Whispers 2        Back to FanFic  Back to Home

Pow Rukawa.

 

Un raggio di sole mi infastidisce le palpebre.

Le sollevo lentamente cercando di alzare un braccio per coprirmi gli occhi ma scopro che c’è qualcosa di pesante che me lo impedisce.

Abbasso il capo stupito e resto letteralmente di sasso nel rendermi conto che è la testa di Sakuragi che riposa beatamente nell’incavo della mia spalla.

Che diavolo ci fa Sakuragi nel mio letto?

No, un momento, questo non è il mio letto.

Ah sì, giusto siamo nella casa abbandonata...

Ma questo non toglie nulla al fatto che io e il do’hao siamo a letto insieme!

E per di più....

Oddio...

Sia lui, sia io, siamo nudi!

Calma, calma,calma.

Ieri sera mi sono addormentato sul divano e poi?

Come ci sono finito qui?

Cerco di pensare in modo coerente mentre frammenti di ricordi confusi si affacciano alla mia mente.

Arrossisco fino alla radice dei capelli mentre abbasso lo sguardo sul ragazzo che dorme accanto a me.

Abbiamo fatto l’amore!!!

Io ho perso la mia preziosissima prima volta possedendo un mio compagno di squadra!!!

E non uno qualsiasi!

No!

Proprio lui!!!

Il mio primo bacio ad Hanamichi?

Ma siamo impazziti??

Come è potuto accadere una cosa simile?

Un’altro ricordo si frappone lentamente al primo.

Il fantasma!

La notte scorsa mi ha svegliato una corrente fredda e quando ho aperto gli occhi me lo sono trovato davanti.

Una persona normale avrebbe gridato ma io no, figuriamoci io sono Kaede Rukawa!!!

Quell’uomo biondo che volteggiava a pochi metri dal suolo mi ha fissato freddamente, senza un sorriso.

“Userò te, dato che lui ti ama”

Abbassò di colpo il volto verso Sakuragi.

Chi è che ama questo do’hao?

Quello scemo di un fantasma si dev’essere sicuramente sbagliato!

E’ impossibile che lui....

... però, un momento!

Mika ha usato me per possedere il do’hao però Sakuragi non ha fatto nemmeno mezzo tentativo di allontanarmi convinto che si trattasse di me.

Vuoi vedere che questo stupido è davvero innamorato di me?

Kami sama che confusione!!

Si muove contro il mio petto e le sue palpebre si sollevano piano a velare gli occhi nocciola.

Oddio e adesso che gli dico?

Sì, abbiamo fatto l’amore, ma non ero io.

Era il fantasma che usava il mio corpo.

Sakuragi mi sorride dolcemente e sento per un momento il cuore fare una capriola.

Sembra un bambino con i capelli rossi arruffati, le guance arrossate e gli occhi lucenti, così carichi di dolcezza... per me.

Dov’è finito il do’hao casinista che disturba i mie allenamenti mandandomi su tutte le furie?

Dov’è ora quel cretino integrale che non perde occasione per insultarmi?

Sakuragi si accorge che c’è qualcosa che non va perchè il suo sorriso si spegne e lui si scosta da me.

Non so perchè ma mi dispiace.

Mi ero abituato a sentirlo vicino a me.

Adesso ho freddo.

“Te ne sei già pentito...” sussurra con voce cupa.

La sua più che una domanda sembra una constatazione.

“Sakuragi...” mormoro, ma che gli posso dire?

Scuote il capo alzandosi e raccogliendo in fretta i vestiti, quando si piega per indossare i pantaloni non posso fare a meno di notare che le sue gambe sono macchiate di sangue.

Merda!!!

Balzò giù dal letto e lo afferro per le braccia costringendolo a guardarmi.

La sua pelle è calda sotto le mie mani e il suo sguardo è ferito.

“Mi dispiace...” sussurro ed è vero, mi dispiace davvero “...so quello che provi per me..” lo mormoro piano e lui sussulta.

Sospiro e lo faccio sedere per un momento.

Io non sono abituato alle parole ma per questa volta dovrò fare un’eccezione.

Gli racconto quello che è successo senza sapere se mi crederà o meno, o come reagirà.

Conservo con precisione i ricordi di questa notte seppure io non avessi volontà alcuna di controllare quanto stava succedendo.

Alla fine del mio racconto il silenzio cade pesante tra noi.

Hanamichi si fissa le mani a lungo prima di emettere un sospiro e alzarsi.

“Dovevo immaginarlo...” si guarda attorno nella stanza che ora è di nuovo spoglia, polverosa e abbandonata.

L’incantesimo del fantasma si è esaurito questa notte.

“Tu non ti saresti mai comportato così con me, vero?” la sua voce è incredibilmente triste.

Oddio... mi ama davvero...

E’ tutto così assurdo.

“Io non sono gay Sakuragi”  mormoro.

Annuisce e mi porge un mezzo sorriso.

“Credo di essermi reso abbastanza ridicolo per oggi” sussurra prima di avviarsi verso la porta che ci ha condotto qui.

Mi è sembrato di vedere un luccichio strano nei suoi occhi...

Kuso!

Perchè mi sento un verme ora?

E che cazzo non è mica colpa mia!

 

Pow Mika

Quello stupido mortale che possiede l’amore del mio piccolo Hans lo ha respinto.

Ferito.

Lo trovo accoccolato su una sedia che piange in silenzio.

Hans...”

sussulta sollevando gli occhi feriti su di me.

Lo vedo impallidire violentemente e sorrido mestamente.

Devo smettere di chiamarlo così.

Lo so che non è lui.

Nessuno potrà più restituirmi il mio piccolo angelo, ma lui gli assomiglia così tanto.

Così tanto da fare male.

“Mika...” mormora.

Certo, quella ragazza con i riccioli gli ha raccontato la nostra storia.

Annuisco lentamente.

“Mi dispiace è colpa mia” mormoro piano “E’ che tu... tu gli assomigli così tanto”

Lo vedo corrugare la fronte e mi siedo accanto a lui.

“Assomigli ad Hans, il mio amante” gli spiego.

“Il ragazzo che è stato bruciato?”  mi chiede piano.

Serrò la mascella annuendo.

“Sai ero davvero uno stregone, sono riuscito a lanciare una maledizione su tutti loro per quello che mi hanno fatto ma in cambio ho dovuto legare la mia anima a questa casa.”

Scuoto il capo.

“Sono intrappolato, intrappolato qui finchè Hans non verrà a perdonarmi per aver causato la sua morte”

Lo fisso intensamente prima di allungare una mano trasparente e sfiorargli una guancia.

Non posso sentire la sua pelle ma ricordo le sensazioni del moretto che ho usato per amarlo.

Le ricordo con tale precisione che per un momento mi sembra davvero che la sua pelle sia calda sotto le mie dita.

“Tu gli assomigli così tanto che speravo...” sussurro.

“Speravi che fossi venuto a prenderti?” finisce lui per me e io annuisco.

Mi sorride asciugandosi una lacrima.

“Mi dispiace...” sussurro ma lui scuote il capo.

“No, tu mi hai dato molto più di quello che avrei mai potuto ottenere da lui. Per una notte soltanto almeno mi sono illuso che mi amasse” mormora.

Forse avevano ragione gli uomini del villaggio.

Non sono che uno spirito malvagio.

Io che conosco fin troppo bene il dolore di un cuore spezzato ho calpestato il suo per soddisfare il mio desiderio di poter riavere indietro il mio amato.

“Perchè deve far così male amare?” mi chiede sollevando lo sguardo su di me.

Scuoto il capo mestamente “Non lo so...” sussurro.

Si alza lentamente in piedi e mi sorride.

Kami perchè sei così crudele.

Perchè il suo sorriso deve essere così dolce, così bello come il suo?

“Rukawa mi ha detto chiaramente che non potrà mai amarmi...” sussurra “...e ha esposto l’unico motivo per cui io non posso fare assolutamente nulla.” Scuote il capo passandosi una mano tra i capelli rossi “sono un maschio.”

Lo avvolgo nella mia aura con dolcezza, come ho fatto il primo giorno che è arrivato qui e lui, come allora chiude gli occhi.

“Eri tu...” sussurra e io rafforzo la mia presa riversando su di lui il mio amore e la mia disperazione.

“E’ così bella questa sensazione...” mormora piano “...mi piacerebbe restare qui...con te...”

Il mio cuore sussulta e io lo lascio andare bruscamente.

“Non sai quello che stai dicendo” dico preoccupato.

“Ti sbagli...” apre gli occhi lentamente e mi fissa.

Ha la stessa determinazione.

La stessa luce che vidi quella prima volta negli occhi di Hans quando mi disse che non gliene importava niente se al villaggio lo avessero condannato per la sua relazione con me.

“Hans...” non posso fare a meno di sussurrare.

“Se io venissi con te, tu saresti libero?”

 

Pow Rukawa

Rimango immobile a fissare la porta dietro cui è scomparso pensando al suo sguardo ferito.

Non riesco a togliermelo dalla testa anche mentre mi rivesto lentamente prima di scendere in salotto.

Hanamichi innamorato di me...

Com’è possibile?

E poi...

Il suo dolore...

Il ricordo del suo corpo...

Mi mordo un labbro nervosamente.

Non riesco a capire che diamine sta succedendo.

Che cosa MI sta succedendo.

Fino a ieri avessi saputo che Hanamichi mi amava non me ne sarebbe importato nulla ma ora...

Maledizione che razza di casino!

“Rukawa!” la voce di Ayako mi riscuote bruscamente dai miei pensieri. Camminando sono arrivato di nuovo sul pianerottolo delle scale.

“Hai visto Hanamichi?” mi chiede preoccupata.

Ma perchè cavolo lo chiede a me??

E perchè poi mi sento arrossire??

“No” le rispondo gelido, almeno spero, come il solito.

In effetti dopo che è scappato dalla stanza non l’ho più visto.

Forse è uscito.

Lancio uno sguardo alla finestra ma fuori diluvia come sempre.

Un momento...

Ma non è stato il sole a svegliarmi?

Perchè ora piove di nuovo?

“Mio Dio...” mormora Ayako pallida portandosi le mani alle labbra.

Non capisco perchè si preoccupa tanto per quel do’hao.

Che può essergli successo?

Mi stringo le braccia intorno ai fianchi rabbrividendo.

Qui dentro fa dannatamente freddo.

O è l’idea che possa essergli accaduto qualcosa a farmi provare questo brivido freddo?

No, no maledizione no!

Perchè adesso mi preoccupo per lui?

E’ tutta colpa di Ayako e della sua ansia!

Non è normale vedere la nostra manager spaventata.

“Perchè che succede?” chiedo perplesso.

Lei mi afferra per un braccio trascinandomi in salotto.

Sul divano è appoggiato un quadro.

“Akagi l’ha trovato in biblioteca stamattina” dice indicandomelo.

Mi avvicino incredulo osservando il giovane dai capelli rossi che sorride al centro del ritratto.

E’ Hana.

Bhe no, a guardarlo meglio i suoi lineamenti sono leggermente più dolci, infantili, ma la somiglianza è incredibile.

La targhetta riporta il nome di Hans Takiko.

“L’amante di Mika” mi spiega Ayako senza tuttavia che ce ne fosse bisogno.

Ora capisco.

Mitsui arriva nella stanza in quel momento seguito poco dopo da Kogure, Ryota.

“Non siamo riusciti a trovarlo da nessuna parte” dice scuotendo il capo.

E se Mika fosse venuto a prenderlo?

Ho paura.

Il brivido di prima si è tramutato in una lastra di ghiaccio che mi asserraglia il cuore.

Ho una paura dannata.

Non lascerò che un fantasma me lo porti via.

Un attimo e questa da dove arriva?

Non ho tempo di pensare a nulla tuttavia che Akagi piomba in salotto avvertendoci che ha trovato un passaggio segreto che conduce ad una specie di sotterraneo.

La porta tuttavia sembra bloccata dall’interno e ha bisogno di aiuto per aprirla.

Lo seguiamo in fretta mentre prego con tutta l’anima che non gli sia successo niente di grave.

Non si sconvolge la vita, e i sentimenti, della gente per poi sparire!!

Abbattere la porta richiede diversi minuti e il corridoio buio che ci si presenta davanti non è affatto allettante ma le chiare impronte delle scarpe di Hanamichi sulla polvere ci fa capire che è passato di qui.

La mia mente mi fa candidamente notare che l’ho chiamato per nome ma io la ignoro.

Non ho tempo adesso per pensare a nient’altro che trovarlo il più in fretta possibile.

Ci procuriamo in fretta dei candelabri e ci affrettiamo ad inoltrarci nella stretta galleria.

Corriamo, per quanto ci è possibile, lungo il corridoio finche questo non svolta sbucando in un’enorme camera sotterranea.

Ayako sussulta e io sento il cuore esplodere in petto alla scena che mi si presta davanti.

Hanamichi è riverso su un grande altare di marmo bianco.

In piedi, dietro di lui, Mika tende la sua mano trasparente verso quella del fantasma del rossino, che, piegato a metà sul suo corpo mortale, sembra indeciso se separarsi definitivamente dal suo corpo o meno.

Si volta lentamente verso di noi quando ci vede arrivare e nei suoi occhi vedo di nuovo quel dolore profondo.

No, no, no!!

Vieni amore” sussurra Mika allungando la mano, Hanamichi si volta di nuovo verso di lui allungando la propria per poggiarla su quella del fantasma.

“No!”

Il grido mi esce di gola prima ancora che mi renda conto che mi sono fatto avanti.

Mika mi fissa per un momento prima di stringere la mano di Hana nella sua.

Io posso amarlo in eterno.  Chi altri può farlo?” mi sfida con gli occhi blu scintillanti.

 

“Io” la mia voce vibra sicura come non lo è stata mai.

 

Hanamichi spalanca gli occhi voltandosi verso di me incredulo.

“Lui è mio, restituiscimelo!” la mia voce e glaciale.

La mia non è una richiesta, è un ordine.

“Hans mi ama” sussurra Mika stringendo con forza la mano di Hana.

“Lui non è Hans!” tuono furioso.

Per quanto Hana può restare in questo stato di fantasma?

Non lo so.

Ma non voglio perderlo.

Non ora che ho visto per un momento il vero Hanamichi.

Forse non è vero che potrò amarlo in eterno.

Ma voglio provare a conoscerlo.

Voglio provare a non fermarmi alla superficie.

Perchè il ragazzo che mi ha sorriso stamattina era quanto di più bello io abbia visto in vita mia.

E io voglio rivederlo!

Hana scuote il capo e stacca la sua mano da quella del fantasma.

Mika lo fissa affranto ma non cerca di trattenerlo con la forza.

Hanamichi lentamente cade all’indietro scivolando nuovamente nel suo corpo.

Per un momento tratteniamo il fiato in silenzio poi il suo corpo sussulta.

Con un lamento Hanamichi socchiude le palpebre.

Senza nemmeno rendermene conto mi fiondo accanto a lui abbracciandolo con foga.

Il do’hao si accoccola stancamente contro di me, è terribilmente pallido.

“Stai bene?” gli chiedo preoccupato.

Annuisce lentamente prima di sollevare il capo e osservare Mika che ci guarda con occhi tristi.

“Mi dispiace...” mormora il mio rossino con voce roca.

Mika gli sorride dolcemente, “E’ più giusto così” sussurra stancamente prima di voltarsi e sparire attraverso il muro.

 

Pow Hanamichi

Dev’esserci qualcosa che posso fare per lui.

Non voglio che tutto questo finisca così.

Mika mi ha dato Kaede.

Io gli restituirò Hans.

Non so come.

Ma io sono il tensai e per il tensai niente è impossibile no?

Ha smesso di piovere e Mika, non so come ha fatto, ha teletrasportato qui un cellulare permettendoci di chiamare un meccanico.

L’uomo ci ha lasciato la ruota di scorta prima di filarsela a tutta velocità.

“Stupido mortale” ha borbottato lo stregone che osservava la scena dalla finestra della casa, accanto a me.

Non può uscire è confinato qui.

“Andrò in città e cercherò Hans” sentenzio.

Mika e Kaede mi fissano sollevando un sopracciglio in contemporanea.

Si assomigliano in maniera assurda in un sacco di cose, forse è per questo che ho creduto di poter andare con Mika.

Sarebbe stato una copia del mio volpino, come io per lui sarei stato una copia di Hans.

“E come pensi di trovarlo?” chiede Ayako che tiene una certa distanza dal fantasma.

Dopo che ho raccontato loro come stanno le cose abbiamo deciso all’unanimità di aiutarlo.

Ci sfugge solo il piccolissimo particolare che non abbiamo la più pallida idea di come fare!

Sciocchezze!! Il genio non si ferma dinanzi a simili inezie!!

“Se davvero il suo amore era così forte sono sicuro che è ancora lì da qualche parte, forse lui come te non può lasciare il luogo della sua morte” dico dimostrando tutta la mia immensa genialità.

Noto distintamente una luce di speranza accendersi negli occhi blu del fantasma prima che questi scuota la testa bionda.

“Anche se fosse come dici tu se io e lui non ci tocchiamo non possiamo andarcene”

Kuso!

Piccolo particolare di cui non avevo tenuto conto.

Si può inscatolare un fantasma?

Hmm... credo di no.

E allora come lo portiamo qui?

“E se lui entrasse nel mio corpo come hai fatto tu?” chiede la mia volpe.

Geniale!

Per niente è il ragazzo del genio!

Bhe... ok non è ancora ufficialmente il mio ragazzo io e lui abbiamo discusso a lungo della cosa stabilendo che per il momento seguiremo tutta la solita prassi.

Appuntamenti e così via.

Speriamo bene!

No, no, no...ma che vado a pensare!

Il genio incatenerà il volpino a sè a doppia mandata!

Mika fissa Kaede pensieroso prima di scuotere il capo di nuovo.

“Ci è possibile possedere solo un corpo con un’anima molto affine alla nostra e comunque ugualmente non potrebbe uscire dai limiti della sua prigione” mormora.

Adesso capisco perchè ha scelto Kaede.

Bhe se fosse venuto da me sotto le sembianze di Akagi come minimo avrei fatto un infarto!!!

Mika resta comunque un po’ in silenzio prima di aggrottarsi “A meno che...”

“A meno che?” chiediamo noi in coro.

Mika mi fissa seriamente, ovviamente l’unico che ha un’anima affine ad Hans sono io quindi...

“A meno che il corpo ospitante non alimenti la sua anima con la propria consentendogli di sopravvivere” mormora.

“No!” Rukawa è categorico ma io lo ignoro.

“Si può fare davvero una cosa del genere?” chiedo.

Mika mi si avvicina e mi fissa dolcemente “Potresti morirne” mi fa notare.

Lo so, l’avevo capito...

Ma io sono il genio e non morirò!

“Però si può fare giusto?” chiedo.

“Hana...” Kaede mi si avvicina e mi mette un braccio intorno alla vita.

Vorrei saltellare dalla gioia per la preoccupazione che leggo nei suoi occhi.

“Dobbiamo provare Kaede” gli dico serio.

Lui fissa prima Mika poi me e infine scuote il capo. “Se muori ti uccido!” sbotta incoerentemente e io gli sorrido scoccandogli un bacio a tradimento sulle labbra.

Che ci posso fare se lo amo?

Akagi tossisce imbarazzato e noi ci dirigiamo verso l’uscita.

“Tornerò con Hans” prometto prima di uscire ricevendo un sorriso da parte del fantasma.

 

La città è deserta proprio come l’abbiamo lasciata l’ultima volta.

Secondo la guida Hans fu bruciato nella piazza centrale per cui lasciato l’autobus sulla strada ci addentriamo tra i palazzi abbandonati fino a giungere dianzi al municipio.

“La piazza è questa” mormora Ayako guardandosi attorno.

“E adesso?” chiede Mitsui.

Manca solo la palla di fieno che rotoloa per la strada e poi sarebbe una perfetta città fantasma.

Mi guardo in giro un momento, faccio un lungo respiro e poi con tutto il fiato che ho in corpo grido “Hans vieni fuori!!!”

Il pugno di Akagi mi abbatte al suolo mentre Rukawa solleva gli occhi al cielo.

“Do’hao” sussurra con quella sua bella voce profonda.

Ma certo!

Sono un genio!

Rukawa ha una voce molto simile a quella di Mika!

“Ru chiamalo tu!” dico voltandomi verso di lui.

Il mio volpacchiotto solleva un sopracciglio poco convinto.

“Come diavolo dovrei fare?” chiede voltandosi verso di me.

E io che ne so!

Sono un genio ma non posso sapere tutto.

La mia volpetta si volta verso la piazza guardandosi attorno.

Sembra poco convinto.

“Hans...” chiama dolcemente “vieni è ora di tornare a casa...” sussurra.

Siamo rimasti tutti basiti.

Mai ho sentito una tale dolcezza nella voce della mia kitsune.

Il giorno che si rivolgerà così a me potrò morire felice.

Aspettiamo in silenzio ma non sembra accadere nulla di particolare.

 

Pow Rukawa

L’idea di Hanamichi non è male ma non sembra aver funzionato.

“Do’hao” mormoro voltandomi verso di lui ma mi fermo quando vedo il suo sguardo puntarsi su di me vacuo.

“Hana?” lo chiamo piano avvicinandomi a lui.

Se è uno scherzo lo riempio di botte.

“Hana?” ripete piano e la sua voce suona leggermente diversa.

Faccio un’altro passo verso di lui ma lui scatta indietro spaventato.

Non è Hana!

L’idea del mio... hem...va bene sì qualcosa in contrario?

Lo considero già il mio ragazzo.

A lui ho detto che mi serviva tempo per abituarmi all’idea.

E’ vero.

Ma solo quando ce l’ho vicino.

Nel momento in cui si allontana da me per più di dieci metri o in cui è in pericolo non c’è ma, se o però che tenga.

Lui è il MIO ragazzo.

E la sua idea ha funzionato.

“Hans non avere paura” mormora Ayako comprendendo al volo la situazione.

Il mio rossino sposta lo sguardo su di lei scuotendo il capo.

“Ho..ho sentito la voce di Mika...” mormora affranto.

“No, hai sentito la mia voce” gli dico e lui si volta verso di me sorpreso.

La speranza che gli aveva acceso lo sguardo si spegne mentre una lacrima scivola sulla sua guancia.

Oddio...

Vedere Hanamichi piangere mi spezza il cuore.

Mi avvicino e gli sorrido dolcemente “Vieni con noi, Mika ti aspetta” mormoro.

Lui mi fissa per un momento ma poi scuote il capo.

“Io non posso uscire di qui” mormora indicando la piazza.

“Fidati di me” gli dico estraendo dalla giacca un libro.

Hans spalanca gli occhi, lo apro davanti a lui.

Tra le prime pagine Mika mi ha chiesto di mettere dei petali di un tulipano bianco.

“Hans capirà” ci ha detto e infatti vedo gli occhi del do’hao addolcirsi.

“Andiamo” sussurra.

Annuisco mentre ci affrettiamo verso il luogo in cui abbiamo lasciato l’autobus.

Hans esita un momento sul ciglio della piazza prima di mettere un piede, esitante in avanti.

Nel momento stesso in cui passa quell’invisibile barriera Hanamichi lancia un grido di dolore accasciandosi in avanti.

“Hana!” grido preoccupato sorreggendolo.

“Sto...sto bene..” sussurra a fatica.

“Sbrighiamoci!” sentenzia Akagi e non sono mai stato così d’accordo con il nostro capitano.

 

Il percorso mi sembra lunghissimo.

Hanamichi respira con sempre maggior fatica man mano che ci allontaniamo dal paese.

Ho il terrore che non ce la faccia.

Quando siamo ormai in vista della casa poi comincia a tremare come una foglia.

“Non morire Hana” gli sussurro stringendolo dolcemente a  me.

Hanamichi solleva una mano aggrappandosi alla mia divisa mentre Anzai affronta l’ultima svolta della strada con l’acceleratore a tavoletta.

Io e Akagi siamo costretti a portare Hanamichi praticamente di peso all’interno della casa dove Mika ci aspetta immobile.

Quando vede Hana si lancia su di lui con gli occhi colmi di lacrime.

“Hans!” grida allungando le braccia.

Il corpo di Hanamichi ha un sussulto violento, cadrebbe se non mi affrettassi a sorreggerlo.

Quando alzo lo sguardo però non posso che sorridere.

Il fantasma del giovane, così simile al mio do’hao, si è letteralmente lanciato nelle braccia del suo amante.

“Amore...” sussurra Mika stringendolo a se mentre i loro corpi cominciano a scintillare di luce propria.

Le loro sagome diventano via via sempre più trasparenti sotto i nostri occhi increduli.

Fuori la pioggerellina che aveva continuato a scendere lentamente si ferma del tutto mentre forti raggi di sole bucano le nubi scure illuminando la valle brulla.

“Mika...” sussurra Hans singhiozzando di gioia tra le braccia dello stregone “..ti amo!”

Gli allaccia le braccia al collo baciandolo con foga e io provo una strana sensazione.

Ok è assurdo ma quel ragazzo è così simile ad Hanamichi che io non posso fare a meno di essere geloso vedendolo baciare un’altro uomo.

I miei pensieri tornano tutti a concentrarsi su Hana che sta riprendendo i sensi.

Mugola qualcosa socchiudendo le palpebre ancora un po’ stordito mentre il suo volto riprende velocemente colorito ora che non deve più tenere in vita l’anima di Hans.

Lo abbraccio dolcemente, sorreggendolo e lui mi rivolge quel caldo sorriso innocente che avevo visto nei suoi occhi ieri.

Sorrido anch’io accarezzandogli una guancia “Ti amo” non posso fare a meno di sussurrare.

Mi sfugge dalle labbra prima che abbia la facoltà di controllarlo o di pensarlo.

Mi chino  e sfioro dolcemente le sue labbra sotto lo sguardo spalancato dei nostri compagni di squadra e il caldo sorriso dei due fantasmi.

I nostri sguardi incontrano i loro per un momento poi la luce li avvolge, allargandosi alle loro spalle in un manto splendente simile a due enormi ali lucenti.

“Grazie” sussurrano insieme, prima di svanire del tutto in un’abbagliate luce dorata, finalmente liberi.

Aiuto Hanamichi ad alzarsi prima di dirigermi di nuovo verso l’autobus.

“E’ ora di tornare a casa” gli sussurro ad un orecchio facendolo rabbrividire nel mio abbraccio.

“Baka kits...” esclama ma si blocca a mezza frase fissando incredulo lo spettacolo che si presenta dinanzi a noi, oltre la soglia.

 

Il sole splende nel cielo azzurro illuminando la valle...

                                                                    ... un’enorme distesa verde smeraldo punteggiata di tulipani bianchi.

 

fine.......                                                                                            

 

Back to FanFic  Back to Home