Star 6                        Back to Original  Back to Home

Sasha continuava a fissare Andrew mentre questi non poteva fare a meno di arrossire sempre di più.

“Vuol dire che tu...” balbettò incredulo il biondo.

“Io credevo che Dj fosse il regalo!” annuì Andrew prima di scuotere il capo, affranto.

“Oh mio Dio...” non potè fare a meno di ripetere Sasha, incredulo.

“E...poi che è successo?”

Andrew scosse le spalle  “Io ero così nervoso... gli ho fatto un caffè ma gliel’ho rovesciato sui pantaloni”

Sasha lo fissò incredulo prima di scoppiare a ridere “Sei un disastro!” esclamò.

Il moro lo folgorò con un’occhiata rovente “Lo so da me questo...grazie!” sbottò.

“Comunque” proseguì sperando che l’altro non lo interrompesse ancora “cercando di asciugarlo l’ho toccato...”  borbottò.

“Oh...oh...” disse improvvisamente attentissimo Sasha.

Andrew arrossì ancora di più incapace di continuare.

“Avete fatto l’amore?” gli chiese allora l’altro.

“Quasi...” mormorò Andrew con un filo di voce “...ad un certo punto io ho cominciato a pensare che lui era qui solo per lavoro...”

Sasha si batte una manata sulla fronte, con un’esclamazione colorita.

“Senti tu che avresti fatto!!” protestò lui.

“Ne avrei approfittato spudoratamente!” asserì candido l’amico.

Andrew lo fissò basito per qualche secondo prima di scuotere il capo “Comunque abbiamo cominciato a litigare” sussurrò mentre la sua voce calava per l’imbarazzo “Io.. io l’ho trattato come una puttana...”  mormorò abbassando il volto, colpevole.

Sasha gli fece scivolare un braccio intorno alle spalle con dolcezza e Andrew continuò “Poi è arrivato Ryo per farmi gli auguri...” sussurrò.

“Chi è Ryo?” gli chiese il biondino corrugando la fronte.

Andrew sospirò “Il mio vicino di casa...” spiegò “....lui è l’unico che ha sempre saputo di me, che mi ha sempre protetto e aiutato” mormorò.

“Innamorato cotto di te immagino?” disse Sasha con un sorriso dolce.

Andrew sollevò il capo di scatto, stupito.

Possibile che fosse chiaro a tutti tranne che a lui?

Sentì uno strano colpo al cuore mentre pensava a tutti i piccoli gesti che avrebbero dovuto fargli capire.

A tutte le volte che il moro lo aveva protetto dagli altri e anche da se stesso dandogli la forza di affrontare la sua diversità, il coraggio di andare avanti.

Era sempre stato lì, al limite della sua vita, pronto ad aiutarlo e sorreggerlo, accorreva ogni volta che lui lo chiamava anche se era al capo opposto della città.

Il suo migliore amico.

Ma era davvero solo questo?

La voce di Sasha che lo chiamava lo riportò bruscamente alla realtà.

“Allora poi che è successo?” chiese il biondo curioso.

“Hanno fatto a pugni” borbottò Andrew troppo preso da quanto aveva appena scoperto per prestare troppa attenzione al discorso che stava facendo con Sasha.

“Seme...” borbottò il biondino scuotendo le spalle.

Andrew lo fissò arrossendo violentemente e Sasha scoppiò a ridere “Dai stavo scherzando va avanti” lo incitò.

Il moro sospirò esasperato “C’è poco da dire, Dj se n’è andato infuriato e poco dopo è arrivato il tuo regalo. Ho capito di aver sbagliato ma ormai era troppo tardi.” Sospirò ancora “Credo di aver avuto una crisi isterica, Ryo mi ha dato un sonnifero e mi ha messo a letto”

Sasha scosse il capo stringendolo a se con affetto.

“Stamattina quando mi sono svegliato l’ho trovato accanto al mio letto. E’ rimasto lì tutta la notte a vegliarmi” sussurrò ancora incredulo di fronte a quel gesto di affetto profondo da parte dell’amico.

“E’ una cosa seria allora” mormorò Sasha, anch’egli stupito dal gesto dell’altro ragazzo.

“E poi stamattina lui mi ha baciato e io... io gli ho risposto...” balbettò Andrew prima di terminare il suo monologo raccontandogli della sua vista a casa di Dj e di quello che aveva scoperto.

“Che storia pazzesca!” sussurrò Sasha incredulo.

Andrew annuì cupo affondando il volto tra le braccia.

“Che cosa provi per lui?” gli chiese d’un tratto il biondino, riflettendo.

Andrew sollevò il capo fissandolo un po’ sorpreso.

“E’ bello da togliere il fiato” mormorò “è affascinante e sicuro”

Sasha scosse il capo.

“Intendevo per Ryo” precisò.

Andrew arrossì e Sasha sorrise.

“Io... io non lo so...” mormorò confuso.

Il biondino si alzò dal divano stiracchiandosi soddisfatto.

“Oh sì che lo sai...” disse lanciando un’occhiata all’orologio, avevano passato quasi un’ora soltanto a parlare.

Andrew lo fissò confuso e Sasha si portò una mano alla fronte con fare melodrammatico “Bhe speravo di sperimentare il mio regalo con te ma è ovvio che dovrò lasciare l’onore a Ryo” disse malizioso.

Andrew sussultò diventando scarlatto in volto e il biondino rise.

“Ascolta il mio consiglio, Andrew. Va da lui” disse raccogliendo la borsa e dirigendosi verso la porta di casa.

Se la chiuse silenziosamente alle spalle lasciando il ragazzo ancora più confuso di prima.

 

 

Leonard aprì gli occhi sotto il tocco delicato di quella mano regalando un sorriso solare al giovane amante.

“Piove...” gli comunicò Dilan, l’altro scosse le spalle, attirandolo a se.

“Potrebbe anche grandinare per quel che m’interessa” sussurrò senza riuscire a nascondere l’entusiasmo nella sua voce.

“Hai una faccia da ebete” gli fece notare candidamente il giovane con un ghigno.

Gli occhi di Leonard scintillarono “E’ colpa tua, prenditi le tue responsabilità” lo rimproverò.

Il moro si finse corrucciato “Hmm.... e che vorresti fare? Punirmi?” sussurrò malizioso.

“Non tentarmi...” mormorò il fotografo mentre gli occhi si riducevano a due fessure.

Dilan allungò il capo baciandogli lentamente la gola “Io?” chiese con innocenza.

Il francese gli infilò un ginocchio tra le gambe mentre afferrava entrambe le mani del ragazzo che erano scivolate ad accarezzargli la schiena “Sì tu!” gli disse cupo.

“Io non sto facendo assolutamente nulla....” sussurrò Dilan sollevando i fianchi per strusciarsi contro di lui.

Mentre ritornava alla mente a ciò che era accaduto solo la notte prima.

 

Flash back

“Non mi hai svegliato” mormorò con un sorriso in cui, senza rendersene conto, riversò tutta la dolcezza di quanto aveva appena scoperto.

Leonard lo fissò incredulo, percependo quella luce particolare negli occhi del ragazzo senza tuttavia riuscire a coglierne il profondo significato.

Oddio, un’idea ce l’aveva ma già dover passare la notte con lui nello stesso letto sarebbe stata dura, se in più si costruiva delle illusioni...

Si infilò sotto le coltri allungando la mano per spegnere la piccola abajour che ancora illuminava la stanza con la sua soffusa luce dorata.

Rimase immobile, in silenzio, con il terrore che un qualsiasi movimento lo portasse a contatto con il corpo abbronzato a pochi centimetri dal suo.

Se solo fosse riuscito a non pensarci, cercò di concentrarsi sul rumore della legna che bruciava nel camino poco distante ma senza successo.

Un fruscio delicato delle lenzuola accompagnò il lento movimento di Dilan mentre questi si accoccolava contro di lui poggiando il capo sul suo petto.

Il profumo fresco del suo shampoo accarezzò il volto di Leonard insieme alla morbida carezza dei capelli bruni.

“Di..dilan..” sussurrò incapace di fare altro, se si fosse mosso sarebbe stato per cominciare a spogliarlo.

E non doveva farlo.

“Il tuo cuore batte così forte..” gli giunse soffusa la voce del ragazzo, che mosse il capo sul suo petto, strofinando lentamente la guancia contro il tessuto del pigiama del compagno.

Il fotografo emise un lento respiro e chiuse gli occhi prima di allungare una mano e passargliela tra i capelli scuri con dolcezza.

“Batte così per te...” mormorò piano, mentre l’altra mano scivolava ad accarezzargli un fianco.

Dilan sorrise al buio prendendo la sua decisione, prima di scostarsi da lui e scivolare fuori dalle coperte.

Il francese si morse le labbra preoccupato.

Forse aveva detto qualcosa che non doveva.

Accidenti avrebbe dovuto accontentarsi di poter dormire con lui però... e che cavolo non era mica una macchina!!

Come poteva rimanere impassibile con il corpo del ragazzo che amava così stretto al suo?

Tuttavia a differenza di quello che si era aspettato Dilan non lasciò la stanza.

Si avvicinò al camino che riscaldava l’ambiente, disegnando le sue ombre scarlatte sulle pareti.

Fissò le fiamme un momento prima di voltarsi verso di lui.

Gli occhi verdi scintillarono al buio per un momento, proprio come quelli di un felino, mentre Dilan gli porgeva un lento sorriso sornione.

Leonanrd lo fissò immobile.

Le lunghe lingue di fiamma si allungavano sul muro dietro Dilan, le ombre fluide scivolavano sul suo corpo disegnando carezze dorate sulla pelle abbronzata della sua spalla, rimasta scoperta dal tessuto del pigiama, negligentemente scivolato di lato, lasciando libera e invitante la morbida curva del collo.

Sto sognando, pensò il francese.

Perchè quel ragazzo era troppo bello per essere vero e poi stava... si stava... spogliando!

Le dita di Dj scivolarono lentamente sul davanti del pigiama slacciando uno dopo l’altro i pochi bottoni che lo tenevano chiuso.

Con un gesto elegante delle spalle Dilan se ne liberò del tutto facendolo scivolare a terra prima di fissare nuovamente il suo compagno.

Un ciocco si spezzo nel camino spargendo scintille rosse nell’aria attorno a lui mentre quegli occhi verdi si fissavano sul francese, maliziosi e invitanti.

“Il diavolo...” non si rese nemmeno conto di sussurrare Leonanrd.

I pantaloni del pigiama troppo lunghi e troppo larghi per lui gli scivolavano sui fianchi in modo provocante fermandosi a metà vita, lasciando intravedere l’inizio della morbida peluria scura.

Sensuale.

Il tessuto leggero gli accarezzava a malapena le gambe prima di aggrovigliarsi intorno ai suoi piedi nudi.

Innocente.

Il francese respirava con sempre maggior difficoltà e quando Dilan si passò lentamente le mani sui fianchi infilandole sotto l’elastico del pigiama per liberarsi anche di quell’ultimo indumento smise di respirare del tutto.

Immobile, senza emettere suono Dilan si liberò dei pantaloni, scostandoli con un piede, prima di voltare il capo e fissare il compagno.

Con voluta lentezza sollevò una mano tendendola verso di lui.

“Vieni a prendermi...” sussurrò con voce roca.

Fosse stato anche il diavolo in persona per averlo Leonard avrebbe concesso volentieri la sua anima.

Alzandosi dal letto gettò di lato le coperte prima di raggiungere il ragazzo.

Rimase a pochi centimetri da lui, ancora incapace di credere che quanto stava succedendo non fosse il suo ennesimo sogno.

Ma nemmeno nella sua più audace fantasia Dilan era così... gli mancavano le parole.

Il ragazzo gli si avvicinò dolcemente posandogli una mano all’altezza del cuore, sul petto ancora protetto dal tessuto chiaro del pigiama.

Leonanrd prese la mano nella sua, stringendola, prima di attirarlo bruscamente a se e coprirgli la bocca con la sua in un bacio carico di passione.

Il ragazzo gli allacciò le braccia al collo soffocando un gemito contro le sue labbra quando le sue mani gli scivolarono sulla schiena fino ai glutei.

Spinse i fianchi contro i suoi strofinandosi contro il tessuto dei pantaloni del pigiama, sorridendo, quando avvertì sotto di esso, l’eccitazione del biondo.

Non ebbe tuttavia modo di muoversi ulteriormente perchè Leonard lo spinse sul letto prima di stendersi su di lui cercando la sua bocca voracemente.

“Ti av...avevo sottovalutato...” sussurrò Dilan inarcando la schiena sotto di lui, arcuandosi sotto il tocco esperto di quelle dita candide.

Leonanrd che era sceso a lambirgli il collo con la lingua sorrise, sollevando il capo per guardarlo.

“Mai sottovalutare un francese” gli disse sornione prima di staccarsi da lui.

Si liberò degli abiti in fretta prima di tornare verso il letto.

Tuttavia si bloccò a pochi passi da esso fissando il giovane.

I capelli neri sparpagliati sulle lenzuola candide, gli occhi verdi lucenti, le labbra gonfie, umide dei suoi baci, socchiuse, le membra sensualmente abbandonate sulle lenzuola arruffate, le lunghe gambe leggermente divaricate tra le quali si ergeva la sua eccitazione.

Con un gemito più simile ad un lamento Leonard si stese su di lui facendogli scivolare un braccio sotto la schiena per aiutarlo a sollevarla un po’ prima di tornare a coprire la bocca con la sua.

Dilan rispose al suo bacio con entusiasmo, sollevando i fianchi cercandolo, reclamando attenzione, mentre le sue mani scivolavano sulla schiena del francese fino ai glutei accarezzandoli voluttuosamente.

L’uomo si allontanò dalla sua bocca cominciando a tracciare una lunga serie di baci roventi sulla pelle dorata scendendo a percorrere gli addominali per scivolare poi ancora più giù.

Dilan spalancò gli occhi lanciando un grido quando la sua bocca lo avvolse scivolando lentamente su di lui.

“Leonard...” ansimò tendendosi.

Il biondo tuttavia ignorò la supplica insita nella sua voce continuando ad accarezzarlo lentamente con la lingua e Dilan lo afferrò per i capelli biondi, tirandogli le ciocche con forza.

“Hey!” protestò l’uomo, sollevando il capo per fissarlo con occhi ridenti.

“Sm..smettila di giocare!” lo rimbrottò il moretto fissandolo cupo.

“Perchè?” lo provocò dolcemente il francese scivolando sul suo corpo fino a riportare il viso davanti al suo “Mi pareva che la cosa non ti dispiacesse” gli sussurrò sulle labbra spingendo allusivamente una mano sulla sua erezione.

Dilan lo fissò per un momento prima che i suoi occhi si riducessero a due fessure smeraldine.

“So giocare anch’io!” gli disse mentre le sue labbra si incurvavano in un sorriso ferino.

Con un’abile mossa dei fianchi lo spinse sotto di se intrappolandogli le braccia contro le lenzuola.

Leonard lo fissò sorpreso per un momento prima di sorridergli di rimando.

“Mostrami che cosa sai fare” lo sfidò.

La luce che scintillò negli occhi di Dilan gli fece correre un lungo brivido per la schiena.

Lentamente, allungando la lingua fuori dalle labbra il ragazzo cominciò a percorrere il corpo candido sotto il suo scivolando con sensualità sui muscoli del fotografo, lambendo la pelle candida ripetutamente, mordicchiandola a volte fino a farla arrossare.

Ignorando i gemiti dell’uomo spinse le labbra su un capezzolo torturandolo con la lingua per poi passare al suo compagno mentre entrambe le sue mani scivolavano tra le gambe del francese.

Leonanrd ansimò pesantemente allungando le braccia per afferrarlo ma Dilan sgusciò sul suo corpo scendendo improvvisamente in basso, afferrando con la bocca quanto aveva sino a quel momento torturato con le mani.

Il grido che sfuggì dalle labbra del suo amante lo fece sorridere.

Staccandosi da lui sollevò il capo per fissarlo maliziosamente prima di sollevarsi a sedere su di lui.

Leonard lo guardò sorpreso e i suoi occhi si spalancarono ulteriormente quando capì che cosa voleva fare il ragazzo che stava muovendo i fianchi contro i suoi in modo da mettersi sopra la sua eccitazione.

Lo afferrò saldamente fermandolo, ricevendo in cambio uno sguardo interrogativo.

“Non così...” sussurrò il biondo invertendo nuovamente le loro posizioni per mettersi su di lui.

Gli allargò le gambe sistemandosi tra esse prima di fargli scivolare una mano lungo la schiena per poi abbassarla fino ad infilare un dito tra i glutei.

Dilan mormorò qualcosa di indefinito sul fatto di voler avere il controllo della situazione, muovendosi tuttavia per assecondarlo.

Mentre con l’altra mano Leonard prendeva ad accarezzargli il sesso e con la bocca si prendeva cura delle labbra dell’amante il francese aumentò il numero delle dita preparando il compagno.

Quando ormai entrambi erano al limite lo liberò delle dita staccandosi contemporaneamente dalle sue labbra fissandolo negli occhi verdi.

“Sicuro?” sussurrò.

Dj gli sorrise dolcemente“Sì” sussurrò e Leonanrd affondò con forza dentro di lui con un movimento deciso dei fianchi.

Ansimarono insieme per quel contatto profondo prima che il francese cominciasse a muoversi, dapprima lentamente, poi via, via, più in fretta, mentre la sua mano scivolava sul sesso del ragazzo alla medesima velocità.

Dilan inarcò la schiena, stringendo le gambe contro il corpo dell’amante, venendo per primo, quel suo movimento brusco ebbe comunque l’effetto di spingere il biondo a fondo nel suo corpo strappandogli l’orgasmo.

Rimasero , ansimanti, uno su l’altro per alcuni minuti mentre riprendevano fiato prima che Leonard si muovesse lentamente per liberarlo strappandogli un lamento e un sospiro.

Alzò lentamente il capo guardando il ragazzo sotto di lui.

“Tutto ok?” gli chiese dolcemente scostandogli una ciocca scura dalla fronte.

Dilan annuì piano prima di sollevare entrambe le mani e cingere il volto del francese.

“Era da tanto che non lo facevo così...” sussurrò arrossendo.

Leonard rise malizioso “Eri abituato a comandare tu?” sussurrò.

Il moretto sorrise dolcemente scuotendo il capo “Era solo sesso...”

Il francese spalancò gli occhi incredulo e Dilan allungò il capo per sfiorargli le labbra con le sue “Mi sto innamorando di te Leonard come la mettiamo?” gli chiese piano.

Leonard lo strinse con forza a se chiudendogli la bocca con la sua.

Fine flash back

 

La porta si aprì dopo diversi minuti che Andrew si era incollato al campanello.

Il volto di Ryo era stravolto.

“Ha..hai pianto?” balbettò Andrew incredulo allungando una mano per sfiorare il volto del vicino di casa.

Ryo tuttavia si ritrasse prima che l’altro lo toccasse.

Andrew rimase immobile con la mano ancora a mezz’aria prima di lasciarla cadere debolmente lungo un fianco.

Non riusciva a credere che Ryo avesse pianto per lui.

“Andy vattene per favore adesso non me la sento di parlare con te..” sussurrò questi voltandogli le spalle.

Il ragazzo lo vide allontanarsi lentamente e sentì il suo cuore stringersi.

Quando aveva visto lui e Dj fare a pugni aveva pensato che il compagno di classe l’avrebbe odiato ma la cosa che lo aveva preoccupato di più era che Ryo si poteva ferire.

Non dj.

Ryo.

E quando l’aveva baciato quella mattina...

Ryo non era bravo come Dj però c’era una dolcezza, un calore incredibile nelle sue carezze, nella sua passione per lui.

“Io voglio che sia tu a proteggermi”

Sussurrò senza nemmeno rendersene conto, rispondendo a quella domanda che il ragazzo più grande gli aveva fatto quella stessa mattina.

Il moro s’immobilizzò di scattò senza però voltarsi.

“Che cosa hai detto?” chiese teso.

Andrew sorrise rendendosi conto di quanto fossero vere quelle parole che, il cuore, non la lingua, avevano appena pronunciato.

Per quanti anni, dietro la maschera dell’amicizia, quel sentimento sottile era cresciuto dentro di lui?

Non lo sapeva.

Ma ora era esploso in tutta la sua forza e non l’avrebbe lasciato sfuggire.

Dilan era attraente, era sensuale, era il ragazzo che faceva perdere la testa.... ma non era l’amore.

Si era fatto incantare dai petali della rosa rossa senza vedere la margherita candida, semplice e perfetta che era sbocciata in lui.

Sorrise.

“Voglio che sia tu a proteggermi” disse a voce alta, con sicurezza.

Ryo si voltò lentamente, incredulo mentre Andrew faceva i pochi passi che li separavano lanciandogli le braccia la collo.

“Mi vuoi anche se sono uno stupido tardone?” gli chiese temendo che l’altro lo allontanasse dopo tutto quello che gli aveva fatto passare.

Ryo lo strinse con forza a se affondando la bocca nella sua ricevendo la calda risposta del compagno.

Si separarono dopo diversi minuti per riprendere fiato.

Ryo lo fissò ancora incredulo “E Dj?” gli chiese.

Andrew scosse il capo regalandogli un sorriso “Resta un gran bel pezzo di figliolo...” disse e vedendolo rabbuiandosi gli accarezzò una guancia dolcemente “...però non è lui che amo.”

Ryo lo strinse di nuovo a se prima di sollevarlo tra le braccia e entrare in casa.

“Ry...ryo!!!” balbettò Andrew arrossendo “lasciami andare!” sbottò imbarazzato ma il moro scosse il capo.

“Mai” sussurrò.

 

Dilan fissava Andrew, incredulo.

Erano sul terrazzo della scuola, Ryo a pochi metri da loro che fingeva di leggere un giornale spiandoli di tanto in tanto, tenendo tuttavia una distanza che permettesse loro di parlare senza che lui li sentisse.

Andrew gli aveva appena confessato tutta la lunga serie di equivoci di cui era caduto vittima e ora Dilan non sapeva se tirargli un pugno per aver davvero creduto che lui fosse un gigolò o scoppiare a ridere per l’assurdità della situazione.

“Incredibile” sbottò prima di optare per la soluzione più pacifica e cominciare a ridere come un pazzo.

Andrew arrossì violentemente aspettando alcuni minuti mentre il compagno di classe si piegava in due sulla pancia continuando a ridere di gusto.

Quando fu chiaro che non intendeva smettere ancora Andrew gli tirò una pedata sugli stinchi intimandogli di smetterla.

Dilan si asciugò le lacrime scuotendo il capo.

“Bhe comunque non tutte le tue deduzioni erano sbagliate...” disse riprendendo fiato “...io e Leonard stiamo insieme” gli spiegò.

Andrew spalancò gli occhi sorpreso e il moro si affrettò a sollevare entrambe le mani in segno di difesa. “Questo da due giorni fa non ripartire con i tuoi voli di fantasia!” lo avvertì.

Andrew arrossì perchè in effetti stava già pensando che il compagno di classe aveva tradito il suo compagno quando ci aveva provato con lui.

“Quanto a te...” disse Dilan, riscuotendolo dai suoi pensieri colpevoli, voltandosi a salutare con un cenno della mano Ryo ottenendo uno sbuffo in tutta risposta “...a quanto pare hai scelto lui”

Andrew arrossì “Sì” mormorò e Dilan annuì notando la luce che gli scintillava nel suo sguardo.

“Sono felice per te” disse con un sorriso Andrew glielo ricambiò tendendogli una mano “Amici?”

Dj sorrise “Certo!” disse afferrando la mano e stringendola con decisione.

Un brusio diffuso attirò la loro attenzione spingendoli a fissare il piazzale antistante la scuola.

Una splendida fuoriserie rossa faceva bella mostra di se e appoggiato alla portiera il suo biondo fidanzato attendeva guardandosi attorno e lanciando qualche sorriso alle ragazze che si fermavano incredule e ammirate a fissarlo.

“Quel deficiente!” sbottò Dilan scuotendo il capo mentre raccoglieva la cartella “Gli ho detto che non deve venire a scuola a prendermi, ma credi che mi ascolti!?” borbottò tra se, prima di dirigersi verso le scale che l’avrebbero portato al piano inferiore.

Andrew rise vedendolo allontanarsi e Dj si voltò a salutarlo con un cenno della mano prima di sparire al piano inferiore.

Ryo si avvicinò al suo ragazzo, la rivista ancora tra le mani, un sorriso divertito sulle labbra mentre lanciava uno sguardo al piano di sotto dove Dilan aveva raggiunto Leonard e gli stava evidentemente rimproverando qualcosa.

“Ha trovato qualcuno che non si farà mettere i piedi in testa da lui!!” rise divertito.

Andrew annuì tranquillamente infilandosi tra le braccia del moro che lo strinse dolcemente contro il suo petto.

Notò solo allora la rivista e raccoltala la fissò sorpreso per un momento prima di voltarsi a lanciare un’occhiataccia al suo compagno che, in tutta risposta, gli fece una linguaccia.

Andrew scosse il capo sconsolato allungando il capo per chiudergli le labbra con le sue.

Il giornale cadde a terra mentre i due approfondivano il bacio e il vento leggero scostava la copertina della rivista su cui campeggiava l’immagine di Dj, accuratamente scarabocchiata con il pennarello nero da Ryo.

 

fine.......                                                                                                              

 

Back to Original  Back to Home