutarvi” disse con fare melodrammatico.

Rukawa sollevò gli occhi al cielo. “Non mi sembrava di averti chiesto aiuto” le fece notare il vampiro con voce profonda mentre Hanamichi fissava i due abbottonandosi la camicia rosso scuro.

Reika lanciò un’occhiata di disapprovazione al ragazzo che si stava coprendo ma si premurò di spostare lo sguardo in fretta per evitare di venir incenerita dal cugino.

“Ma pensa ai vantaggi che comporta l’avermi qui!” gli disse la ragazza con un sorriso allegro “Darò io tutte le spiegazioni del caso. Mi inventerò una storia plausibile e metterò a tacere tutti i loro dubbi!! Pensa Kaede a tutte le domande che ti faranno quando scenderai” gli disse ben conoscendo quanto il cugino detestasse dare spiegazioni. “Ci pensi finiresti per parlare per ore e ore” mormorò suadente con un ghigno soddisfatto quando lo vide corrucciarsi.

“Come spieghiamo la tua presenza qui stamattina ti hanno visto a scuola” chiese il vampiro ormai quasi convinto.

Non gli andava proprio di mettersi a dare spiegazioni però era inevitabile che gli facessero delle domande.

Reika in effetti poteva risparmiargli una buona dose di seccature anche se temeva che ne avrebbe create di nuove.

“Dirò che ero diretta qui e che ho preso l’elicottero così sono arrivata prima di voi” spiegò la ragazza con una scrollata di spalle. “Avete un elicottero?” chiese il rossino intromettendosi nel dialogo. “Ne abbiamo due” gli rispose distrattamente Rukawa prima di tornare a fissare la cugina ignorando gli occhi spalancati del suo shadow e i conseguenti borbottii. “E va bene” si arrese con un sospiro. “Evviva!!!” trillò lei spalancando le braccia per saltargli al collo.

Il vampiro la gelò con un’occhiata di avvertimento e lei gli fece una linguaccia prima di scomparire in una nuova voluta di fumo per scendere ai piani inferiori.

Solo quando se ne fu andata Rukawa sospirò lasciando affiorare un sorriso sul volto candido mentre si passava una mano tra i capelli scuri.

 “Le vuoi molto bene vero?” gli chiese Hanamichi andando a sedersi sul bracciolo della poltrona su cui era accomodato il vampiro. Rukawa scosse il capo alzando gli occhi su di lui. “E’ colpa tua sai?” “mia?” gli chiese il rossino non capendo. Il vampiro annuì alzandosi e prendendolo tra le braccia. “Sei tu che mi hai insegnato...” mormorò. Hanamichi gli sorrise dolcemente accarezzandogli il volto con una mano. “Questa è la cosa più bella che potevi dirmi lo sai?” sussurrò prima di chinare il capo per sfiorargli le labbra con le proprie. Rukawa lo strinse possessivamente a se affondando la lingua nella bocca dell’amante in un lungo bacio prima di separarsi. “E’ meglio se andiamo ora, non è consigliabile lasciare troppo spazio alla fantasia di mia cugina” gli disse il vampiro avviandosi alla porta seguito dal compagno. Hanamichi tuttavia si paralizzò sulla soglia quando i due doberman accovacciati poco oltre nell’ampio corridoio alzarono la testa fissando su di loro gli occhi scuri. “E...e.... quelli che sono???” chiese Hanamichi imponendosi di non fare un passo indietro quando i due cani si avvicinarono al vampiro. Rukawa accarezzò il capo dei due animali sorridendo. “Questi sono Sodoma e Gomorra.” Gli disse indicandogli prima uno e poi l’altro cane “Sodoma Gomorra questo è Hanamichi il mio shadow” disse presentandogli le due belve come se si trattasse di due persone. Quasi avessero compreso le sue parole i cani spostarono gli occhi su di lui. Il rossino li fissò preoccupato prima di tendere lentamente una mano. Sodoma allungò il muso appuntito annusandogliela prima di leccarla cominciando a scodinzolare*. Anche Gomorra gli si avvicinò strofinando il muso contro il tessuto scuro dei suoi pantaloni. “Sono splendidi” mormorò il rossino facendo scorrere le dita sul pelo scuro e setoso. “E sono anche molto intelligenti” gli spiegò Rukawa mentre si avviavano ai piani inferiori seguiti dai cani. “In effetti si tratta di un incrocio ‘speciale’” mormorò con un sorriso. Hanamichi sollevò un sopracciglio sorpreso ormai aveva imparato a non stupirsi troppo da quando stava con il vampiro però quelli gli sembravano due cani normalissimi. Bhe a parte gli occhi forse... “Sono stati dotati di un’intelligenza particolare grazie ad un incantesimo abbastanza complicato, in linea di massima riescono a comprendere che cosa diciamo” Hanamichi lo fissò sorpreso prima di spostare lo sguardo sui cani. “Davvero?” chiese stupito rivolgendosi al vampiro e sussultando quando Sodoma che trotterellava la suo fianco annui con il capo.  Il rossino fissò l’animale sconvolto prima di scuotere il capo con forza. Rukawa gli sorrise cingendogli la vita con un braccio mentre si avviavano per il lungo corridoio.

 

Erano giunti al primo piano quando la voce di Mistui li raggiunse. “Hey dove vi eravate imboscati voi due?” chiese avvicinandosi accompagnato da Kogure che gli aveva tirato una gomitata nelle costole che venne prontamente ignorata. Sodoma fissò gli occhi scuri sui nuovi venuti mentre Gomorra si posizionava davanti al rossino snudando le zanne con un basso ringhio minaccioso. Mistui impallidì violentemente e Hanamichi si affrettò ad allungare una mano per accarezzare il doberman che smise immediatamente di ringhiare accoccolandosi sulle zampe posteriori. Kogure invece sorrise “Sono degli ottimi guardiani a quanto sembra” commentò mentre pensava con un sorriso a come Gomorra si era subito posizionato davanti a Hanamichi. Rukawa annui soddisfatto. Peccato che non avrebbe potuto portarseli appresso quando sarebbero finalmente giunti al loro hotel. Era sicuro che con i due animali accanto Hanamichi sarebbe stato al sicuro da qualsiasi approccio da parte del porcospino.

Scosse le spalle.

“Scendiamo?” chiese agli altri che annuirono.

 

Il piano di Reika parve funzionare dato che Rukawa non venne subissato di domande con suo grande sollievo.

La ragazzina sembrava perfettamente a suo agio in mezzo a tutti quei ragazzi e non perdeva occasione per stuzzicare quello o quell’altro giocatore inoltre lei ed Ayako erano andate subito d’accordo nonostante i quattro anni di differenza.

La ragazzina poi parve subito particolarmente attratta da un certo giocatore del Kainan con i capelli scuri. “Come si chiama quel ragazzo?” chiese a suo cugino avvicinadoglisi in un momento in cui era rimasto in disparte.

A Rukawa non era mai piaciuta la confusione a differenza di Hanamichi che invece sembrava perfettamente a suo agio in mezzo a tutte quelle persone.

Il vampiro seguì lo sguardo della cugina accigliandosi. “Nobunaga. Nobunaga Kyota. Perchè?” Lei arrossì violentemente. “Non trovi che sia splendido?” mormorò. Rukawa sollevò un sopracciglio sorpreso. “No, sinceramente no ma credo che sia una questione di gusti” borbottò accigliandosi. “Io lo trovo assolutamente meraviglioso” mormorò lei seguendo con gli occhi i movimenti del ragazzo attraverso la sala.  “Reika...” l’ammonì Rukawa a bassa voce. Ma l’arrivo di Hanamichi e Ayako gli impedirono di continuare il dialogo con la cugina che si infilò tra i partecipanti al banchetto finendo ‘casualmente’ accanto al ragazzo dai capelli scuri. “Sbaglio o tua cugina sta facendo gli occhi dolci alla Nobu-scimmia?” gli chiese Hanamichi osservando la ragazzina ridere di qualcosa che le aveva detto il moretto.

“Hn” mormorò Rukawa scuotendo il capo con rassegnazione.

 

Nel pomeriggio dato che il tempo non accennava a migliorare Reika su richiesta degli allenatori li accompagnò attraverso l’enorme villa fino alla grande palestra. “Accidenti e io che speravo di saltare gli allenamenti almeno oggi” borbottò Ryota mentre indossava la divisa. Akagi gli si avvicinò minaccioso e il playmaker si affrettò a svignarsela alla velocità della luce.

I tre allenatori stavano organizzando un mini torneo tra le squadre mentre i ragazzi facevano riscaldamento nella grande palestra. Ayako seduta su una panchina accanto a Reika si guardava introno. “Certo che è veramente una palestra di tutto rispetto” commentò. La ragazzina annuì soddisfatta scostando una ciocca dei capelli biondo grano. “Toglimi una curiosità” le chiese Ayako osservandola da capo a piedi.

“Dimmi?” chiese la biondina ben disposta.

“Tu ci hai detto che questa casa è un’eredità di famiglia vero?” Reika annuì. “Però tu non sembri giapponese”. La ragazza si portò una mano ai capelli biondi sorridendo. “Infatti sono giapponese solo da parte di padre.” Spiego.

“Mia madre è belga come lo era il padre di Kaede.” 

“Oh..” annuì Ayako prima di notare un particolare che le era sfuggito.

“Era?” chiese stupita.

Il volto di Reika si intristì e la ragazzina sospirò. “Il padre di Kaede, mio zio, è morto quindici anni fa” mormorò.

“Mi dispiace” mormorò Ayako ma Reika scosse le spalle. “Kaede ha ancora sua madre e poi ora ha Hanamichi” disse con un sorriso scrutando il volto della manager che non parve affatto stupita. Reika annuì tra se riconfermando l’idea che si era fatta della ragazza dai ricci capelli scuri.

“Vivono insieme adesso vero?” le chiese Ayako ricordando che quella mattina i due erano arrivati insieme.

Reika sorrise più apertamente. “Già.” “I genitori di Hanamichi non hanno protestato?” indagò la manager.

Il vampiro la fissò stupita. “Credevo che lo sapessi...” mormorò. “Cosa?” “Hanamichi non ha più i genitori.” Le spiegò “Sua madre è morta dandolo alla luce e suo padre ha fatto un infarto due anni fa. Viveva da solo in un piccolo appartamento ma l’ha venduto ora” Ayako impallidì violentemente mentre il suo sguardo si spostava sul rossino che stava litigando per qualcosa con Nobunaga mentre un Akagi piuttosto arrabbiato si dirigeva verso di loro a passo di marcia. “Non lo sapevo...” mormorò. “Anzi credo che nessuno lo sappia, sembra sempre così allegro...” disse scuotendo il capo “Me lo immaginavo con una di quelle famiglie unite e terribilmente numerose” commentò.

Reika annuì “Non sempre le cose sono quelle che sembrano” commentò con una strana luce negli occhi castani che fece corrugare la fronte ad Ayako.

Era sempre la stessa ragazzina eppure ora... ora sembrava diversa.... avvertì uno strano brivido che si impose di ignorare.

“Comunque...” continuò la biondina  scuotendo il capo “Adesso lo sposino vive a casa nostra” si lasciò sfuggire prima di rendersi conto che aveva usato il termine sbagliato.

Ayako infatti spalancò tanto d’occhi. “Co...come?” chiese.

Reika arrossì violentemente. “Hemmm...” Ormai la frittata era fatta tanto valeva vedere come la manager avrebbe preso quell’informazione. “bhe ecco vedi per la nostra gente loro sono... legati”

Ayako la fissò incredula.

Sapeva che in Belgio il matrimoni omosessuali erano riconosciuti ma da lì a scoprire che Rukawa aveva sposato Hanamichi...

“Da...davvero?” balbettò incredula.

Reika annuì con il capo “Naturalmente per voi la loro unione non significa nulla ma per la nostra gente loro sono come marito e moglie.” Mormorò cercando di spiegarsi in modo da far comprendere alla povera manager allibita.

“Ma ti prego non dirlo a nessuno se Kaede scopre che mi è sfuggito come minimo mi spenna” mormorò mentre cercava con lo sguardo il cugino. Questi parve avvertire gli occhi della ragazza sulla sua schiena perchè si voltò a fissarla con un sopracciglio sollevato e uno sguardo interrogativo.

Reika sfoderò il suo miglior sorriso innocente cosa che fece corrucciare ancora di più il vampiro mentre i suoi occhi blu diventavano roventi. Tuttavia Ayako le promise di mantenere il segreto e Akagi richiamò i ragazzi per cominciare la partita evitando così che Rukawa le si avvicinasse per avere spiegazioni.

 

Il torneo si concluse con la vittoria del Kainan sullo Shohoku e dello Shohoku sul Ryonan, anche se la differenza di punti risultò incredibilmente esigua, e con quindici ragazzi stanchi morti. “Sono a pezzi” borbottò Hanamichi infilandosi sotto la doccia e lasciando che l’acqua calda gli scorresse sul viso e sul corpo in una rilassante carezza. La maggior parte dei suoi compagni si erano già lavati o si erano ritirati nelle loro stanze per sfruttare ancora una volta l’idromassaggio. Nel bagno oltre  a lui c’erano solo Kyota e Koshino. Chiuse gli occhi rilassandosi completamente sotto il getto caldo mentre quel suono omogeneo copriva tutti gli altri cullandolo. Akira che stava entrando proprio in quel momento nel bagno si fermò immobile ad osservarlo con occhi luccicanti di desiderio. Era una vera fortuna che la palestra avesse un unico spogliatoio. Prima quando il rossino si era cambiato non aveva potuto ammirarlo con attenzione dato che Rukawa gli era stato accanto per quasi tutto il tempo. Ma ora il volpino si era fermato a parlare con la sua adorabile cuginetta e lui si era intrufolato nei bagni seguendo il suo Hanakun con la scusa di recuperare lo shampoo dimenticato. Hanamichi era assolutamente splendido. L’acqua scorreva sul suo corpo abbronzato modellando i muscoli perfetti e le gambe tornite, i capelli rossi gli scivolavano sul viso morbidamente addolcendo i lineamenti spigolosi.  Kami che cosa darei per essere qui da solo con lui!!! Pensò l’asso del Ryonan facendo scivolare lo sguardo su di lui languidamente con la stessa lentezza che avrebbe utilizzato per accarezzarlo con le mani se avesse potuto.

“Finiscila!”

Solo un sibilo gelido che gli sfiorò l’orecchio facendolo voltare.

Conosceva quella voce bassa e profonda anche se non aveva mai avvertito quel tono irritato nelle sue parole.

Si voltò sorpreso, era così preso dalla sua contemplazione che non si era accorto che anche Rukawa era entrato negli spogliatoi e l’aveva beccato in pieno mentre si mangiava con gli occhi il suo ragazzo.

Suo ancora per poco.

Sendoh gli sorrise fronteggiando gli occhi blu con sicurezza. “Non capisco di cosa tu stia parlando” gli disse con il suo miglior sorriso di scherno. Rukawa strinse gli occhi con rabbia le iridi azzurre diventate improvvisamente di un blu profondo.

Aveva già visto una volta quelle iridi cambiare colore così in fretta...

Sendoh scosse il capo mentre rabbrividiva... d’un tratto aveva paura...

Una paura dannata di Rukawa.

Eppure che poteva fargli il volpino?

Infondo era solo un ragazzo come lui....

o no?

Fece inconsapevolmente un passo indietro.

“Stai lontano da lui” sibilò Rukawa passandogli accanto diretto alle docce con quello sguardo fiammeggiante negli occhi scuri.

“Te lo puoi scordare” sussurrò piano Akira.

Lo vide voltarsi di scatto come se lo avesse sentito.

Ma era impossibile aveva parlato così piano che era impossibile che lo avesse sentito!!!

Rukawa gli lanciò uno sguardo da far accapponare la pelle prima di voltarsi nuovamente e staccare un accappatoio dalla rastrelliera avvicinandosi al box di Hanamichi. Allungò una mano chiudendo bruscamente l’acqua.

Il rossino sbatte gli occhi un paio di volte sorpreso osservando la volpe.

“Che diavolo ti prende kistune!” esclamò irritato.

“Hn” sbottò il volpino gettandogli senza tante cerimonie l’accappatoio prima di fare un cenno con la testa nella direzione dell’asso del Ryonan rimasto immobile ad osservare la scena.

Hanamichi serrò i pugni con rabbia passando lo sguardo da uno all’altro. La volpe era gelosa questo lo sapeva ma comportarsi così davanti agli altri... Insomma nemmeno fosse colpa sua se quel depravato si era messo a fissarlo finchè faceva la doccia. Afferrò l’accappatoio e lo rigettò al volpino con tutta l’intenzione di riprendere la doccia interrotta ignorandoli entrambi.

Akira sogghignò nel notare il gesto. Credevi forse di avere a che fare con un ragazzo dolce e mansueto. Pensò soddisfatto dal gesto del rossino. Hai sbagliato tutto Rukawa!!Stavolta hai davvero commesso un errore madornale!

“Vestiti”

la voce di Rukawa era bassa.

Non solo era sepolcrale.

Era chiaramente furioso. Paurosamente furioso....

Hanamichi lo fissò cupo riconoscendo il colore pericolosamente cupo delle iridi del suo amante.

Guai...

Kyota sotto una doccia poco più in la li stava guardando leggermente pallido mentre l’aria diventa improvvisamente elettrica.

Koshino aveva la fronte corrugata come se non riuscisse a capire o stesse cercando di ricordare...

Rukawa gli tese nuovamente l’accappatoio con un gesto perentorio.

Hanamichi lo folgorò con lo sguardo prendendo l’indumento con un gesto secco. Non poteva permettersi di fargli una scenata li soprattutto non davanti a Sendoh e soprattutto non davanti a Koshino!

Akira si spostò velocemente quando il rossino gli passò accanto a passo di marcia per evitare di essere travolto.

Negli occhi nocciola del rossino però riuscì egualmente a scorgere una luce assassina ma non solo... anche umiliazione e dolore...

Akira sorrise tra se soddisfatto....

Non poteva dire di aver segnato un punto a suo favore ma di certo Rukawa si è comportato come un padrone con la sua donna e Hanamichi è troppo orgoglioso per accettare una cosa del genere....

 

Il vampiro percorse velocemente le scale che conducevano agli appartamenti padronali.

Una volta sbollita la rabbia e la gelosia cieca che si era impadronita di lui quello che aveva fatto si era presentato ai suoi occhi con cruda nitidezza.

Aveva rischiato di farsi scoprire ma soprattutto si era comportato come un bastardo.

Aveva trattato Hanamichi alla pari di un oggetto come se fosse stata colpa sua se quello stronzo di Sendoh se lo mangiava con gli occhi.

Imprecò tra i denti mentre entrava nella loro camera.

 

Il vicolo era buio e puzzolente, il mantello che gli copriva le spalle era di una lana grezza a cui non era avvezzo e che gli infastidiva la pelle. Si massaggiò il braccio strettamente fasciato che ancora gli procurava violente fitte di dolore.  Nonostante le cure dei migliori medici del clan il morso velenoso di Irah gli aveva bruciato la carne candida costringendolo a letto con la febbre alta per tre giorni.

Tre giorni durante i quali aveva riflettuto a lungo.

Dopo quanto gli aveva raccontato Ken era chiaro che un attacco diretto avrebbe difficilmente portato ad una vittoria su quel fastidioso essere umano.

Ma lui non aveva abbandonato il suo progetto.

Lo aveva solo modificato.

La rabbia che il Demon’s Master aveva dimostrato in occasione dell’attacco al suo shadow sarebbe stata un’ottima arma nelle sue mani. Sorrise tra se aspettando che il giovane vampiro del clan avversario con cui aveva appuntamento giungesse da lui. Sarebbe riuscito nel suo intento, avrebbe liberato il suo Signore dall’inutile peso del mortale e per di più avrebbe fatto in modo che sfogasse la sua rabbia su uno dei clan più fastidiosi di quell’angolo di mondo. E una volta che il Demon’s Master avesse cominciato a falciare vite avrebbe riscoperto il piacere della morte e del sangue riconoscendo infine quant’erano giuste le sue idee. Probabilmente lo avrebbe anche ringraziato riconoscendo di aver sbagliato ad impedirgli di eliminare l’essere umano da subito.

Un rumore di passi lo riscosse dalle sue elucubrazioni.

La prima pedina sarebbe presto stata spostata il suo gioco poteva avere inizio.

 

“Hey Akira che cos’è quella faccia soddisfatta?” chiese Koshino all’alto compagno di squadra quando si incrociarono diretti al salotto dove avrebbero cenato. Un sorriso luminoso incurvò le sue labbra. Il tempo cominciava finalmente a dare segni di cambiamento e probabilmente già la mattina successiva sarebbero partiti per la loro ultima destinazione abbandonando quella casa dove aveva così poca libertà di movimento. In più era sicuro che ora i due piccioncini stessero litigando e questo gli riempiva il cuore di gioia. Ci avrebbe pensato lui a consolare Hanakun quando quell’insensibile bastardo si sarebbe infine dimostrato per quel che era e il rossino l’avrebbe lasciato per correre da lui!!!

 

 

continua....

 

 

Scleri dell'autrice (Uf.... nd.Pippis)

 

N:^___^

S:Cominci a starmi simpatica sai...?

N:oh,oh,oh.... ^___^

S: O_o????

N: *_____* aspetta il prossimo cap per dirlo.....

 

 

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