Remind me Tomorrow                       Back to FanFic  Back to Home

 

Pow di Hana.

 

Siamo rimasti di nuovo soli.

 

Il gorilla mi ha imposto questi allenamenti supplementari per farmi migliorare e perchè voleva che io e la volpe socializzassimo....

 

Non credo che potrebbe lamentarsi....

 

L’hai preso proprio in parola....

 

Dopo che gli altri se ne sono andati ci alleniamo per un oretta ai tiri e ai passaggi.

Mi scoccia ammetterlo ma anche se parli poco sei un bravo insegnante.

Forse dipende dal fatto che hai imparato a giocare da solo o forse è solo una tua dote naturale.

Non lo so e non te l’ho chiesto.

 

Io ti odio perchè dovrei interessarmi alla tua vita?

 

Avverto il suono secco con cui il pallone rimbalza tra gli altri cadendo nella rastrelliera metallica.

 

Il nostro allenamento supplementare si è appena concluso.

 

Per quanto riguarda il mio miglioramento come giocatore per oggi abbiamo finito....

 

E’ ora di.... socializzare....

 

Ti avvicini a me così silenzioso e leggero che avverto la tua vicinanza solo quando le tue braccia scivolano contro la mia vita stringendomi al tuo petto.

Avverto il calore della tua pelle contro la schiena.

Il tuo respiro leggermente affannoso contro la guancia.

Perchè respiri così in fretta volpe?

Sei stanco per l’allenamento o è il pensare a quello che sta per succedere che ti accelera la respirazione?

 

Anche il mio respiro è affannoso, il mio petto si alza e si abbassa in fretta nella candida prigione delle tue braccia.

Il mio cuore palpita così in forte e il sangue mi romba nelle orecchie con tale intensità che ogni altro suono mi arriva lontano e ovattato.

Chini il capo e i tuoi capelli scuri scivolano sulle mie guance mentre chiudi le labbra sul mio collo. Respiro piano cercando di stare calmo mentre le tue mani cominciano a scendere in una languida carezza sul mio petto per poi scivolare sotto il tessuto umido della divisa.

Le tue dita cercano i mie capezzoli pizzicandoli.

Mi sfugge un gemito e un sospiro.

 

.......Tu sei il mio nemico....

 

Alzo le braccia eseguendo obbedientemente un gesto che mi è diventato ormai così consueto.

 

Mi sono abituato a farmi spogliare da te.

 

Mi sono talmente abituato a lasciarmi accarezzare mentre mi sfilo la maglia che quando mi spoglio per andare a letto la sera quasi sento la mancanza di queste mani candide che percorrono la mia pelle bollente.

 

Piego il capo all’indietro posandolo sulla tua spalla e tu sollevi la bocca dalla mia gola per posarla sulle mie labbra socchiuse.

Le tue mani intanto hanno preso a scendere lentamente verso i calzoncini.

Deglutisco mentre una di esse si infila sotto l’elastico dei pantaloni abbassandoli leggermente ma non ti fermo.

Non sono riuscito a fermarti la prima volta che ti sei avvicinato a me inchiodandomi al muro con lo sguardo, violandomi l’anima con quei due pozzi oscuri che ora so mi stanno fissando e bruciano ogni centimetro della mia pelle marchiandola a fuoco.

In quegli occhi brilla una parola.

Ve l’ho scorta la prima sera che mi spingesti sul pavimento della palestra possedendomi con forza eppure con delicatezza.

 

Mio.

 

Socchiudo appena le palpebre mentre sento che mi accompagni al suolo.

Gemo piano quando mi fai stendere sotto di te....

Tutto come quella sera di quanto...?

Sono passate quasi sei settimane.

Sei settimane che ogni sera dopo aver effettuato gli ultimi tiri tu vieni da me...

e mi abbracci...

e mi baci...

e mi possiedi.

 

Tengo gli occhi chiusi, non ti guardo mai mentre facciamo l’amore perchè so che nei tuoi cocchi brucia quella parola.

E non voglio...

 

.....Sei la persona che odio più di tutte....

 

In un rituale che ho ormai imparato a memoria, le cui regole sono oramai incise nella mia pelle nuda sotto la tua, ti vedo togliere i pochi indumenti che coprono il tuo corpo splendido prima di tornare a stenderti su di me.

Sono rimasto qui steso sul pavimento di legno, le labbra socchiuse e gonfie di baci, il viso arrossato, i capelli spettinati e le gambe leggermente allargate...

Come mi hai lasciato tu....

Tengo gli occhi chiusi e non ti guardo.

Non posso ora che so che non indossi nulla.

Credo che diventerei cieco se contemplassi quel tuo corpo così candido da essere luminoso così perfetto da essere irreale.

Per cui tengo gli occhi chiusi il capo voltato di lato mentre il petto mi si alza e abbassa in fretta anelando ancora il contatto con la tua pelle.

Non mi fai attendere molto prima di stenderti nuovamente su di me.

Come hai fatto quella sera mi accarezzi con la bocca gli occhi chiusi scivolando lungo il naso prima di posare le tue labbra sulle mie.

Come feci quella sera, quando la tua lingua mi accarezza, ti offro la bocca reclinando il capo all’indietro quando diventi improvvisamente possessivo cominciando a spingere la mia lingua con la tua con forza come se mi stessi possedendo con questo bacio.

Come se anche la tua bocca gridasse quella parola che brucia nei tuoi occhi.

 

.....Tu sei colui che Haruko ama.....

 

Avverto le tue mani lungo le mie braccia, me le fai sollevare e io obbedientemente ti cingo il collo. Così siamo entrambi più comodi e tu puoi cominciare a strofinare il tuo bacino contro il mio, lentamente facendo pressione con i fianchi solo in certi determinati punti.

 

Lasciami la bocca ti prego ho bisogno d’aria...

 

Un gemito vibra attraverso il mio corpo quando avverto la tua mano scivolare lungo la mia schiena. Tutto il mio essere grida e forse lo sto facendo anch’io, se mi lasciassi le labbra forse qualcuno arriverebbe qui dalla strada attirato dal suono dei miei gemiti.

Ma la tua bocca mi soffoca, incandescente e possessiva, trasformando le mie grida in mugolii indistinti e spezzati dal respiro sempre più veloce.

I tuoi fianchi cominciano a premere con forza contro i miei mentre la tua bocca scivola di lato lungo la mia guancia nel momento esatto in cui una delle tue dita si fa strada dentro di me.

 

“No....”

lo sussurro piano.

Come quella prima volta in cui tentai davvero di fermarti.

Quella volta... ma ora...

La mia voce è così roca e i gemiti che la spezzano sono così violenti che io stesso non credo a ciò che ho appena detto.

 

....Io amo Haruko....

 

Lo penso davvero mentre mi inarco sotto di te e grido per il piacere che le tue dita strappano al mio corpo sempre più caldo...

Insopportabilmente caldo...

Bollente...

Com’è bollente la mano che affonda a ritmo regolare dentro di me preparandomi...

Com’è bollente la tua bocca che copre nuovamente la mia...

E la tua mano sinistra scivola lungo la mia coscia obbligandomi a divaricare le gambe di più per farti spazio.

 

....E quindi odio te.... *

 

 

Non sei gentile.

 

Sei sensuale.

La prima volta sei stato delicato, sai prepararmi in modo da non farmi male ma quando spingi i fianchi contro i miei...

Quando affondi dentro di me...

Non sei gentile.

 

Lo fai con forza sprofondando nel mio corpo con un’unica spinta violenta che mi trapassa l’anima mentre sciocche lacrime mi scivolano lungo le guance.

Ho provato dolori molto più forti di questo.

Sono abituato a fare a botte e sopporto molto bene il dolore, per questo non mi spiego perchè...

Perchè....

...puntualmente tu riesci a farmi piangere.

Non mi fai male, non molto comunque, allora che cosa mi succede con te?

 

Resteranno domande senza risposta perchè quando cominci a muoverti la mia mente diventa un lago bianco di luce e calore e dimentico...

dimentico che sei il mio nemico,

dimentico che sei un maschio come me,

dimentico che Haruko ti ama,

e che io amo lei e che quindi...

.....odio te.

Dimentico le lacrime,

dimentico che ti ho dato la mia verginità e che ti sto concedendo il mio corpo.

 

C’è solo calore, luce e calore.

 

E la tua voce.

 

E’ così raro sentirla ma quando sei dentro di me non puoi fare ameno di gemere.

 

Non sono parole solo gemiti mentre spingi sempre più forte.

 

......Ti odio....

 

Ti artiglio le spalle mentre mi spingo contro di te, il mio corpo trema e tremi anche tu, manca poco ormai prima che tutto questo finisca nuovamente.

La bolla di calore che ci avvolge esploderà in uno scintillio lasciandomi sdraiato su questo pavimento a chiedermi perchè mi sono concesso a te ancora una volta,

perchè lascio che tu mi tocchi come non ho lasciato fare mai a nessuno,

perchè permetto ai tuoi occhi di fissarmi quasi con cattiveria.

Posso scorgere il tuo sguardo tra le ciglia socchiuse e quella parola è ancora lì.

La leggo nei mille riflessi blu delle tue iridi scure,

la leggo nel riflesso di me che posso scorgere nelle tue pupille.

Sono come uno specchio sai?

Posso vedere il mio volto arrossato, i capelli scompigliati, la bocca gonfia, posso vedere i miei lineamenti contrarsi ad ogni spinta, posso scorgere tutto questo nitidamente, nei tuoi occhi seri, eppure così caldi.

E quella parola è là.

A monito per nessun’altro se non per me.

Mio.

E chiudo gli occhi per non vedere il piacere che mi deforma il viso riflettersi nei tuoi perchè in quel momento dovrei ammettere che hai ragione.

Che sono tuo.

E non voglio.

“Non voglio...” lo sussurro tremando quando ormai siamo entrambi al limite.

Spingi con forza quasi con rabbia artigliandomi le cosce e facendo sbattere il tuo bacino contro il mio.

Avverto il tuo calore riversarsi dentro di me e il mio scivolare tra i nostri corpi allacciati.

 

.....Ti odio....

 

 “Ti odio...” do voce ai miei pensieri.

La mia voce è ancora roca il tuo corpo è ancora dentro il mio...

Apro lentamente gli occhi cercando di recuperare il respiro mentre i tuoi mi scrutano dentro, mi devastano l’anima.

E poi mi sorridi.

Non è un sorriso dolce.

E’ un sorriso strano, gentile forse  e malizioso.

E’ il tuo sorriso.

Quello che nascondi così bene tutti i giorni.

E ancora una volta come la prima volta, come ogni sera dopo allora, chini il viso su di me sfiorandomi la bocca con la tua.

Remind me tomorrow” mi mormori accarezzandomi piano una guancia prima di scivolare fuori da me e alzarti per recuperare i vestiti.

Faccio lo stesso con i miei prima di dirigerci entrambi agli spogliatoi.

 

Non temere volpe....

 

....te lo ricorderò anche domani.

 

 

Fine....

 

 

Spiegazioni sulla nascita di questa cosa...¬_¬ nd.Pippis 

 

Allora questa non è una fic è una cosa cortissssssima (la cortezza è proporzionata al numero delle ‘s’ ^^’’’) che mi è venuta in mente mentre scaricavo la posta.

Non so voi ma io ho diverse applicazioni sul mio pc in ‘prova’.

Sapete quelle che si possono utilizzare per trenta giorni e poi non riuscite più ad aprirle. Ebbene ho un proggrammino che tutte le dannate volte che lo apro mi piazza in mezzo al video una finestra con scritto: “This software has not been registered. You may evaluate...” eccc... ecc... e poi presenta i tre pulsantini: Register now, More Info e Remind me tommorrow.

Leggendo queste ultime tre parole in inglese mi è venuta in mente questa cosa.... ^^’’’’

 

* citazione ad una fic della grandissima Ria ^^

 

 

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