Vasellina                                Back to FanFic  Back to Home

 

 

Pow di Rukawa

 

Il suono cupo con cui si chiude la porta che da sul terrazzo mi fa sbuffare.

Oggi per qualche strano motivo non riesco a dormire.

Nel mio angolino appartato cerco una posizione più comoda quando sento una voce nota.

Ci metto alcuni minuti ad identificarla come quella di Mito, il miglior amico di Sakuragi.

 

“Sei sicuro di volerlo fare Hana?” chiede.

 

E la sua voce ha un tono grave che attira improvvisamente la mia attenzione.

Mito è una delle poche persone che, anche se non posso dire di conoscerlo bene, stimo.

Il suo modo di fare, di rapportarsi, mi piace.

Mi piace il fatto che nonostante Hanamichi ora passi molto meno tempo con loro a causa del basket, lui e gli altri continuino ad appoggiarlo e a sostenerlo.

E’ una persona seria.

Che sa come muoversi.

A cui, se fosse necessario, si può chiedere tranquillamente consiglio.

Tutta una serie di motivi questa che fa scattare le mie antenne capta guai.

 

“Sicurissimo” dice deciso il do’hao e la sua voce è stranamente seria.

 

Sempre peggio.

Hanamichi e la serietà sono due contraddizioni viventi.

La cosa è preoccupante.

 

“E’ un passo importante” continua Yohei che sembra volerlo far desistere da questa sua idea, qualsiasi essa sia.

 

Come ho già detto, mi fido del giudizio di Mito.

Ergo.. Hana sta per fare qualche, ennesima, stupidata!

Sorrido tra me e me pensando a quale potrebbe essere la reazione di Sakuragi se sapesse di questo mio interesse per quello che fa.

Mi chiedo se mai quel chiassosissimo casinista si accorgerà mai di come lo guardo.

Sbuffo.

No, credo di no.

Ricordo ancora la faccia di Sendoh la settimana scorsa dopo l’amichevole del Ryonan.

Con la scusa di complimentarsi con il genio per la nostra vittoria voleva trascinarlo chissà dove per festeggiare.

Solo loro due.

M’immagino che TIPO di festa voleva fare quel porcospino.

Anche se sarebbe più esatto dirgli che voleva fargli la festa!

Per una volta l’ingenuità del mio do’hao lo ha salvato.

Perchè Hanamichi ha accettato certo... ma ha portato tutta la squadra con se.

Non mi sono mai divertito tanto in vita mia!

Sendoh fumava di rabbia persino dalle orecchie!!!

 

“Lo so” è la pacata risposta di Sakuragi che mi riporta al presente.

Sembra già conoscere a memoria le domande del suo migliore amico.

Questo significa che ne hanno già parlato.

E Mito sta insistendo?

Sempre più preoccupante.

 

“Hana non essere avventato lo conosci solo da due settimane!” continua imperterrito Yohei.

Non ci capisco niente ma questa frase mi mette terribilmente in allarme.

Di cosa parlano?

Chi è che conosce solo da due settimane?

E PERCHE’ Mito gli dice di non essere avventato!?

Non mi piace... non mi piace per niente...

 

“E’ vero ma mi fido di Ryo” mormora il rossino spostando il peso a disagio, da una gamba all’altra.

Persino da qui posso vedere che è arrossito.

Chi ca**o è questo Ryo?

E soprattutto... COSA ci deve fare Hanamichi insieme?

Che vuol dire che si fida?

Si fida in che senso?

Oddio... mi vengono in mente un sacco di ipotesi ma sono tutte riconducibili al mio rossino sdraiato da qualche parte ben poco vestito con questo Ryo sopra....

No, no, no!

Mi rifiuto di accettare questa cosa!

Mi sto sicuramente sbagliando.

 

“Ti farà male” lo avverte Yohei e io sento il sangue pulsare più forte nelle vene...

Cielo!

Non intenderà mica....

Non so perchè le immagini funeste si moltiplicano a dismisura nel mio cervello.

Non c’è che dire ho una mente perversa!

Hanamichi non farebbe MAI una cosa simile!

Anche perchè IO non glielo permetterei!!!

 

“E poi è la prima volta Hana... insomma non mi sembra il caso di farlo così!!” protesta Mito.

Allora non mi stavo sbagliando!!!

E Hana per di più è vergine?!

Bhe, lo sospettavo, è risaputa la sua sfortuna con le ragazze.

Questo però non cambia le cose.

Quei due stanno parlando della prima volta del MIO ragazzo!!

E NON con me!!!

No, no, no!

Non va assolutamente bene!!!!

 

“Yohei smettila ti ho detto che ho deciso! E poi ho sedici anni non sono più un bambino!”

Che razza di risposta sarebbe questa!!

Che non è un bambino si vede a occhio nudo.

IO l’ho notato subito.

Ma non vuol dire niente!

Hanamichi non è pronto per un passo del genere!

E’ ancora troppo innocente e ingenuo su queste cose!

Lo so, è per questo che non mi sono fatto avanti... ancora.

Non ha la maturità per un rapporto completo anche se sembra che questo Ryo sia riuscito a convincerlo del contrario.

Chissà che diavolerie è andato a raccontagli o con che fandonie gli ha infestolito la testa!!

 

Yohei sbuffa arrendendosi evidentemente alla testardaggine del suo amico.

“E’ il tuo corpo Hana sei libero di farci quello che vuoi...” mormora.

Si arrende così?

Nooooo!!!

Non è il SUO corpo... bhe va bene è ANCHE il suo corpo ma l’altra metà è mia!

Mia di diritto!

Io l’ho visto per primo!

Le parole di Mito mi riscuotono dalla mia sfuriata mentale gelandomi il sangue nelle vene.

 

“... però almeno assicurati che usi tutte le precauzioni del caso!” lo mette in guardia.

Oddio...

Mi sento come un padre che trova i preservativi nella borsetta della figlia.

Ma qui la situazione è diversa!

Il MIO, e specifichiamo, MIO, Hanamichi sta per...

Sta per....

Kami...

Devo fare qualcosa!

Subito!

Ma cosa?

Trovare Ryo è ucciderlo!

Bellissima idea!!!

 

Il suono della campana li riscuote bruscamente.

Sento il rumore della porta che si apre cigolando.

“Allora è stasera?” sento la voce di Yohei chiedere.

“Stasera” ribadisce Hanamichi prima che la porta si chiuda alle sue spalle precludendomi il resto della conversazione.

Sono sotto shock l’ammetto.

Sta...stasera????

 

Durante gli allenamenti non posso fare a meno di seguirlo con lo sguardo.

Sembra ansioso e un po’ preoccupato.

Sbaglia la maggior parte dei tiri e si allena distrattamente ignorando persino i rimproveri del capitano.

E’ chiaro che ha la testa altrove.

Sono sempre più preoccupato, fortunatamente ormai conosco il campo da basket a memoria e non ho bisogno di concentrarmi troppo per infilare un canestro, altrimenti a quest’ora tutti si sarebbero accorti che non bado minimamente a quello che sto facendo!!

Quando infine Akagi dice che possiamo andarci a cambiare Sakuragi schizza fuori dalla palestra come una scheggia, fa una doccia lampo, raccoglie la sua borsa e corre fuori da scuola.

“Ma che ha oggi Sakuragi?” sento chiedere Ryota.

Se solo sapessi!!!

Raccolgo in fretta la mia roba ed esco dalla palestra deciso a seguirlo.

Mi blocco tuttavia a pochi passi dal cancello scolastico quando vedo un’auto ferma accanto al marciapiede.

E’ una piccola utilitaria decappottabile di un allegro verde smeraldo che risalta parecchio all’occhio.

Ne esce un ragazzo dai capelli ossigenati e gli occhi scuri che sorride al do’hao.

“Ciao Cucciolo!” lo saluta con un sorriso che farebbe invidia a Sendoh.

COME L’HA CHIAMATO!!!??

Un momento?

Quel bastardo ha la macchina!!!

Il che vuol dire che ha ALMENO 21 anni???

Brutto porco!

Hanamichi è ancora minorenne!!!!

“Ryo smettila potrebbe sentirci qualcuno!” balbetta Hanamichi arrossendo violentemente.

Lui ride divertito facendogli segno di montare in macchina.

No, no, no!

Non va assolutamente bene!

Pedofilo!! Giù le tue luride zampe dal do’hao.

Lui è mio!

Ah-hemm... bhe, non ancora, comunque questo non cambia i fatti.

E che cavolo si conoscono da due settimane!

La mancanza di capotte mi permette di sentire e vedere tutto quello che sta succedendo in auto e non è un bene... per loro!!!

Si volta verso Hanamichi e gli posa una mano sulla gamba.

Adesso lo squaglio!

“Sicuro, sicuro?” chiede fissandolo negli occhi.

Hanamichi annuisce deciso.

“Bene!” esclama il biondo mettendo in moto “Così non dovrò legarti al letto!!”

“Ryo!!” protesta il rossino.

L’auto si immette nel traffico con una sgommata mentre io la fisso allibito per un momento.

Mi riscuoto tuttavia alla velocità della luce.

Devo impedire ad Hanamichi di fare quest’immensa stupidaggine.

Quello non sa in che guaio si sta cacciando.

Quel Ryo non mi pare per niente una persona di fiducia!!

La mia coscienza mi fa notare che per ME nessuno è di fiducia se si avvicina ad Hanamichi, ma non le bado.

Quando mai l’ho ascoltata?

Inforco la bicicletta e comincio a pedalare come un matto finchè non scorgo la loro auto in lontananza ferma ad un semaforo.

Sono stato fortunato!

Non faccio in tempo ad esultare che però scatta il verde e i due si immettono nel traffico.

Riprendo a seguirli aiutato dal traffico che impedisce loro di correre troppo finchè non si infilano in una stradina che porta ad un quartiere strano.

Mi guardo attorno e mi vengono i brividi.

Oddio...sono tutti hotel ad ore questi!!!

Hana ma non te ne accorgi???

Figuriamoci!! Il mio do’hao nemmeno sa che cos’è un hotel a ore!!!

Freno di botto accostandomi ad un muro cercando di riprendere fiato, ansimo pesantemente a causa dello sforzo continuato a cui mi sono sottoposto per star loro dietro, per di più dopo ore di allenamento.

Ma finchè non stramazzo a terra morto non mi arrendo!!!

Con mio sommo terrore si fermano dinanzi ad un grande palazzone rosa che porta una scritta gialla che grida ai quattro venti: Love Hotel.

Sakuragi ca**o non sai leggere????

Quello stro**o sta davvero portando il mio do’hao in un hotel a ore!

E quel cretino lo segue come un cagnolino!!!

Scendono dall’auto e il bastardo apre il bagagliaio traendone due borse dall’aria pesante.

La faccenda mi piace sempre meno!

Mollo la bicicletta dietro un cassonetto dove nessuno la possa vedere e lentamente, cercando di non dare nell’occhio, mi avvicino per sentire cosa dicono.

Non l’avessi mai fatto!!

Il fetente prende una borsa e l’affida una ad Hanamichi che solleva un sopracciglio sorpreso.

“Che c’è qui dentro?” chiede soppesando la sacca.

Il maniaco, pervertito, rapitore di innocenti do’hao gli regala un sorriso da psicopatico “Il generatore elettrico per questa!” dice sollevando qualcosa, che da qui non vedo bene, ma sulla cui superficie metallica il sole trae un baluginio argenteo e da cui penzola un lungo filo per la corrente, che si infila nell’altra borsa.

Quello è un pazzo!!!

Che razza di giochini perversi ha in mente!

Non permetterò assolutamente che il do’hao cada nelle mani di questo squilibrato!

Si avviano verso le scale che portano all’ingresso e una bella moretta corre loro ad aprire la porta sorridendo al biondo.

“Hey Ryo! Questo chi è? E’ uno  nuovo?”

Per poco non cado a terra!!!

Ma ...ma...

E quel deficiente di Hanamichi che cosa fa?

No, dico che cosa fa?

Le porge la mano e si presenta!!!

Hana ma dico non hai sentito cosa ha detto??!

Quel bastardo con cui stai andando a chiuderti in una di quelle camere è un cliente abituale!

Abituale, capisci!!!!

Devo fermalo!

A tutti i costi.

Mi precipito dietro di loro non appena la porta si chiude alle loro spalle fiondandomi nell’hotel e bloccandomi immobile nell’atrio.

La ragazza di prima viene avanti con un sorriso cordiale anche se i suoi occhi sono sospettosi, mentre io mi guardo forsennatamente attorno.

Sono spariti!

Quel serpente a sonagli è riuscito a scomparire con la velocità della luce.

“Serve qualcosa?” mi domanda la moretta passando lo sguardo dalla divisa sgualcita al mio viso rosso per la corsa, mentre ansimo pesantemente cercando di decidere il da farsi.

Ha notato che non ho compagno o compagna.

E decisamente in questo momento quello che ha l’aria del pazzo sono io.

Me ne rendo conto quando il buttafuori mi solleva di peso gettandomi letteralmente in strada!

Kuso!

Dall’ingresso non posso passare e adesso??

Giro velocemente attorno al palazzo ignorando le coppie che pomiciano ad ogni angolo quando scorgo quello che stavo cercando.

Le scale antincendio!

Veloce come un gatto mi arrampico cominciando a salire di rampa in rampa sbirciando nelle finestre aperte.

La prima mi rivela un tale contorcimento di gambe e braccia da fare invidia al disegnatore del kamasutra.

Arrossisco passando al piano superiore ignorando quello che ho visto.

Le tende della seconda finestra sono tirate ma scorgo dietro di esse una sagoma familiare.

Li ho trovati!

Peccato che questo balcone sia ermeticamente chiuso.

Cerco di sentire qualcosa ma la musica ad alto volume copre ogni suono e ogni mio tentativo di farmi sentire.

Salgo ancora di un piano trovando una finestra aperta, entro, ignorando la coppa che si sta... hemm... divertendo... sul grande letto matrimoniale prima di uscire dalla porta e cercare le scale.

Le imbocco velocemente e mi appoggio alla porta che stavo cercando.

Niente, non si sente niente e anche questa è chiusa a chiave!

Merda!

Mi guardo attorno e scopro che adiacente a questa camera c’è un bagno.

Mi ci infilo dentro e mi guardo attorno.

Dall’altra parte del muro sento provenire un frammento di conversazione.

Da dove viene il suono?

Mi guardo forsennatamente attorno finchè noto una piccola crepa a ridosso del soffitto.

E’ troppo in alto perchè io ci arrivi però!

Rischiando di rompermi una gamba mi arrampico sul lavandino allungandomi finchè riesco a sbirciare da questo buco nell’altra stanza.

Quello che vedo mi lascia senza fiato.

Hanamichi girella nervosamente per la stanza  mentre sento il lurido bastardo armeggiare con qualcosa, è fuori dal mio ridottissimo campo visivo ma la mia immaginazione supplisce a meraviglia a questa cosa inventandosi le cose più assurde.

Bhe, assurde mica tanto, quello ha fatto portare ad Hanamichi un generatore di corrente!!!

Mi spiaccico contro il muro ringraziando che lo stereo sia evidentemente dall’altra parte della stanza permettendomi di sentire qualcosa.

La voce del maledetto mi arriva a malapena, ma, quando percepisco le parole, sussulto.

 

“Spogliati Hana e stenditi sul letto a pancia in giù”

 

Ma... ma...

Così glielo dice?

Mettiti a pancia in giù?

Ci mancava solo che gli ordinasse di allargare le gambe e non fare troppo rumore!!

E che cavolo!!!

 

Nessuna risposta da parte del mio do’hao ma presumo che abbia obbedito dato che Ryo non aggiunge altro.

Devo fare qualcosa subito!

Il mio do’hao è oltre questo muro in balia di quel...

Ogni mio pensiero si blocca quando sento provenire un ronzio elettrico.

Neanche un bacio?

Una carezza?

Ma che razza di persona è?

Insomma... ammetto che l’ultima cosa che voglio e sapere che il MIO Hanamichi fa l’amore con un’altro però... se deve succedere... se lui ha scelto così... e che cavolo un po’ di delicatezza!!

E’ la prima volta, era visibilmente preoccupato e poi è solo un ragazzo!!!

Tutti i miei pensieri vanno in pezzi quando sento il cigolio delle molle del letto, il ronzio diventa più forte e poi, distintamente lo sento.

 

Un piccolo lamento di dolore.

 

Quel bastardo figlio di puttana!!!

 

“Rilassati Cucciolo quando ti sarai abituato andrà meglio”

 

Andrà meglio un cavolo!!! Io l’ammazzo!!

Che cosa faccio!

Non ho modo di entrare nella stanza ma non posso stare qui a fare niente mentre quel bastardo sta facendo chi sa che cosa ad Hanamichi!!

 

Kami dammi una mazza che sfondo la parete!!!

 

Il rumore si interrompe improvvisamente e sento di nuovo la voce del bastardo.

“Aspetta metto un po’ di vasellina così la pelle si ammorbidisce” gli spiega e io mi sento male.

Devo... devo...

 

Un paio di mani forti mi afferrano e mi sollevano di peso.

Voltandomi mi ritrovo di fronte al grugno del gorilla che c’era al piano di sotto.

La coppietta che ho disturbato deve aver chiamato la sorveglianza.

Nonostante io cerchi in tutti i modi di liberarmi non ho scampo.

Vengo gettato in strada, per la seconda volta!!

“E vedi di non cercare più di infilarti qui dentro o chiamo la polizia!” sancisce l’uomo.

Che gli posso dire?

Che il loro caro amico Ryo sta abusando di un mio compagno di squadra.

Bhe, non è corretto.

Hanamichi l’ha seguito volutamente e mentre ascoltavo, sebbene io abbia sentito dei gemiti di dolore da parte sua, non una volta ha chiesto al biondino di smettere.

Ho le mani legate.

Prendo la bicicletta e sollevo lo sguardo verso le finestre illuminate.

Se tendo l’orecchio posso ancora avvertire il suono della musica che riempiva la loro stanza.

Kami Hana...

 

Dire che non ho chiuso occhio tutto il giorno non è necessario.

Giunto a casa ho cominciato a passeggiare avanti e indietro come una pantera in gabbia azzannando chiunque si avvicinasse.

Alla fine ho accantonato l’orgoglio e ho chiamato Ayako.

Mi sono fatto dare l’indirizzo del do’hao e dopo un cambio d’abito mi sono appostato davanti a casa sua.

Mi rendo perfettamente conto che potrebbe non tornare a casa però resto qui su questo scalino sbrecciato ad aspettare.

Per fortuna il clima è molto mite se no rischierei di prendermi una polmonite.

Mi preparo ad un’attesa lunghissima ma con mia somma sorpresa, e gioia, sento il famigliare borbottio dell’auto del maledetto poco più tardi.

Hanamichi scende dalla vettura con un movimento un po’ rigido.

“Grazie del passaggio” dice al biondino che gli sorride “Grazie a te Hana!” esclama con fare allusivo che mi manda su tutte le furie, “E’ stato un vero piacere!” rincarra la dose.

Ma chissà che tu vada a schiantarti con quella tua stupida auto!!!

Hanamichi lo saluta prima di dirigersi verso la porta di casa.

Mi sono tirato in disparte per concedermi di fissarlo un momento.

Se avesse sul volto un’espressione assurdamente felice potrei gettare il mio cuore alle ortiche ma almeno me ne andrei tranquillo.

Invece il do’hao sembra indolenzito e anche un po’ pallido.

Forse un amico di Mitsui riuscirebbe a procurarmi un siluro anticarro da utilizzare per far saltare la macchina di quel tipo.

Bastardo!

Emergo dalle ombre fermandomi davanti a lui.

Hanamichi sussulta fissandomi.

“Ru..rukawa” balbetta sorpreso “Che diavolo ci fai qui?”

Lo fisso attentamente prima di avvicinarmi.

“So quello che è successo oggi...” mormoro.

“Lo... lo sai?” balbetta arrossendo, abbassando il volto.

Gli tremano le mani.

Giuro che, fosse anche l’unica cosa che faccio, lo troverò e lo ucciderò!!!

“Vu... vuoi entrare?” mi chiede indicandomi la porta imbarazzato.

Il semplice fatto che sia così gentile con me e chiaro segno che non sta bene.

Entriamo in casa e lui mette l’acqua a bollire per preparare il the.

Quando lascia cadere la sua sacca sportiva un piccolo tubetto bianco cade a terra rotolando ai mie piedi.

Lo raccolgo sollevandolo.

Registro a malapena Hanamichi divenire scarlatto in volto mentre leggo l’etichetta.

Vasellina.

“Te l’ha data lui?” chiedo gelido.

Annuisce piano e io devo mordermi le labbra per non imprecare.

Le sue parole tuttavia hanno l’effetto di gelare il sangue che mi stava ribollendo nelle vene.

“Ha detto che per la prima settimana devo metterla due, tre volte al giorno per tenere la pelle morbida ed evitare che il sangue riprenda ad uscire.

Sa... sa... sangue???

Ma che gli ha fatto quel lurido bastardo.

Gli tolgo la teiera dalle mani e lo faccio sedere.

Lui mi guarda stupito ma io sono troppo preoccupato per pensare che questo mio comportamento è strano ai suoi occhi.

“Sei sicuro di stare bene?” gli chiedo dolcemente.

Lui sgrana gli occhi scuri fissandomi perplesso.

“Dovrei chiederlo io a te volpe!” esclama sorpreso.

Allungo una mano scostandogli una ciocca rossa dal volto.

Ormai mi sono scoperto a tal punto che non ha più senso nascondere quello che provo per lui.

E poi?

A che cosa mi ha portato il mio silenzio?

Lui è andato con un altro.

“Ti sembra stano che mi preoccupi per la persona che amo?” gli chiedo semplicemente.

Sussulta fissandomi incredulo.

Forse è meglio che gli mostri con gli atti che cosa intendo.

Mi chino lentamente su di lui e gli sfioro la bocca con la mia.

Non sono un’animale io!!

Hanamichi arrossisce fissandomi incredulo.

“Mi... mi hai baciato?” sussurra toccandosi le labbra con le dita.

E’ così dolce.

Mi chiedo come può avergli fatto del male quel porco.

“Il mio primo bacio...” sussurra incredulo.

Impreco mentalmente, allora lo stro**o si è davvero limitato ai suoi comodi!

Ma io lo denuncio!!!

Torno a preoccuparmi di Hanamichi che mi fissa sconvolto.

“Ti dispiace che sia stato io a dartelo?” gli chiedo piano.

Nonostante tutto se Hanamichi si è concesso a quel Ryo deve pur provare qualcosa.

Forse ha sofferto per la sua freddezza.

O forse lo ama così tanto che gli concederebbe qualsiasi cosa.

Mi fa male questo pensiero, un male tremendo.

“No” mormora piano Hanamichi avvicinando il suo volto al mio.

Gli sfioro di nuovo le labbra con le mie e questa volta lui le socchiude, lasciandomi accesso a quell’anfratto caldo e morbido.

Il bacio diventa lentamente più profondo, solleva le braccia cingendomi il collo, reclinando il capo per lasciarmi più margine di movimento.

E’ assolutamente splendido.

Oltre ogni mia immaginazione.

Mi chiedo come quel pazzo abbia potuto rinunciare alla sua dolcezza, al suo amore per un’oretta di sesso.

Dev’essere un folle.

Ma ora non ho voglia di avvelenarmi il sangue pensando a lui.

Dolcemente il mio do’hao scivola all’indietro sul divano mentre io mi sposto su di lui.

Tuttavia nel momento stesso in cui si sdraia completamente dalle labbra gli sfugge un gemito di dolore e io mi affretto a scostarmi.

“Scusa..” mormora arrossendo “...è che mi fa ancora un po’ male...”

Credo che se Ryo fosse qui in questo momento potrei farlo a brandelli a mani nude.

Hanamichi si alza in imbarazzo raccogliendo il tubetto di crema.

“Va... vado a metterne un po’ e...” non lo lascio finire che lo afferro per un braccio.

“Lo faccio io” gli dico alzandomi dal divano a mia volta.

Hanamichi arrossisce ancora di più.

Mi avvicino e lo stringo dolcemente accarezzandogli un orecchio con le labbra.

“Non ti farò male, promesso” gli sussurro piano.

Lui mi fissa per un momento ancora incerto poi annuisce e mi porge il tubetto di crema.

Trattengo il fiato mentre lo guardo stendersi a pancia in giù sul divano.

Mi siedo di fianco a lui sollevandogli un poco la maglia prima di abbassargli pantaloni e boxer.

“Ka.. kaede... ma cosa...” balbetta cercando di sollevarsi.

Lo costringo giù, posso capire che dopo quello che è successo abbia paura.

“Va tutto bene Hana, rilassati” lo rassicuro.

Non sembra convinto ma decide lo stesso di fidarsi mentre io metto un’abbondate dose di crema sulle dita.

Lentamente, dolcemente massaggio la piccola entrata prima di penetrarlo con un dito.

Hanamichi sussulta violentemente serrando con forza il cuscino sotto di se.

“Che stai facendo???” tuona con voce spezzata dal respiro improvvisamente pesante.

Mi chino su di lui baciandogli una guancia.

“Shh... lasciati andare....” gli sussurro cominciando a muovere piano la mano.

Hanamichi cerca di allontanarsi ma la mia bocca che gli tortura il collo lo distrae mentre comincio a massaggiarlo con dolcezza.

E’ così stretto.

Sembra ancora vergine.

Un piccolo gemito gli sfugge dalle labbra e lo sento rilassarsi piano, ne approfitto per inserire un secondo dito continuando a massaggiarlo piano, cercando di ammorbidire la pelle e di dargli piacere allo stesso tempo.

Hanamichi affonda il viso nel cuscino sotto di lui, cercando di trattenere i gemiti, mentre lentamente comincia ad assecondare i miei movimenti.

Struscia il ventre contro il divano e io mi sposto lentamente, mettendomi a cavalcioni delle sue ginocchia, gli abbasso di più i pantaloni infilando una mano tra il divano e il suo corpo, cercando il suo sesso, mentre con l’altra non smetto di affondare dentro di lui.

Grida, inarcando la schiena quando lo avvolgo con le dita, cominciando ad accarezzarlo piano.

Sto perdendo il controllo.

Sentirlo fremere in questa maniera sotto di me mi sta facendo impazzire.

“Ka... kaede.. bas....” la sua voce si spezza in frasi sempre più confuse finchè con un sussulto più forte la doppia stimolazione a cui l’ho sottoposto imbratta la mia mano con il suo calore.

Hanamichi ansima pesantemente mentre io mi alzo piano.

Si volta sulla schiena fissandomi con gli occhi dilatati e le guance in fiamme.

“Kami kaede..” ansima ancora a corto di fiato.

Gli tiro su i pantaloni della tuta coprendolo, anche perchè averlo così vicino, indifeso e mezzo nudo non fa bene all’eccitazione che mi pulsa tra le gambe.

“Va meglio ora?” gli chiedo dolcemente.

Hanamichi mi guarda incredulo.

“Pe.. perchè l’hai fatto?” sussurra piano.

Si riferisce al fatto che l’ho masturbato?

No, dico Ryo l’avrà almeno accarezzato, no?

“Volevo che ti piacesse” gli dico un po’ a disagio.

L’espressione di Hanamichi è incredibile.

Per la prima volta non riesco a capirlo.

“Baka kitsune non sto dicendo che non mi sia piaciuto!” dice diventando più rosso dei suoi capelli “quello che volevo sapere era perchè non mi hai messo la vasellina sulla spalla!”

 

Ehhh?

Sulla spalla?

Perchè cavolo avrei dovuto mettergliela sulla spalla.

Oddio....

Ho come la piccola... piccolissima impressine di aver preso un’ENORME granchio.

 

A conferma dei dubbi che stanno scivolando sotto forma di sudore freddo lungo la mia schiena Hanamichi si toglie la maglia della tuta mostrandomi una piccola garza bianca su cui spiccano due macchioline di sangue.

Trattengo il respiro mentre le toglie per mostrarmi il piccolo tatuaggio che campeggia sulla sua spalla destra.

 

Un...

Un....

....Tatuaggio.

 

Ryo gli ha fatto.... adesso capisco.... il generatore elettrico, quello strano aggeggio che Ryo aveva mostrato ad Hana.

La ragazza deve aver semplicemente prestato loro la stanza.

E io che pensavo.... anche i discorsi di Mito ora assumono tutto un’altro significato.

 

Kami sama...

 

E io... io ho appena.... ho pensato che fosse stretto.

Certo che lo è... è vergine.

E’ ancora vergine!

 

“Kaede sei arrabbiato?” mormora piano.

 

Arrabbiato?

Perchè dovrei essere arrabbiato?

Non sono mai stato così felice in vita mia!

Poi lo sguardo mi cade sul tatuaggio e capisco il perchè della sua domanda.

 

Sulla sua spalla destra c’è una piccola, elegante, volpe.

Adesso capisco perchè quando gli ho detto che sapevo, lui è arrossito e mi ha fatto entrare.

 

“Io...” mormora “...è da tanto tempo che volevo dirtelo Kaede però non volevo che tu pensassi fosse l’ennesima stupida cotta così ho deciso di fare qualcosa che, indipendentemente, dalla tua risposta ti avrebbe dimostrato che ti avrei amato per sempre” confessa tutto d’un fiato.

 

“Do’aho” sussurro.

 

Ma lo dico piano, dolcemente.

Mi avvicino e gli incornicio il volto con le mani baciandolo con dolcezza sulle labbra.

Prendo il tubetto di crema e lui diventa scarlatto ma questa volta la passo delicatamente sulla piccola volpe prima di coprirla di nuovo con la garza.

 

“Ru?” chiede colpito da un pensiero improvviso.

“Come hai fatto a saperlo?”

 

Mi viene da ridere.

Meglio che non sappia che cosa credevo di sapere.

“So sempre quello che fa il mio ragazzo” gli sussurro piano e vedo con piacere i suoi occhi accendersi di una luce meravigliosa.

“Stupida volpe” mormora cercando di colpirmi senza tuttavia troppa convinzione.

Lo afferro per il braccio e lo attiro contro di me chiudendogli la bocca con la mia.

Lui mi allaccia le braccia la collo e io lo spingo di nuovo sul divano.

Questa volta non mi limito ad abbassargli i pantaloni, lentamente, studiandoci piano, ci liberiano dei vestiti finchè non restiamo completamente nudi.

Mi fissa un po’ incerto e io gli poso un bacio gentile sulla punta del naso.

“Spaventato?” gli chiedo piano facendogli scorrere una mano sul petto.

Ma lui scuote piano la testa.

“Mi fido di te” sussurra e io gli sorrido.

Lo vedo illuminarsi a questo mio rarissimo gesto e decido che per oggi abbiamo già parlato troppo.

Gli accarezzo la bocca chiedendo il permesso di entrare, che mi viene concesso senza esitazioni, mentre le mie mani scivolano dolcemente ad accarezzargli i fianchi.

Mugola contro le mie labbra spingendo il ventre contro di me, allacciando le braccia alle mie spalle mentre lentamente faccio scivolare una mano tra le sue gambe.

Lo sento gemere piano e decido di liberagli le labbra per scendere con la bocca ad assaggiare questo corpo perfetto che finora mi era stato concesso di ammirare solo da lontano.

Lecco piano un capezzolo mentre sento i suoi respiri diventare più veloci.

Geme e la sua voce ha un timbro così roco da mettermi i brividi.

La mia mano comincia una lenta danza sul suo sesso mentre l’altra scivola sotto al sua schiena.

Lo aiuto ad alzarla per me mentre lui, seguendo l’istinto allarga, di più le gambe accogliendomi tra esse.

Se continua a essere così arrendevole lo prenderò subito e tutti i miei buoni propositi andranno alle ortiche.

Gli lambisco la gola con la lingua prima di chiudergli di nuovo la bocca con la mia.

Avverto le sue mani che dapprima incerte poi facendosi più audaci scivolano lungo le mie braccia, per poi risalire e ridiscendere lungo la linea della schiena.

Mi accarezza i fianchi tirandomi più vicino a lui portando a contatto le nostre virilità.

Mi sfugge un gemito e mi stacco da lui per fissarlo.

I suoi occhi scintillano di malizia mentre mi guarda.

I capelli rossi gli sfiorano la fronte sudata mentre mi regala un piccolo sorriso.

Senza lasciare il mio sguardo spinge una mano in avanti seguendo la linea della coscia fino a sfiorare la mia virilità.

Chiudo gli occhi lasciandomi andare ad un piccolo lamento di piacere.

Ripete la carezza spingendo la mano un po’ più giù, accarezzandomi con i polpastrelli.

Allora ha deciso che vuole essere violentato!

Gli chiudo la bocca con la mia quasi con ferocia mentre la mia mano riprende a muoversi con forza su di lui.

Sussulta tendendosi e la sua mano si contrae su di me.

Devo staccarmi da lui per gridare.

Kami sto perdendo completamente la ragione.

Smetto di accarezzarlo perchè ormai non posso più aspettare.

Sembra intuire cosa sta accadendo perchè mi stringe la schiena con le braccia, sistemandosi meglio contro di me.

Mi struscio contro di lui abbassandomi fino a pormi contro i suoi glutei.

Mi stacco dalle sue labbra e lo fisso per un momento in silenzio.

Non occorrono parole.

Lui mi fissa e sa che gli sto dando di nuovo la possibilità di tirarsi indietro.

Annuisce lentamente, gli occhi lucenti, le guance arrossate, le labbra socchiuse.

Mi muovo un’altra volta contro di lui, sfiorandolo, prima di spingere le anche contro le sue, penetrandolo.

Ha un sussulto violento sotto di me, inarca la schiena e stringe gli occhi.

Mi immobilizzo preoccupato nel vedere una lacrima scivolare lungo la sua guancia.

Mi chino a raccoglierla con le labbra prima di cercare la sua bocca per fargliela assaggiare.

Lo penetro piano con la lingua mente con una mano gli accarezzo la schiena contratta e con l’altra riprendo la ciò che avevo lasciato a metà sul suo sesso.

Lo sento rilassarsi gradualmente contro di me.

Mi muovo la prima volta molto lentamente per dare modo al suo corpo di abituarsi alla mia intrusione.

Mugola piano, gli sto facendo male, era inevitabile, ma non mi piace lo stesso.

Tuttavia lui stringe con più forza le braccia sulla mia schiena chiedendomi di continuare e io assesto di nuovo una spinta, questa volta scendendo più in profondità dentro di lui.

Lo sento gemere ma non è per il dolore questa volta.

Mi fissa con occhi spalancati per la sorpresa e io ripeto il movimento guardandolo con attenzione.

Nel momento stesso in cui affondo vedo tutto il suo volto trasfigurarsi per il piacere.

Questa volta quello che esce dalle sue labbra è quasi un urlo mentre le sue mani si stringono convulsamente sulla mia pelle.

Riprendo a muovermi affondando sempre un po’ di più in quest’antro caldo che ora mi accoglie senza remore facendomi sprofondare in abissi di piacere che non avevo mai provato.

Sento i suoi gemiti trasformarsi in grida mentre tra gli ansiti mormora il mio nome.

Ormai la nostra è una danza ritmica, quasi violenta, il mio corpo e il suo si inseguono, si cercano e si trovano in una sintonia perfetta finche con un ultimo affondo io non vengo dentro di lui e lui viene tra noi.

Rimaniamo immobili, uno sull’altro, cercando di recuperare il respiro che quest’amplesso ci ha rubato.

Mi riprendo lentamente sollevandomi su un gomito per guardarlo.

Gli scosto dolcemente una ciocca rossa dalla fronte e i suoi occhi si aprono perdendosi nei miei.

“Ti amo” gli mormoro piano e lui mi regala un sorriso solare, dolcissimo, candido.

Mi chiedo come possa sembrare così innocente nonostante giaccia nudo sotto di me.

Eppure la luce che gli brilla nello sguardo è qualcosa di assolutamente puro.

“Anch’io ti amo, volpaccia” mormora ricevendo in cambio il mio ovvio “do’hao”

 

Sul tavolino accanto al divano, ormai dimenticato, giace il tubetto di vasellina.

 

 

fine....                                                                               

 

 

Back to FanFic  Back to Home