Ciak, si gira! 3                                 Back to Original  Back to Home

“Calmati...” sussurrò il moro sfiorandogli una spalla.

Rei non diede segno di averlo sentito e Logan sospirò allungando le braccia.

Il ragazzo gli porse una debole resistenza ma era troppo provato per riuscire ad avere la meglio su di lui.

Il moro lo sollevò e lo portò nel bagno adiacente, aprendo i rubinetti dell’enorme vasca che ne occupava un angolo, con una mano, tenendolo contro il proprio petto con l’altra, per sorreggerlo. La Iacuzzi si riempì con velocità impressionante d’acqua calda, e il moro lo sollevò di nuovo, immergendovelo, per poi andare a sedersi dietro di lui.

Rei cercò nuovamente di tenerlo lontano ma alla fine si arrese, appoggiandosi contro il suo petto, lasciandosi cullare dalle sue carezze.

“Va tutto bene...” cercò di tranquillizzarlo Logan massaggiandogli il corpo stanco.

“Non va bene...” pigolò Rei “...non va bene per niente...”

Logan sorrise e lo costrinse a sollevare il viso, il ragazzo cercò di sfuggire il suo sguardo ma il moro lo incatenò a se, fissandolo serio “Non è colpa tua...” gli disse dolcemente “...e, se vuoi, possiamo fare finta che non sia successo niente...” mormorò scostandogli i capelli bagnati dietro l’orecchio.

Rei lo fissò con le guance in fiamme “Io... io... mi dispiace...” disse abbassando lo sguardo.

“Va tutto bene...” gli ripetè Logan dolcemente.

“Mi sentivo come se...” cercò di spiegargli il ragazzo.

“Lo so come ti sentivi...” sospirò Logan massaggiandogli delicatamente i fianchi.

Rei emise un mugolio appoggiando la nuca alla sua spalla troppo debole per sottrarsi a quella carezza piacevole, gentile.

“Lo sai?” mormorò dopo un po’.

Logan annuì e il ragazzo socchiuse le palpebre per fissarlo sorpreso “L’ha fatto anche con te?” chiese incredulo.

“Sì... l’ha fatto anche con me...” ammise “...quando ero solo un dilettante...” disse con un sorriso.

“Tu non sei mai stato un dilettante!” protestò Rei dimenticandosi per un momento della situazione in cui erano per difendere l’onore del suo attore preferito.

Logan gli sorrise dolcemente “Quando cominciamo siamo tutti dilettanti...” disse e Rei sbarrò gli occhi divenendo pallido come uno straccio “Ma tu hai cominciato che eri poco più che un bambino...” gracchiò.

“Già...” sussurrò il moro con una scrollata le spalle che però non riuscì a nascondere il baratro che, per un momento, gli si era spalancato nello sguardo.

“Kami..” ansimò Rei pallido ma Logan lo attrasse delicatamente a se e lo baciò sulla fronte “E’ passato un sacco di tempo...” mormorò.

Rei si lasciò ricondurre nel suo abbraccio, pensieroso “E’ per questo che sei venuto a salvarmi...” chiese.

“Anche...” annuì l’altro prima di sollevargli il viso per farglielo voltare verso di se “...tu mi piaci piccolo... te l’ho già detto.”

Rei arrossì e annuì.

Rimasero in silenzio per un po’, Rei perso nei suoi pensieri Logan intento ad accarezzare il ragazzo con dolcezza.

Aveva un modo così ipnotico e rassicurante di toccarlo che il rossino si ritrovò a pisolare, avvolto in quel piacevole torpore.

“Vuoi restare a dormire qui stanotte..?” gli chiese dolcemente l’attore depositandogli un bacio lieve sulla spalla.

Rei socchiuse le palpebre fissandolo confuso “Con te?” chiese con le guance in fiamme.

Logan rise sommessamente “Se vuoi... ma se preferisci ho almeno una decina di stanze per gli ospiti...” disse.

Rei arrossì ancora di più “A... allora va bene...” accettò.

Logan annuì, alzandosi, sollevando le braccia per stiracchiarsi e Rei non potè che fissare ammutolito l’acqua che gli scorreva in piccoli rivoli di luce sul corpo muscoloso, perfetto, scivolando a disegnargli i muscoli torniti.

Era bello.

Dannatamente, innegabilmente, stupendo.

“Vieni?” gli chiese il moro tendendogli una mano e il ragazzo annuì, alzandosi a sua volta.

Nel morbido abbraccio dell’acqua aveva dimenticato tutta la stanchezza ma non appena si rimise in piedi essa reclamò il suo tributo e il ragazzo si accasciò in avanti con un gemito.

Ancora una volta Logan lo afferrò evitandogli di cadere e Rei sussultò nel sentire i loro corpi nudi venire a contatto.

Rimasero in silenzio per un lungo momento prima che Logan lo stringesse con più forza a se, portandogli una mano sotto il mento per obbligarlo ad alzare il viso: “Dormi con me stanotte...” lo pregò, gli occhi grigi fissi nei suoi.

Rei arrossì mordicchiandosi le labbra “Io...” cominciò.

Ma l’altro gli pose l’indice sulle labbra e gli sorrise “Solo dormire micetto... nient’altro” promise e il ragazzo arrossì ancora di più prima di sussurrare un flebile: “Va bene...” e lasciarsi condurre fuori della vasca.

Logan lo avvolse con un telo di spugna, premurosamente, aiutandolo ad asciugarsi, coscio che il ragazzo non riusciva ancora a muoversi bene da solo, e poi lo accompagnò in un’altra camera da letto.

Rei si sdraiò sotto le lenzuola pulite con le guance arrossate osservando Logan stendersi al suo fianco e mettersi su un gomito, per rimboccargli le coperte.

“Riposa tesoro..” sussurrò e il rossino seguì l’istinto accoccolandosi contro il suo petto, lasciandosi scivolare in un sonno esausto.

 

“Buongiorno piccolo...”

Rei sbatte le palpebre un paio di volte ancora, cercando di capire dove si trovasse.

Conosceva quella voce dal timbro dolce.

“Logan!” ansimò balzando a sedere, emettendo un mugolio quando la sua schiena protestò, prima di guardarsi attorno e ricordare che cos’era successo solo la notte prima.

Il moro ridacchiò, osservandolo dalla porta della camera da letto che avevano condiviso, teneva tra le mani un vassoio con sopra ogni possibile tipo di colazione.

“Sì, quello è il mio nome..” scherzò avvicinandoglisi “Immagino che tu sia affamato...” disse posandogli davanti il vassoio e il ragazzo annuì prima di sollevare il capo e mormorare un flebile: “Grazie”

Logan scosse il capo e gli si sedette accanto porgendogli un sorriso gentile “Come ti senti?” gli chiese mentre lo osservava rimescolare il caffè.

“Sottosopra...” sospirò Rei passandosi una mano tra gli arruffati capelli rossi.

Logan gli sorrise con tenerezza “Vedrai che dopo colazione starai meglio” promise prima di alzarsi e lasciarlo solo.

Rei mangiò quasi tutto quello che l’altro gli aveva portato scoprendo di avere una fame da lupi.

Solo una volta terminata la colazione si permise di analizzare quanto era successo tra loro.

Quello che era accaduto dopo... quando la droga aveva smesso di fare effetto.

Quella pace rassicurante, la dolcezza, il calore, la naturalezza dei loro gesti.

Era stato così piacevole.

Scostò le lenzuola per alzarsi ricordando improvvisamente che i suoi vestiti erano finiti chissà dove.

Arrossì violentemente e si guardò attorno notando che Logan aveva messo sul comodino, accanto a lui, un paio di boxer, una camicia e un paio di jeans.

Gli erano decisamente larghi ma arrotolò le gambe dei pantaloni, le maniche della camicia e strinse in vita la cintura riuscendo a sistemarsi alla bell’e meglio, prima di scendere.

La villa era meno grande di quella di Richard ma più luminosa, porte finestre sostituivano muri interi, e un giardino ben curato, ombreggiato da grandi alberi, si stendeva tutt’intorno la casa dando l’impressione che, più che a Hollywood, si trovassero in qualche piccolo paesino di montagna.

Anche l’enorme muro di cinta che abbracciava tutta la proprietà, a qualche chilometro di distanza, era ricoperto di rampicanti, rose colorate, dalle lunghe spine affilate, che avevano la doppia funzionalità decorativa e di tenere lontani i visitatori non desiderati.

Scese gli ultimi gradini guardandosi attorno, evitando la piscina coperta, prima di trovare Logan nella cucina, intento a riporre nella lavastoviglie alcuni piatti.

Sopra il ripiano di marmo chiaro, a pochi passi da lui, sonnecchiava un grosso gatto nero.

“Lui è Zorro” glielo presentò l’attore schiacciando un paio di tasti sulla consolle dell’elettrodomestico “Il padrone di casa...” specificò prima di voltarsi e scoppiare a ridere “Sembri un bambino infagottato nei vestiti del genitore!” esclamò divertito.

“Non sono così piccolo!” protestò Rei senza ottenere che l’altro la smettesse di ridere “Falla finita hai capito!” sbottò marciando offeso verso di lui.

“Scusa, scusa micetto..” mormorò Logan passandogli una mano tra i capelli rossi, arruffandoglieli “... è che sei buffo... adorabile... ma buffo...” disse ridacchiando ancora.

Rei arrossì e Logan allargò il suo sorriso “Dammi il tempo di cambiarmi...” mormorò tornando serio “...e poi ti riaccompagno a casa...” disse

“Posso prendere un taxi...” cominciò Rei ma il moro allontanò quell’ipotesi con un gesto della mano “Mi fa piacere.” mormorò sparendo su per le scale.

 

Logan optò per un auto meno vistosa della costosissima ferrari nera e Rei lo ringraziò mentalmente, la lussuosa auto da corsa conservava per lui fin troppi ricordi.

“Logan..” mormorò dopo un po’ mentre l’altro si destreggiava con abilità nel traffico cittadino “...sei stato tu?”

Il moro lo fissò sorpreso “A fare cosa?” chiese.

“A far sopprimere la mia scena...” gli chiese il ragazzo cercandogli lo sguardo.

Il moro sospirò “Sì, sono stato io...” ammise.

“Perchè!?” s’infervorò il ragazzo, pallido.

“Perchè quel tipo di scene ti etichetta...” mormorò “...e non volevo che ti rovinassi la carriera ancor prima di cominciare...”

Rei lo fissò perplesso “Ed è lo stesso motivo per cui non riesco a trovare nessun altro lavoro?” gli chiese ironico.

Il moro sollevò un sopracciglio sorpreso “Di questo non so niente..” disse e il ragazzo gli credette.

Certo Logan era un attore, il miglior attore sulla piazza, ma gli sembrava sincero.

“Se nessuno mi nota la mia carriera finirà ancor prima di cominciare...” borbottò cupo.

Logan scosse il capo e allungò la mano verso il cassetto del cruscotto, che si aprì con un ‘clack’, mostrandogliene il contenuto.

“Un copione?” chiese il ragazzo perplesso.

“E’ per te...” spiegò il moro “Sarai il co-protagonista...”

“Il.. co..” la gioia di Rei evaporò all’istante “Perchè sono venuto a letto con te?!” ringhiò.

Logan sbuffò e fermò la macchina lungo la strada, azionando le doppie frecce.

“No... non perchè sei venuto a letto con me...” disse serio sfidando il suo sguardo oltraggiato “E nemmeno perchè mi piaci...” mormorò tranquillamente spargendo il solito rossore sulle sue guance “E’ vero il regista è un mio amico, ed è vero anche sono stato io  a fargli il tuo nome ma ha scelto lui, e solo dopo aver visto tutti i tuoi lavori.” disse serio.

“Da... davvero?” chiese Rei incredulo.

“Davvero...” lo rassicurò Logan, allungando una mano per sfiorargli una guancia “Sei bravo, lo sai, piccolo...” gli disse dolcemente.

Rei arrossì e strinse il copione tra le mani “Allora... grazie...” sussurrò “...per l’opportunità”

Il moro gli sorrise “Prego micetto...” disse “...ma sappi che ti controllerò!” aggiunse con un ghigno e solo allora Rei si accorse che il protagonista principale era proprio lui.

“Tu.. tu.. tu!” cominciò.

Ma Logan aveva già messo in moto e si dirigeva nuovamente verso casa sua “Visto che non vuoi uscire con me devo trovare qualche altro modo per stare con te!” si giustificò e Rei non riuscì ad obbiettare nient’altro.

 

“Grazie del passaggio...” Rei esitò “...e del resto..” sussurrò qualche minuto più tardi, davanti all’uscio di casa.

Logan aveva insistito per accompagnarlo fino alla porta.

Il moro scosse il capo e allungò una mano per accarezzargli una guancia “Non è stato questo sacrificio fare l’amore con te, sai?” gli soffiò dolcemente.

“Logan... per favore...” pigolò il ragazzo sfuggendo il suo sguardo.

L’attore sospirò “Scusa...” mormorò prima di posargli due dita sotto il mento e costringerlo a voltarsi verso di lui “Dammi una possibilità Rei...” lo pregò.

Il ragazzo ci pensò solo per qualche istante e poi annuì con il capo.

Non poteva più negarlo.

Logan gli piaceva.

Gli piaceva molto.

“Una sola...” sussurrò nell’infantile tentativo di mantenere, in qualche modo, il controllo di quella situazione che gli era ormai completamente sfuggita di mano.

Logan annuì “Mi basterà...” promise chinandosi su di lui.

Rei lo guardò avvicinarsi ma non si ritrasse.

Lasciò che le labbra dell’altro sfiorassero le sue in una lieve carezza, dolce, prima di staccarsi.

Si fissarono di nuovo, i volti a pochi centimetri l’uno dall’altro e poi fu Rei ad allungare incerto le mani, posandogliele sul petto, allungando il viso per posare nuovamente le labbra sulle sue.

Logan lo accompagnò delicatamente contro l’uscio chiuso baciandolo, spingendo la lingua tra le sue labbra.

“E’ meglio che vai adesso..” sussurrò roco quando si lasciarono di nuovo “...o non so se riuscirò a fermarmi...” minacciò con un sorriso.

Rei arrossì e si affrettò ad entrare in casa mentre scacciava con foga dal cervello l’allarmante idea di invitarlo ad entrare.

Solo quando sentì i suoi passi allontanarsi lungo il corridoio si concesse un lungo sospiro, lasciandosi cadere sulla sua poltrona preferita prima di sollevare una mano ed accarezzarsi le labbra.

“E se io non volessi che ti fermassi?” chiese all’appartamento silenzioso.

 

“Ma è magnifico!” esclamò Elisabeth quel pomeriggio, quando il ragazzo le parlò del suo nuovo ingaggio.

Fortunatamente l’amica non era a casa quando Logan l’aveva lasciato sulla soglia.

Rei aveva fatto in tempo a cambiarsi e a dare una letta al copione prima del rientro, da teatro, della ragazza.

Il film era incentrato su una storia d’amore dove lui e Logan interpretavano due uomini innamorati della stessa donna.

“Hai un sacco di battute...” mormorò la ragazza sfogliando le pagine dattiloscritte “E hai visto il resto del cast!” esclamò con occhi lucenti “Sono tutti nomi importanti!” disse entusiasta.

Il ragazzo le sorrise mentre Elisabeth continuava a saltellare entusiasta “E poi c’è lui...” disse con occhi scintillanti.

Rei tossicchiò sfuggendo il suo sguardo ma l’amica non si fece imbrogliare “C’era anche lui, alla festa, ieri sera?” chiese piazzandosi a cavalcioni sulla sedia di fronte alla sua.

“Sì... c’era...” mormorò il ragazzo arrossendo.

“E’ successo qualcosa?!” chiese lei che ovviamente non si era fatta sfuggire quel suo comportamento sospetto.

“Nie... niente...” balbettò incerto ma lei rise “Sei un pessimo attore quando si tratta di mentire a me e visto il lavoro che fai la cosa è preoccupante!” disse allegra “Dai, dai racconta!”

Rei prese un profondo respiro e strinse la mascella “Non interrompermi...” la reguardì, sicuro che, altrimenti, non sarebbe riuscito a dirle tutto e poi cominciò a parlare.

Elisabeth rimase in silenzio, come le era stato detto, fino alla fine e poi... esplose letteralmente.

Alcuni degli insulti che la ragazza rivolse a Richard lui non sapeva nemmeno che cosa volessero dire.

“Dobbiamo fargliela pagare!” sentenziò con occhi di fuoco.

“Ci penserà Logan...” la tranquillizzò Rei.

Gli occhi della ragazza scintillarono “Giusto... parliamo di Logan...” cinguettò osservando l’amico agitarsi nervosamente sulla sedia.

“Cosa provi per lui?” chiese.

Il ragazzo sospirò “Io... io...” cominciò incerto.

“Ti ha salvato!” lo interruppe lei “E se ha fatto solo la metà delle cose che mi hai raccontato... bhe... cavoli... di certo non mente quando dice che gli piaci... che gli piaci sul serio!”  esclamò battendo le mani felice.

Rei sospirò e scosse il capo, rassegnato all’entusiasmo dell’amica, senza però riuscire a trattenere un moto di felicità.

Si vedeva anche da fuori, allora.

Non era solo una sua impressione.

La sua inesperienza non lo stava ingannando.

Logan teneva davvero a lui.

“A parte gli scherzi Rei.. com’è stato... insomma... dopo come ti sentivi...”

Ci aveva già pensato.

Il suo corpo aveva reagito alle carezze di Richard sotto l’effetto della droga ma mai, nemmeno per un momento, l’aveva trovato piacevole.

Invece quand’era stato Logan a toccarlo...

Allora corpo e mente avevano trovato una sincronia perfetta.

Era stato molto più che piacevole.

E dormire con lui gli aveva dato un senso di pace, di sicurezza che non aveva mai provato.

Non poteva più nascondersi.

“Lui... mi piace..” ammise a fatica, dirlo a voce alta sembrava renderlo ancora più vero.

“Quindi uscirai con lui?” chiese lei con occhi lucenti.

“Sì...” ammise il ragazzo con le guance in fiamme ma un sorriso felice a tendergli le labbra.

“Ricordati il mio autografo!” disse lei con occhi scintillanti “E se vuoi portarlo qui non farti problemi!!” esclamò con espressione sognante e Rei si appuntò mentalmente di non portare mai Logan a casa sua.

 

Due giorni più tardi, Rei era intento a leggere per l’ennesima volta il copione, andando avanti e indietro nel piccolo soggiorno, quando suonarono alla porta.

Non aveva più sentito Logan e non sapeva come cercarlo.

Non aveva il suo numero di casa, ne tanto meno quello di cellulare, e quindi non poteva che aspettare che fosse l’altro a chiamarlo.

Ma il moro non si era più fatto vivo e Rei cominciava a temere che l’unica cosa che gli interessava l’aveva già avuta.

Ogni volta che si soffermava su quei pensieri lo stomaco gli si serrava in una morsa dolorosa ma egli s’imponeva di non esagerare.

Non poteva aver sbagliato nel decifrare la dolcezza dei baci che si erano scambiati sulla soglia di casa.

Nonostante tutti i suoi buoni propositi, comunque, non poteva evitarsi di sussultare tutte le volte che suonava il telefono per poi sentire l’immancabile delusione serpeggiargli nelle vene nello scoprire che non si trattava di lui.

Insomma... che stava facendo Logan?

Aprì la porta mordicchiandosi le labbra nervosamente, sperando per un momento che fosse lui ma rimase perplesso nel ritrovarsi di fronte ad un ragazzetto del pony express che tentava di reggere un mastodontico mazzo di rose colorate.

“Rei Asaki?” ansimò a fatica.

Il rossino annuì e l’altro gli mollò il mazzo di fiori con un sospiro soddisfatto prima di estrarre di tasca un block notes “Deve farmi una firma.” mormorò.

Il ragazzo annuì, deponendo i fiori sul mobiletto dell’atrio, perplesso, prima di tornare alla porta e firmare.

Il corriere se ne andò con un saluto e Rei si avvicinò al mazzo di fiori notando che v’era appeso un biglietto e un giornale di gossip, arrotolato.

Slacciò il giornale, curioso, trovando il volto rubicondo di Richard in primo piano sulla copertina.

Sentendo il cuore che cominciava a battere un po’ troppo in fretta scorse velocemente le pagine alla ricerca dell’articolo, sgranando gli occhi quando lo trovò.

Logan aveva mantenuto la parola... lo aveva rovinato.

La casa, la ditta cinematografica, persino la macchina e i vestiti... Richard era indebitato fino al collo.

Non aveva un centesimo.

Era tutto costruito sulla fama che si era fatto, sulla convinzione che avesse i soldi per pagare.

Ma Richard Reynold non li aveva.

Non aveva niente.

Tutte le sue proprietà erano ipotecate da tempo.

Aveva perso tutto al casinò e in investimenti sbagliati.

E ora che il mondo intero lo sapeva... nessuno gli avrebbe più affidato un lavoro.

I debitori intervistati parlavano già di far causa al regista.

Quando credevano che l’uomo avrebbe avuto i soldi per pagarli se n’erano stati buoni ma ora... si lanciavano sulla preda come lupi affamati, per riuscire a recuperare il più possibile.

Rei depose il giornale e prese il bigliettino.

“Oggi sono terminate le riprese del nostro primo film insieme...” cominciava Logan “...domani cominciano quelle del nuovo film... abbi pietà di un povero divo stanco ed esci con me stasera!”

Rei ridacchiò adocchiando il numero di cellulare che l’altro aveva vergato un poco più sotto.

Lanciò un occhiata al telefono, poi di nuovo al biglietto, e scosse il capo “Perchè no...” mormorò componendo il numero.

 

“Elisabeth... ti prego!” provò per l’ennesima volta Rei.

“Non se ne parla neanche!” sentenziò la ragazza seduta sul sofà a braccia incrociate.

L’enorme mazzo di rose non era passato inosservato e così Rei aveva dovuto parlarle dell’appuntamento e, naturalmente, la ragazza non aveva voluto saperne: voleva vedere Logan in carne ed ossa.

Rei sospirò per l’ennesima volta rimpiangendo di aver accettato la proposta dell’altro di andarlo a prendere a casa, ma venne interrotto da qualcuno che bussava forsennatamente all’uscio.

Ebbe appena il tempo di aprire che Logan lo spinse indietro e per poi sbattersi la porta alle spalle, appoggiandovisi contro.

Respirava a fatica ed era piuttosto scarmigliato, sembrava quasi che qualcuno avesse cercato di strappargli i vestiti di dosso.

“Che... che cosa...?” chiese Rei perplesso e un po’ preoccupato.

Il moro sospirò pesantemente e gli porse un sorriso di scusa “Mi hanno riconosciuto per strada...” borbottò “Hai mai visto una caccia all’uomo?” gracchiò cercando di riprendere fiato.

Rei lo fissò per un momento stranito e poi scoppio a ridere.

“Non è divertente..” rantolò l’attore.

“Hai ragione... non è divertente...” ansimò Rei cercando di non soffocare tra le risate.

Logan gli lanciò la sua miglior occhiata assassina prima di guardarsi intorno nell’appartamento e notare Elisabeth che lo fissava con occhi sgrananti.

“Buonasera, scusa l’intrusione...” disse, cercando di riprendere fiato.

“Fa... fa niente...” balbettò la ragazza attirandosi l’occhiata perplessa di Rei: aveva dell’incredibile vedere Elisabeth in quelle condizioni.

“Lei è Elisabeth...” mormorò presentandoli “...vive con me...” disse.

Il moro serrò la mascella e il suo sguardo divenne glaciale  mentre la ragazza si riscuoteva dallo stato di trans/adorazione per lanciare un occhiataccia al rossino “Sono la sua migliore amica e sono felicemente fidanzata da due anni!!” aggiunse con un sorriso radioso, porgendogli la mano.

Logan ricambiò il sorriso, nuovamente a suo agio, stringendole la mano mentre Rei li fissava perplesso non riuscendo a capire perchè Elisabeth aveva dovuto aggiungere quella frase inutile.

“E’ un idiota ma gli voglio bene lo stesso.” lo giustificò la ragazza facendo l’occhiolino al moro.

L’attore ridacchiò “Stavo per dire esattamente la stessa cosa...” disse facendo arrossire il ragazzo che borbottò: “Non dovevamo uscire?”  cercando di trarsi d’impaccio.

Logan scosse il capo “Mi vuoi morto?” chiese “Sono riuscito a seminarle prima di salire qui ma rischiamo che mi vedano uscire da casa tua e allora vi ritrovereste assediati dai paparazzi.” spiegò.

“E quindi che facciamo?” chiese Rei perplesso.

Logan scosse le spalle “Ceniamo qui?” propose “Cucino io.” si offrì.

“Sai anche cucinare?” chiese Elisabeth con occhi lucenti.

Logan annuì con il capo mentre la ragazza saltellava felice “Sì, sì, che bello!!”.

Rei li fissò entrambi perplesso “Sicuro che va bene..?” chiese “Non abbiamo gran che nel frigorifero..” mormorò a disagio.

Il moro annuì “Sempre che non sia un problema per voi?” disse ma Elisabeth si affrettò a scuotere il capo.

 

Rei si sentiva strano.

Aveva un che di così... familiare... quella situazione.

Logan ed Elisabeth andavano perfettamente d’accordo e dopo un po’ anche lui si era dimenticato della situazione assurda e si era lasciato andare.

Sembravano tre amici di lunga data.

Logan se l’era cavata divinamente ai fornelli. Aveva gettato con noncuranza la giacca di Armani su una poltrona per indossare un grembiulino a fiori gialli e cominciare ad armeggiare tra piatti e pentole.

Dopo i primi cinque minuti di incredulità i due ragazzi avevano cominciato a darsi da fare a loro volta, allestendo ben presto una cena coi fiocchi.

Chiacchierarono fino a tardi senza nemmeno accorgersi del tempo che passava finchè Logan non dovette scusarsi, dicendo di doversi alzare presto il mattino successivo.

Rei lo accompagnò alla porta mentre Elisabeth si spostava in cucina per lasciare loro un po’ di privacy e cominciare a riordinare.

“Mi dispiace...” mormorò Rei.

“Di cosa?” gli chiese il moro perplesso.

“Bhe... non era il tipo di serata che ti eri immaginato...” ipotizzò.

Logan ridacchiò “Hai ragione... ma è stato meglio così.” disse allungando una mano per sfiorargli una guancia “Mi ha dato l’opportunità di conoscerti un po’ meglio...”

Rei arrossì e gli porse un debole sorriso “Bhe allora... buona notte...” disse senza tuttavia fare segno di spostarsi.

Logan fece scivolare la mano sul suo collo e il rossino socchiuse gli occhi sollevando le mani per poggiarle al suo petto.

“Buona notte...” sussurrò l’attore prima di chinare il viso e chiudergli le labbra con le proprie.

Rei si appoggiò a lui, facendo scivolare le mani verso l’alto fino ad intrecciargliele tra i capelli mentre il moro spingeva la lingua tra le sue labbra e il rossino si lasciò guidare in quel bacio lento, dolce, emettendo un lieve mugolio quando l’uomo lo strinse a se, accarezzandogli la schiena con movimenti ipnotici.

Logan si separò da lui dopo qualche minuto, fissandolo negli occhi “Ci vediamo domani a lavoro” si accomiatò con voce roca.

Il rossino annuì, stranito, rimanendo immobile sulla soglia a guardarlo allontanarsi.

 

Rei non aveva mai ricoperto parti veramente importanti ma il suo nervosismo iniziale era scomparso nel vortice delle riprese. Come comparsa aveva sempre avuto grossi buchi liberi tra una scena e l’altra, come co-protagonista aveva a malapena il tempo di correre su e giù per cambiarsi d’abito o farsi rifare il trucco.

Dopo dieci giorni era già esausto.

“Ma tu come fai?!” protestò lasciandosi sprofondare nel divano letto dell’enorme roulotte del moro.

Logan ridacchiò porgendogli un bicchiere di vino “Questione di abitudine micetto...” mormorò sedendosi al suo fianco.

Quella sera avevano fatto tardi e, dato che l’indomani avrebbero cominciato a girare all’alba, Logan lo aveva invitato a cenare con lui, direttamente nella roulotte.

E Rei aveva accettato chiedendosi imbarazzato se Logan gli avrebbe chiesto di restare per la notte.

Stava bene con lui.

Davvero bene.

Durante le riprese aveva avuto modo di passare molto tempo con lui e aveva scoperto aspetti del suo carattere che la sua patina glaciale non lasciava nemmeno sospettare.

E gli piaceva.

Gli piaceva sempre di più.

Anche se, ancora, non era riuscito a dirglielo.

Si erano scambiati altri baci, Logan non perdeva occasione per sfiorarlo, toccarlo, accarezzarlo e Rei si era accorto che, sempre più spesso, era lui stesso a creargli quelle occasioni.

Sul set il moro si comportava da bravo collega ‘anziano’ aiutandolo e consigliandolo, senza risparmiarsi i rimproveri, mentre un volta terminate le riprese tornava a fargli la corte.

Avrebbe mentito se avesse detto che quella situazione non gli piaceva.

“Sei pronto per domani?” gli chiese il moro, riportandolo al presente, sorseggiando distrattamente il vino.

Rei arrossì “Non lo so...” ammise.

Il giorno successivo dovevano girare la scena in cui, il suo personaggio e l’attrice principale, finivano a letto insieme.

Era da quando avevano cominciato a girare che temeva quel momento.

Logan scosse il capo “Comincia con il non arrossire...” gli disse dolcemente.

Il ragazzo sospirò “Non è mica semplice, sai!” borbottò.

L’attore gli tolse il bicchiere di mano posandolo sul piccolo tavolino di legno e prese il copione, sfogliandolo fino a trovare la scena che gli interessava, prima di posarlo accanto ai bicchieri.

“Forza vediamo che sai fare...” disse.

“Co... cosa?” ansimò Rei.

Logan gli sorrise stendendosi sul divano letto, tirandoselo sopra “Fingi che io sia lei...” gli sussurrò sulle labbra.

“Lo... Logan..” balbettò il ragazzo scostandosi in fretta per non permettere ai loro corpi di toccarsi.

“Domani farai una figuraccia...” lo punzecchiò il moro divertito.

Rei lo fulminò con lo sguardo prima di stringere la mascella “E va bene!” ringhiò “Ma giura che ti comporterai bene!” disse con le guance in fiamme.

“Guarda che io sono un professionista!” esclamò Logan fingendosi oltraggiato.

Rei sospirò e gli si stese sopra, cercando disperatamente di non fare caso al calore immediato che gli aveva invaso il corpo, mentre tentava di immaginarsi la scena del film.

“Eleonor...” sussurrò cercando di guardarlo negli occhi, con qualche difficoltà.

“Mattew...” pigolò Logan con una vocina da ragazzina sbatacchiando le ciglia in maniera esagerata.

Rei lo fissò incredulo e poi scoppiò a ridere “Questo non è professionale!!” gracchiò cercando di riprendere fiato.

Logan ridacchio a sua volta “Eri troppo teso... adesso va meglio, no?” domandò gentile “Forza riproviamo.”

Rei annuì, prese un profondo respiro, e si decise ad impegnarsi.

Fissò gli occhi dritti nei suoi e ripetè: “Eleonor..”

“Matew...” sussurrò Logan sollevando le braccia per cingergliele al collo “...non so se è giusto quello che stiamo facendo...” disse piano, scostando il viso.

Rei scosse con forza la testa “Eleonor...” lo chiamò, obbligandolo a girare il viso verso il suo, chinandosi a sfiorargli le labbra con le sue, “Non devi aver paura...” lo rassicurò facendogli scorrere una mano laddove avrebbe dovuto essere il seno dell’attrice.

Logan sospirò e chiuse gli occhi, inarcando la schiena e Rei si obbligò a non sussultare nel sentirlo tendersi contro di se.

Il suo personaggio non sussultava.

Certo il suo personaggio stava per fare l’amore con la fidanzata del suo migliore amico  e non con un suo collega di lavoro...

Rei s’impose di seguire la scena, così com’era descritta nel copione, scendendo a baciargli la gola, facendogli scivolare le mani sulle braccia.

“Matew...” gemette Logan in maniera così sensuale che Rei sentì un brivido scivolargli lungo la schiena mentre si rendeva conto, con terrore, che stava perdendo il controllo, che desiderava disperatamente mandare al diavolo la recita e baciarlo, toccarlo, davvero.

Possibile che Logan avesse un tale controllo?

Spinse il bacino contro il suo, imitando il gesto della penetrazione e Logan sussultò spalancando gli occhi, fissandolo sorpreso nell’avvertire il membro teso del ragazzo premere contro la stoffa dei pantaloni.

“Ti sei eccitato micetto?” gli soffio dolcemente all’orecchio, allargando le gambe per permettere ai loro corpi un maggior contatto.

Rei arrossì violentemente sentendo il respiro incrinarsi pericolosamente.

“Io...” mormorò imbarazzato ma Logan gli pose l’indice sulle labbra “Continua...” lo incitò piano.

Rei tentennò, incerto.

Che cosa intendeva con quel ‘continua’?

Continua con la scena o continua con....

Mosse di nuovo il bacino contro il suo e Logan gemette, inarcando la schiena, spingendo i fianchi contro i suoi, facendogli chiaramente sentire che nemmeno lui era riuscito a mantenere il sangue freddo.

Rei tentò disperatamente di non boccheggiare mentre il moro cominciava ad accarezzargli la schiena.

Gli cercò lo sguardo, incerto, e si ritrovò ad affondare in due pozzi di un indefinibile grigio azzurro.

 

“Ti amo..”

 

Rei sentì il cuore mancargli un battito ma poi ricordò.

Era il copione.

 

Logan stava di nuovo recitando.

 

Quella scena prevedeva che Eleonor dicesse...

 

“Ti amo Rei...” sussurrò il moro sollevando il viso per baciargli le labbra.

 

E Mattew... Mattew avrebbe risposto...

 

“Ti amo anch’io Logan...”

 

Il moro sgranò gli occhi prima di stringerlo con forza a se, ribaltando le loro posizioni, baciandolo con passione.

Duellarono con foga, stringendosi l’uno a l’altro, a lungo, prima che Logan si separasse da lui.

“Com’è che Eleonor ha preso di queste iniziative...” scherzò Rei con le guance in fiamme, fissandolo.

Logan gli scostò una ciocca scarlatta dal viso, con un sorriso sornione “Al giorno d’oggi comandano le donne, non lo sapevi?” sussurrò baciandogli le labbra, prima di tornare serio.

“Dicevi.. davvero?” chiese.

“Sì... dicevo davvero...” sussurrò Rei e il moro si chinò a catturare quelle parole con un lungo bacio mentre il ragazzo sollevava le braccia per stringerlo a se.

 

Sul tavolino il copione giaceva ormai dimenticato.

La brezza che entrava dalla piccola finestra ne sfogliò le pagine stropicciate fino a che questo non si chiuse con un tonfo sordo.

Nell’ultima pagina, bianca, campeggiavano solo due parole: the end.

 

 

Fine....

 

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