Desire 4                                        Back to FanFic  Back to Home

Hanamichi rimase immobile incapace di emettere suono sotto lo sguardo intenso del compagno.

Non riusciva a muoversi.

Non riusciva a respirare.

Era così vicino...

E il suo corpo si stava abituando a quel dolce peso sopra di lui.

Di più....

Stava cominciando a reagire pericolosamente.

Non sapeva che diavolo era preso a quella volpe pazza.

Prima non lo guardava mai.

Se non per insultarlo o criticarlo e tutto d’un tratto gli saltava adosso. Come altro poteva definire l’atteggiamento di Kaede.

Kaede?

Ah benissimo adesso ricominciava a fantasticare ci mancava solo quella.

“Hey kistune...” balbettò.

Non sapeva cosa dirgli.

Che si spostasse.

Questo sarebbe stato logico però....

Non era esattamente quello che voleva.

Che lo baciasse?

Questo non era per niente logico.

Però era esattamente quello che voleva.

 

“Sono nocciola” mormorò la volpe senza spostarsi di un millimetro mentre quegli occhi blu piantati nei suoi gli perforavano l’anima.

“E’.... è tanto importante?” chiese il rossino confuso.

Sì, magnifico!

Mettiamoci a fare conversazione!!!

Questa è al posa ideale per fare due chiacchiere con la volpe artica.

Artica.

Mica tanto....

Il suo corpo emanava un piacevole calore sopra il suo.

No, no, no.

Non doveva pensarci perchè se cominciava a pensare a quelle cose.

 

Rukawa si mosse sfiorando involontariamente i fianchi del suo prigioniero con i propri.

Hanamichi gemette piano sotto di lui inarcandosi piano.

Rukawa sgranò gli occhi quando sentì quel corpo muscoloso tendersi sotto il suo.

Le labbra socchiuse del rossino erano così invitanti......

Al diavolo!!!

 

Hanamichi si morse le labbra non appena si rese conto di quello che aveva fatto.

Gli era scappato.

Gli era scappato prima che potessi mordersi la lingua.

Rukawa si era mosso su di lui e gli era sfuggito un gemito.

Non aveva potuto fare a meno di inarcarsi sotto di lui cercando di nuovo il contatto con lui.

Chiuse gli occhi aspettandosi un pugno o peggio un insulto terribile.

Qualcosa di caldo e morbido sfiorò la sua bocca.

Una lingua impertinente fece pressione sulle sue labbra.

Rukawa....

Rukawa lo stava baciando....

Se è un sogno non svegliatemi pregò mentalmente con tutte le sue forze mentre rispondeva con passione al bacio.

 

“Accidentaccio ma dove ho la testa” borbottò tra sé Mistui mentre tornava agli spogliatoi a passo di marcia.

Aveva lasciato la cartella con i libri in palestra.

Non che avesse intenzione di studiare ma dentro c’erano anche le chiavi di casa e quelle sì che gli servivano.

Sospirò infilandosi oltre la porta silenzioso come un gatto.

Chissà se Rukawa e Hanamichi avevano finito la loro partita.

Di sicuro il rossino aveva perso clamorosamente pensò con un sorriso sul bel volto.

Bhe motivo in più per tornare agli spogliatoi magari aveva occasione di consolarlo.

Quel ragazzo provocava in lui strane pulsioni.

Bhe il termine esatto era desiderio.

Aveva un’aria così innocente e allo stesso tempo spavaldo.

Era sicuro che fosse ancora vergine.

Sorrise a quel pensiero se non fosse stato certo che amava la sorella del gorilla ci avrebbe provato.

Ma non gli piacevano le sfide perse in partenza ed Hanamichi non faceva che sventolare ai quattro venti il suo amore per la Akagi.

Peccato però era proprio un bel ragazzo.

Bhe di bei ragazzi ce n’erano tanti.

Rukawa per esempio. Ma se con il rossino aveva pochissime possibilità con Rukawa era decisamente meglio lasciar perdere.

A differenza di hanamichi la volpe non sembrava interessata alle ragazze.

Peccato che non sembrasse nemmeno interessato a nient’altro.

Bhe a parte il basket naturalmente.

Certo che poteva anche capirlo.

Con tutte quelle ragazze che si buttavano ai suoi piedi gridando frasi oscene e offrendosi a lui più o meno palesemente poteva anche capire che non ne potesse più del sesso femminile.

Sospirò scorgendo la propria cartella proprio dove l’aveva lasciata. Infilò le mani nello zaino alla ricerca delle chiavi e le sue dita incontrarono un involucro di cuoi.

Accidenti se n’era completamente scordato!!!

La macchina fotografica di Toshio.

L’amico che lavorava per il giornalino scolastico gliel’aveva prestata perchè facesse alcune foto durante gli allenamenti perchè doveva scrivere un articolo sulla squadra di basket. Poco male allora avrebbe fotografato la palestra vuota. Toshio avrebbe dovuto accontentarsi era già tanto se gli faceva quel piacere. Non aveva tempo da perdere con quelle baggianate lui. Si diresse verso la palestra notando solo quando fu più vicino che la luce era ancora accesa.

Perfetto se Hanamichi e Rukawa erano ancora lì avrebbe chiesto loro di mettersi in posa.

Il rossino avrebbe accettato di sicuro e qualche copia della fotografia avrebbe potuto tenerla anche lui pensò soddisfatto.

Non fosse mai che Hisashi Mistui non trovava il modo di guadagnare qualcosa da una situazione.

Stran però dalla palestra non sentiva provenire il rumore della palla che rimbalzava.

Che quei due stessero litigando.

Toshio sarebbe stato ancora più contento.

Poteva mettere in prima pagina la foto dei due che se la davano di santa ragione.

Però sarebbe stato controproducente.

E se poi li sbattevano fuori dalla squadra.

No, no, Rukawa per quanto gli rompesse ammetterlo era assolutamente indispensabile se volevano sperare di vincere il campionato quanto ad Hanamichi, bhe... gli sarebbe dispiaciuto non vederlo più sotto la doccia.

Dalla porta socchiusa giunse un gemito e Mistui alzò gli occhi al cielo.

Ecco lo sapeva stavano litigando di nuovo.

Sospirò spingendo la porta la macchina fotografica tra le mani.

 

Hanamichi e Rukawa era sdraiati sul pavimento.

 

Questo se l’era aspettato.

 

Rukawa lo teneva fermo contro il palche imprigionandogli le braccia.

 

Anche questo se l’era aspettato.

 

Rukawa stava baciando Hanamichi.

 

“Oddio.....” mormorò con un filo di voce incredulo.

 

Mister Aruko ti amo e l’Iceberg si stavano baciando.

 

Non solo si stavano strusciando.

 

La mano di Rukawa spariva nei pantaloncini di Hanamichi.

 

Quei due stavano facendo l’amore, lì in palestra!!!!!

 

La sua mente cominciò a vagliare le varie possibilità.

1) Andarsene.

Loro non l’avevano visto, dubitava che si sarebbero accorti persino di un bombardamento nucleare nello stato in cui erano.

 

2) Interromperli.

Però gli sarebbe dispiaciuto erano proprio un bello spettacolo.

 

3).... ma certo!!!

D’un tratto la macchina fotografica che aveva tra le mani fece sentire tutto il suo pesò.

Sorrise mentre la sollevava e inquadrava la coppietta.

Scattò.

 

Hanamichi stava andando a fuoco non sapeva perchè la volpe si comportava in quella maniera ma non gli importava. Probabilmente fra qualche minuto si sarebbe svegliato sudato nel suo letto e avrebbe scoperto che era tutto un sogno.

Sarebbe andata sicuramente così. La volpe infilò una mano nei suoi pantaloni e Hanamichi per poco non gridò.

 

Rukawa struscò i fianchi contro quelli del compagno questa volta volutamente mentre la sua amno massaggiava il sesso turgido del rossino.

Non aveva creduto possibile provare un piacere simile nel fare una cosa del genere.

Ad un suo compagno di classe poi.

Ad Hanamichi.

Ma ora non aveva importanza.

Niente aveva importanza.

A parte quelle labbra calde e quella pelle liscia.

Mentre con una mano teneva per i polsi la sua per nulla dispiaciuta vittima con l’altra Rukawa esplorava il contenuto dei pantaloncini.

Soffocò un gemito del compagno con la propria bocca.

Quanto rumore faceva quel do’hao.

Eppure doveva ammettere che cominciava ad essere difficile anche per lui trattenere i gemiti.

Il rossino si mosse sotto di lui alzando i fianchi e Rukawa ne approfittò per infilargli un ginocchio tra le cosce.

Urtò contro il pavimento di legno.

La sua mente registrò quell’informazione accantonandola subito dopo.

Eppure c’era qualcosa che non tornava.

Hanamichi strusciò il fianchi contro i suoi scatenandogli una violenta scarica di emozioni lungo la schiena dorsale.

Eppure c’era ancora qualcosa che non gli tornava.

Il rumore di una porta che cigolava lo riscosse del tutto.

Erano in palestra!!!

Si staccò di malavoglia da Hanamichi che lo fissò confuso per alcuni secondi.

Aveva uno sguardo così perso ed innocente che gli venne voglia di ignorare il luogo dov’erano e possederlo lì sul pavimento.

Innocente.

Sì adesso sembrava così candido ma poco prima tra le sue braccia era stato molto diverso.

Probabilmente qualcuno l’aveva già svezzato.

Quel pensiero gli diede decisamente fastidio.

“Ru....” mormorò Hanamichi fissando il compagno sopra di lui.

“Andiamo a casa mia” gli disse Rukawa alzandosi e sistemandosi i pantaloni della tuta come se niente fosse.

 

Hanamichi rimase interdetto quando Rukawa smise di accarezzarlo ma ancora di più lo gelarono le sue parole.

“Andiamo a casa mia” come chi rimorchia una puttanella sul ciglio della strada.

Ma per chi cavolo lo aveva preso!!!

Si alzò di scattò stringendo i denti con forza.

“Perchè?” chiese serafico.

Voleva sapere perchè, perchè la volpe tutto d’un tratto non solo si accorgeva di lui ma cercava addirittura di scoparselo sul pavimento della palestra.

“Do’Hao” sussurò la volpe fissandolo con i suoi gelidi occhi blu.

“Voglio sapere perchè dovrei venire a casa tua!” gli disse duro il rossino stringendo la mascella.

Aveva il brutto presentimento che la risposta non gli sarebbe paiciuta.

Certo lui desiderava Rukawa.

Lo desiderava da morire.

Ma non voleva essere il giocattolo di una notte.

Rukawa gli si avvicinò con passò felino mentre gli occhi blu gli bruciavano la pelle carichi di passione.

Neanche durante una partita importante gli aveva visto quello sguardo di fuoco.

“Per finire quello che abbiamo cominciato” gli disse con un sussurrò ad un palmo dal viso.

Il respiro caldo della volpe gli accarezzo le guance mandando il suo cervello totalmente in tilt.

Che c’era di male.

Che c’era di male a concedersi a lui.

Era quello che desiderava più di ogni altra cosa però....

Non così.

Scosse il capo prendendo la sua decisione.

“No” mormorò

Rukawa sollevò un sopraciglio sorpreso.

“Andiamo” disse prendendolo per un braccio e strattonandolo verso lo spogliatoio.

“Ti ho detto di no!” gridò Hanamichi liberandosi con uno strattone dalla sua presa ferrea.

“Non mi parevi della stessa opinione pochi minuti fa” gli rinfacciò la volpe incrociando le braccia sul pettoe studiando Hanamichi cose se fosse uno strano animale.

Il ragazzo arrossì ma non abbassò lo sguardo.

“Io non voglio essere il tuo giocattolo” mormorò.

E le labbra di Rukawa si piegarono in un sorriso di scherno.

“Adesso capisco. Vuoi sentirti dire le paroline magiche?”

Hanamichi impallidì e il sorriso di Rukawa si allargò diventando quasi un ghigno.

“Voi sentirti di re che ti amo” gli si avvicinò allungando la mano pallida per sfiorargli il volto, Hanamichi poggiò la guancia sulla sua mano prima di rendersi conto di quello che stava facendo e allontanarsi violentemente da lui.

Rukawa scosse le spalle prima di allontanarsi voltandogli la schiena.

“Dimmi perchè, perchè l’hai fatto!!!” gli gridò dietro Hanamichi in preda alla rabbia e alla disperazione.

“Hai un bel culo” gli disse volutamente freddo Rukawa.

“Bastardo!!!” Hanamichi gli si avventò contro con rabbia cieca.

Finirono di nuovo sul pavimento ma questa volta non furono carezze quelle che si scambiarono.

Hanamichi colpì, colpì con quanta rabbia aveva in corpo mentre la volpe rispondeva ai suoi colpi uno dopo l’altro.

Rukawa stava per  tirargli un diretto quando qualcosa di caldo scivolò sulla sua guancia.

Sollevò lo sguardò stupito rimanendo di stucco.

Hanamichi stava piangendo.

Probabilmente piangeva per la rabbia eppure....

Il pugno diretto al suo volto rallentò fino a posarsi con delicatezza sul volto abbronzato.

“Non piangere....” sussurrò dolcemente

Hanamichi lo spinse lontano alzandosi di scattò e fuggendo verso gli spogliatoi.

Rukawa invece rimase sdraiato sul pavimento a fissare il soffitto.

Era stato freddo, volutamente crudele con lui eppure....

Quando l’aveva visto piangere si era sentito in colpa.

Pensava di desiderare soltanto il suo corpo.

E se non era così?

Se avesse voluto di più?

Se avesse voluto tutto?

 

Mistui canticchiava mentre si dirigeva verso casa la macchina fotografica stretta come un tesoro nella mano destra.

Avrebbe portato il rullino da un suo amico fotografo e le avrebbe fatte sviluppare. Quei due non si erano accorti di niente per fortuna.

Non voleva correre il rischio di essere picchiato.

Lui era forte ma Rukawa lo era di più e Hanamichi...

Rabbrividì ricordando il suo scontro con Testuo.

No, decisamente Hanamichi non era persona da far arrabbiare.

A meno di non avere un’arma di ricatto.

E lui ce l’aveva ce l’aveva eccome.

Sorrise più apertamente entrando nel piccolo negozio dell’amico.

 

Hanamichi si trascinò fino a scuola a fatica il mattino seguente.

Era arrabbiato, no era furioso.

Con lui e con se stesso.

“Hanamichi!” il rossino sorrise stancamente a Yohei che gli veniva incontro.

“Ciao” le disse stancamente, il ragazzo impallidì quando vide i lividi sul volto dell’amico. “Ma che hai fatto?” chiese preoccupato. Hanamichi sbuffò scuotendo le spalle. Non aveva voglia di parlare quella mattina. “Niente” borbottò cupo.

Yohei sorrise “Dì la verità hai di nuovo fatto a pugni con Rukawa”

Hanamichi impallidì violentemente stringendo la mascella e dirigendosi con passo spedito verso scuola.

“Non mi va di parlarne ok??” Yohei conosceva quel tono. Ma non si fece fermare. “E’ da un po’ che non ti va di parlare come me! Però devo comunque sopportare tutti i tuoi malumori mi dici che diavolo ti succede!!!” Hanamichi si fermò di scattò stringendo i pugni cercando di trattenere la rabbaa. Ci mancava solo Yohei!! Però non poteva dare tutti i torti all’amico.

Gli era sempre stato accanto senza mai fare domande anche quando sua madre si era ammalata. Lo aveva sempre aiutato in tutte le maniere possibili, sopportava i suoi malumori e i suoi colpi di testa senza dire niente. “Scusami hai ragione” mormorò sospirando. Vieni sediamoci un attimo disse indicandogli un albero del parco scolastico.

Yohei lo seguì sedendosi accanto a lui.

“Non so da dove cominciare” borbottò confuso.

Yoehi gli sorrise incoraggiante “Prova dall’inizio”

Il rossino annuì. “Ti ricordi quel lavoro che mi ha trovato Akira?” Mito annuì in silenzio.

“Si trattava di lavorare in un locale chiamato Desire” Yohei sollevò un sopracciglio sorpreso. Il nome non gli era nuovo, doveva esserci passato davanti un paio di volte per andare in centro.

Sussultò ricordando.

“Ma quello è un locale per spogliarellisti!!” Hanamichi si avventò sull’amico tappandogli la bocca con le mani.

“Shhhh!!! Se ti metti a gridare ti sentiranno tutti!!”

Yoehi lo fissò sorpreso “Vuoi dire che tu.... tu..... ti ....” s’interruppe cominciando a ridere.

Hanamichi lo squadrò offeso. “Non vedo che cosa ci sia da ridere!!”

“Sìì..... ah, ah... scusami, ma ah...” Yohei non riusciva a smettere.

Hanamichi lo fissò per il colletto fissandolo minaccioso “S M E T T I L A” gli disse serio e Mito smise immediatamente. “Scusami” disse tornando serio.

“Ma come hai fatto a... sì insomma....” disse curioso mentre gli si delineava nella mente una possibile risposta.

“Mi ha insegnato Akira” balbettò il rossino con il volto che diventava scarlatto.

“Sei andato a letto con lui?” gli chiese Mito serissimo fissandolo in volto.

L’amico sussultò violentemente confermando i suoi sospetti.

“Io... io...” balbettò

“E con Rukawa come la mettiamo?” gli chiese ancora  Yohei.

Hanaamichi lo fissò sorpreso.

“Ma tu come.....” chiese veramente stupito ricevendo in cambio un sorriso dolce. “Hana noi ci conosciamo da quando siamo bambini credevi davvero che non me ne sarei accorto?” Il rossino arrossì violentemente. Si era aspettato tutt’altra reazione da lui. “E... e cosa ne pensi?” balbettò.

Doveva sapere.

Yohei sospirò “Penso che ti farà soffrire un sacco” disse alzandosi.

La campanella di inizio delle lezioni stava suonando.

“Su andiamo o arriveremo in ritardo ne riparliamo oggi a pranzo” disse spolverandosi i pantaloni dall’erba.

Hanamichi annuì dirigendosi verso scuola.

Yohei si cambiò in fretta le scarpe per dirigersi poi verso la loro classe.

Ormai tutti gli studenti stavano andando nelle rispettive classi.

Aprì l’armadietto con un sospiro.

Bhe almeno era riuscito a confidarsi con Yohei, forse le cose avrebbero cominciato a girare nel verso giusto.

Si sentiva libero da un peso.

Allungò la mano per prendere le scarpe e rimase di sasso.

Attaccata con un pezzo di scoch al fondo di metallo c’era una fotografia.

 

 

continua....

 

 

Scleri dell'autrice (Ma non si stanca mai??? nd.Pippis)

 

N:Che fotografia è lo sapete benissimo no?

H:-_- ma perchèèèè???

N:Che c’è che non va adesso?

H:Hai interrotto la scenetta sul pavimento....

N:Sì ^^ (orgogliosa)

H:Mi hai fatto litigare con la Mia kistune....

N: Sì, sì ^^

H: e adesso questo!!! Si può sapere che vuole Mistui adesso???
N: Prova ad indovinare^^

H: ç_ç ma perchè tutte a meeee

S: Hey perchè io non vengo nominato nemmeno una volta in questo capitolo??

N: Mi hanno detto che eri impegnato^^

S: ^///^ in effetti....

M:Oh mia belllaaaaaaaaa mooorrraaaaaaaaaaaaaa

N:Ops dimenticavo Myaghi?

M:Sì^^

N:Era Ru travestito da donna

M: O_O....sbonk!!!!

K: E’ morto?

 

 

 

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