You are my Blood 7                                     Back to FanFic  Back to Home

Hanamichi emise un flebile sospiro ad occhi chiusi.

Era sveglio da alcuni minuti ma non aveva intenzione di alzarsi.

La stanza era avvolta dalla leggera luce soffusa che filtrava da sotto la persiana abbassata l’aria riempita soltanto del suono leggero dei loro respiri e del canto di alcuni fringuelli che saltellavano allegramente sui rami del pino poco lontano dalla loro finestra salutando con la loro voce cristallina il nuovo giorno.

Il capo appoggiato al petto del vampiro che si alzava al ritmo lento e regolare del sonno, il rossino poteva avvertire il battito tranquillo del suo cuore sotto l’orecchio.

Strofinò la guancia contro quella pelle serica come una gattino trattenendosi a malapena da fare le fusa.

Kaede non era tipo da coccole, se non in particolari occasioni, ma fin che dormiva poteva approfittarne.

Inalò il suo profumo fresco lasciando scivolare tra le labbra un altro sospiro, appena sussurrato, per non svegliare il vampiro, passando lentamente i polpastrelli sui suoi muscoli rilassati nel sonno.

Era così bella la sua volpe addormentata.

Bhe... non che fosse brutto nemmeno da sveglio, pensò mentre un sospiro gli increspava le labbra socchiuse.

Però quando dormiva pur conservando quell’immagine di potenza e di forza che lo incantavano, anche se non l’avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, ad essa si aggiungeva una dolcezza e un’innocenza che il vampiro poteva avere solo quando dormiva.

Assomigliava tanto ad una belva assopita.

Una pantera, pensò con un sorriso immaginando il grande felino dal manto color della notte.

Infondo il suo Rukawa di atteggiamenti da ‘gatto’ ne aveva parecchi, senza contare il fatto che poteva anche trasformarsi nel felino in questione!!

 

Il battito del cuore del suo amante aumentò leggermente sotto il suo orecchio informandolo che il volpino stava emergendo dalle maglie del sonno.

Avvertì il fruscio delle lenzuola e poi il tocco di quella mano conosciuta che gli accarezzava i capelli giocando con le ciocche carminio sparse sul suo petto candido.

 

Buongiorno...” la voce profonda di Kaede gli accarezzò la guancia in un soffio.

 

Il rossino sollevò il capo regalandogli un sorriso solare prima di chinarsi e sfiorargli le labbra con un bacio leggero.

“Buongiorno a te Kaede” sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra prima che queste si cercassero nuovamente per unirsi in un bacio passionale.

Si staccarono, una volta a corto di fiato, per rimanere alcuni secondi a specchiarsi uno negli occhi dell’altro.

Kaede gli sfiorò il volto con le dita in un gesto che era diventato quasi un segno di riconoscimento tra loro prima di accompagnare il capo del ragazzo di nuovo sul suo petto godendosi con l’amante quel silenzio sereno e il dolce tepore che le coperte ancora custodivano per loro mentre quasi distrattamente prendeva ad accarezzare i capelli del rossino accoccolato contro di lui.

“E’ un peccato che dovremo andarcene..” mormorò Hanamichi mentre disegnava con dita leggere gli addominali dell’amante. “Cominciavo ad abituarmi a tutto questo...” sussurrò.

Kaede gli sorrise costringendolo ad alzare il volto per fissarlo negli occhi.

“Possiamo tornarci quando vuoi” gli ricordò con occhi scintillanti di malizia.

Hanamichi corrugò la fronte fingendosi imbronciato.

“E come? Con il teletrasporto? Eh no mia cara sanguisuga non ci pensare neanche!!!”

Le labbra del vampiro si tesero in un leggero sorriso.

“Perchè no Hana? E’ comodo, veloce e risparmiamo i soldi della benzina”

Hanamichi gli lanciò un’occhiataccia fulminante.

“Si certo perchè il carburante lo fornisco io!!!”

Rukawa rise sommessamente prima di alzare il capo dal cuscino per dargli una bacio leggero sulle labbra.

“Vorresti dirmi che ti dispiace...” sussurrò facendo diventare scarlatto il ragazzo sdraiato su di lui.

“Kistune hentai!!! Peggio di Sendoh!!!” protestò.

Il sorriso del vampiro si allargò ancora di più al pensiero di come aveva sistemato il ragazzo dai capelli a punta. “Kaede....” lo rimproverò sommessamente Hanamichi.

Rukawa gli rivolse uno sguardo tutta innocenza “Sììì?” chiese stringendo un po’ la presa sui fianchi del suo ragazzo.

“Non credi che sia pericoloso lasciargli i ricordi?” gli chiese il ragazzo dai capelli rossi preoccupato che si potesse verificare nuovamente un attacco da parte dei cacciatori se Akira avesse parlato.

“Dimentichi che l’ho sigillato” gli fece notare l’altro mentre il sorriso si allargava diventando quasi inquietante. Hanamichi corrugò la fronte. “Cioè?” chiese.

“Ieri sera quando siamo tornati in camera ero troppo stanco per chiederti spiegazioni...” mormorò mentre la sua voce sfumava piano e le sue guance si tingevano di rosso al ricordo della causa della sua stanchezza.

Kaede scosse le spalle con indifferenza.

“Significa semplicemente che non può parlarne.”

Hanamichi corrugò la fronte non comprendendo e il sorriso riapparve sul volto della volpe.

Già di per se era strano vederlo sorridere.... quella specie di ghigno soddisfatto poi... metteva decisamente i brividi.

“Ora ti spiego....” gli disse il volpino magnanimo.

 

 

Akira si sollevò di scatto con un grido guardandosi attorno.

Era di nuovo nella sua stanza.

O meglio nella stanza che il vampiro gli aveva generosamente assegnato quando era giunto in quella casa maledetta.

 

Kaede...

 

Un vampiro....

 

E Hana....

 

Hana.....

 

Solo il pensiero gli metteva i brividi.

Eppure mentre i ricordi gli ritornavano violentemente alla mente non poteva fare a meno di rivedere quella scena....

 

... come un fotogramma indelebile inciso dinanzi ai suoi occhi....

... Kaede immobile sulla soglia di quella sala enorme, i capelli che gli scivolavano sulla pelle candida...

... quello sguardo oscuro, profondo, un abisso infernale di tenebra...

... e Hanamichi...

... Hanamichi in piedi accanto a lui...

... la mano appoggiata sul suo braccio...

.... la pelle dorata in contrasto con quella candida...

... i capelli color del fuoco scompigliati...

... la camicia aperta sul petto liscio....

... e quelle macchie...

... macchie di sangue sul tessuto....

... il collo marchiato in modo indelebile dal marchio del vampiro.

 

Scosse il capo con forza cercando di allontanare quell’immagine spettrale dalla mente ben conscio che il suo cervello l’avrebbe semplicemente riposta in un’angolino per tornare poi a porgliela davanti ogni volta che avesse incontrato quei due.

Emise un sospiro di sconforto sedendosi sul letto e massaggiandosi le tempie.

Aveva un forte mal di testa.

Ricordava vagamente di essere rinvenuto poco prima che una piccola porta si aprisse davanti a loro inondando di luce il suo sguardo stanco.

Come un automa aveva rassicurato gli altri che era tutto a posto e che Rukawa gli aveva trovati quasi subito mentre vedeva Kyota fare lo stesso con i suoi compagni di squadra. Anche il rookies del Kainan aveva quello strano sguardo perso che, era sicuro, avrebbe ritrovato sul suo volto se si fosse guardato allo specchio.

Rukawa li aveva manovrati in qualche modo soggiogando le loro coscienze!!

 

Ma ora no!

 

Era di nuovo libero di pensare....

.... e di parlare!!!!!

Sorrise malignamente mentre si vestiva in fretta per poi precipitarsi fuori della sua camera.

 

 

“Capisci?” chiese ad un incredulo Koshino.

Era piombato nella sua stanza dopo aver bussato come un forsennato per diversi minuti.

E dopo che il ragazzo lo aveva fatto entrare si era sbattuto la porta alle spalle prima di fissare l’incredulo amico e tuonare: “Rukawa è un vampiro!!”

Tuttavia non aveva ottenuto la risposta che si era aspettato....

 

Koshino lo fissava perplesso.

“E allora?” gli chiese stupito.

Sendoh strabuzzò gli occhi incredulo. “Come allora???” chiese pallidissimo.

“Ti ho appena detto che Rukawa è un vampiro! Un vampiro capisci!!!!!”

Koshino corrugò la fronte sempre più confuso.

“Akira non capisco perchè ti agiti tanto, si vede sai?” gli disse con un sorriso tra l’esasperato e il preoccupato. Cominciava a preoccuparsi della salute mentale del suo compagno di squadra.

“Ma.... ma...” balbettò Akira incapace di credere che l’amico prendesse la notizia con tale tranquillità.

E poi che voleva dire che si vedeva che era un vampiro?

Perchè era pallido?

Bhe ma da lì a capire che era una creatura della notte ce ne correva!!!!

E poi cavoli come poteva Koshino prendere così allegramente la notizia!!!

“Akira perchè non scendiamo a fare colazione? Sei sicuramente un po’ stanco vedrai che dopo mangiato starai meglio!” gli disse dandogli un colpettino bonario sulla spalla.

Akira lo fissava con gli occhi fuori dalle orbite.

Possibile? Possibile che la notizia non lo sconvolgesse neppure un po’.

“Ma... ma....” balbettò “Rukawa è un vampiro! Un vampiro Hiroaki! Non ti sembra strano nemmeno un po’???” chiese con voce flebile facendo un ultimo tentativo.

Hiroaki sospirò sedendosi accanto a lui.

“Akira...” disse con il tono paziente che si usa per spiegare una cosa ad un bambino che non vuole capire.

“Ti assicuro che non ci vedo nulla di strano....” mormorò.

“Ma...” mormorò piano Sendoh.

“Infondo lo sono anch’io no?” lo interruppe l’amico.

Akira lanciò un urlo saltando in piedi come una molla.

“Co...cosa????” chiese pallidissimo in volto fissando incredulo l’amico.

Koshino corrugò la fronte preoccupato.

“Non capisco perchè ti stupisci tanto abbiamo fatta la doccia insieme tante volte dopo gli allenamenti non vorrai dirmi che ti era sfuggito???” chiese con un ghigno ironico.

“Tu...tu...tu sei....un...” disse tremante puntandogli un dito accusatore contro.

“Ma certo Akira!” esclamò esasperato il ragazzo.

“E ti dirò di più, lo sono pure Uozumi e Fukuda!!!” gli disse ironico.

Akira rimase immobile, gelato, davanti all’amico.

Possibile....

“Anch.... anche Fukuda?” chiese ormai cinereo in volto.

“Ma certo!”

“Ma ha la pelle così scura!!!” protestò arrampicandosi sugli specchi pur di non ammettere quella verità che gli veniva sbattuta in faccia con tanta tranquillità.

Koshino lo fissò con un sopracciglio sollevato.

“E allora scusa? Solo perchè ha la pelle scura non dovrebbe essere un maschio?”

 

 

Hanamichi fissò incredulo Rukawa.

“Vuoi dire che ogni volta che lui pensa di dire la parola vampiro invece dice maschio?”

Rukawa annuì mentre il ghigno si allargava.

“Lui sente se stesso pronunciare la parola vampiro ma in realtà la parte della sua mente che formula quel vocabolo è sigillata e al suo posto il porcospino pronuncia: maschio. Inoltre ho sigillato tutti i possibili sinonimi che potrebbe usare per definirmi con altrettante parole innocenti” disse soddisfatto mentre Hanamichi lo fissava incredulo.

“Ma... ma....”

“Così ricorderà che io sono un vampiro, che tu sei MIO, ma non correremo il rischio che avverta qualche cacciatore.” Spiegò allegro.

“Ma passerà per pazzo!” protestò Hanamichi.

Lo sguardo del vampiro si scurì.

“Soltanto finchè non si renderà conto del sigillo che gli ho posto allora la smetterà di cercare di avvertire chicchessia della mia natura e tutto si sistemerà.”

Lanciò un’occhiata di fuoco al compagno.

“E poi non capisco perchè tu ti preoccupi tanto per lui!!!” disse cupo.

Hanamichi sospirò.

“Kaede non ti sembra di esagerare?” gli chiese sinceramente un po’ preoccupato dei guai che l’asso del Ryonan avrebbe potuto passare a causa di quel ‘sigillo’, come lo chiamava la volpe.

“No.” disse candidamente il vampiro e Hanamichi sollevò gli occhi al cielo.

“Kaede, insomma!!!!” protestò.

“Io non perdono chi tenta di portarmi via le cose a cui tengo. “ sancì gelido.

“E tu sei decisamente la cosa a cui tengo di più in assoluto!”

 

Hanamichi lo fissò incredulo per alcuni secondi prima che la sua espressione mutasse completamente.

 

Senza nessun preavviso gli occhi dorati del ragazzo divennero di un rovente color cioccolato mentre il braccio destro si fletteva velocemente facendo partire un pugno che lo colpì in piano volto.

Scattò in piedi liberandosi del suo abbraccio per fissarlo con le mani appoggiate ai fianchi e uno sguardo che non prometteva niente di buono.

Rukawa sollevò un sopraciglio incredulo.

Lui gli aveva fatto un complimento e così lo ringraziava il do’hao!!!!

Possibile che gli interessasse tanto il destino di quel porcospino hentai da scatenare una reazione simile?

La sola possibilità gli faceva bollire il sangue nelle vene.

Un’insana gelosia mista ad una folle paura si impossessarono di lui mentre scattava all’inseguimento del rossino.

 

Possibile?

Possibile che ad Hanamichi l’asso del Ryonan non fosse del tutto indifferente?

E se così fosse stato lui che cosa avrebbe fatto?

Come avrebbe reagito se Hana...

 

Il suo  Hana l’avesse...

 

Non riusciva nemmeno a pensare la parola lasciato.

 

NO!!! Non gliel’avrebbe permesso!

 

Lui era il suo shadow!

 

Il suo amante!

 

Il suo Hanamichi!!!

 

La sua...

                    vita...

 

Non avrebbe consentito a niente e a nessuno, rossino stesso compreso, di privarlo del suo calore, del suo sorriso, della sua dolcezza....

 

La sua mente registrò con momentaneo stupore che non aveva pensato nemmeno una volta al suo sangue.

Ma il cuore sapeva ormai da tempo che quel do’hao, per lui era molto di più che uno shadow.

Lo afferrò violentemente per un polso costringendolo a voltarsi con uno strattone rabbioso.

 

“Si può sapere che cosa ti è preso???” tuonò con furia accresciuta dalla paura.

“Cosa mi è preso?” gli chiese incredulo Hanamichi.

“Non ti sei nemmeno reso conto di quello che hai detto Kaede vero?” gli chiese mentre nei suoi occhi baluginava un lampo di dolore intenso.

“Dopo l’episodio della doccia avevo accantonato la cosa dicendomi che mi ero sbagliato. Che non era possibile che tu mi considerassi in quel modo ma ora....”

Scosse la testa abbassano il capo in modo da far scivolare i capelli davanti agli occhi per celare il suo sguardo.

“Ma che diavolo dic.....” la frase che aveva sulle labbra si spezzò a metà mentre la sua mente registrava un piccolo particolare che gli gelò il sangue nelle vene.

 

Lungo la guancia del suo ragazzo una lacrima cristallina scivolava lentamente sullo zigomo abbronzato.

 

Hanamichi....

Hanamichi stava....

 

Incredulo il vampiro lo lasciò andare mentre poteva quasi avvertire il rumore del suo cuore che andava in pezzi.

 

Era così preoccupato per quello stupido porcospino da mettersi a piangere???

Ci teneva così tanto...?

Non lo aveva più visto piangere da...

Da quella volta che l’aveva violentato.

 

Quel pensiero gli attraversò la mente come una fucilata.

 

Già lui l’aveva violentato.

 

E si cibava del suo sangue.

 

Ne aveva fatto il suo shadow per salvargli la vita e Hanamichi aveva detto di amarlo...

 

Ma...

 

Infondo...

 

Lui l’aveva costretto...

 

L’aveva legato a se senza chiederglielo...

 

Gli aveva strappato la libertà con la forza...

 

E se...

 

Se il rossino avesse infine deciso che la rivoleva...

 

Che voleva essere libero per riprendere una vita normale...

 

Lontano dai pericoli in cui lui lo cacciava...

 

lontano dalla vita in cui l’aveva scaraventato...

 

magari...

 

magari accanto a...

 

Sendoh....

 

“Ci tieni così tanto?” sussurrò incredulo... terrorizzato.

Hanmichi sollevò uno sguardo furioso su di lui.

“Certo stupido!! E’ così difficile da capire!!” tuonò prima di scappare letteralmente verso la porta e uscire dalla stanza con indosso ancora i soli pantaloni del pigiama.

 

Rukawa rimase immobile gli occhi blu spalancati.

Avrebbe potuto inseguirlo...

Fermarlo....

Legarlo al letto se necessario....

 

Ma non ne aveva la forza....

Non aveva la forza nemmeno per respirare.

 

Sodoma e Gomorra passarono lo sguardo scuro dal rossino che si precipitava giù per le scale al loro padrone immobile, gelato sulla soglia, e uggiolarono piano.

 

 

“Aspetta un attimo...” mormorò Akira mentre la sua fronte si corrugava.

“Hai detto maschio?” chiese confuso.

Koshino sollevò gli occhi al cielo.

“Terra chiama Akira!!” esclamò.

“Senti sei tu quello che mi ha buttato giù dal letto come un tornando gridando che Rukawa era un maschio come se fosse la cosa più strana del mondo! Si vede sai che è un maschio!! Chiedi alle sue fans!”

Akira lo fissava incredulo.

“Io ho detto vampiro non maschio?” mormorò mentre un sospetto cominciava a farsi strada nella sua mente.

Koshino sollevò un sopraciglio cupo.

Evidentemente c’era qualcosa che non tornava.

Akira si sedette sul materasso fissando l’amico.

“Ripeti quello che dico io...” sussurrò con un filo di voce.

Hiroaki lo fissò scocciato “Akira....” protestò.

“Per favore è importante!!” lo supplico l’amico e Koshino annuì sprofondando in una poltroncina accanto al comodino.

 

“Casa” mormorò Akira.

“Casa” ripetè Koshino che era ormai totalmente convinto che l’amico avesse sbattuto la testa da qualche parte.

 

“Ragazzo”

“Ragazzo”

 

“Vampiro”

“Maschio”

 

Akira strinse la mascella ma continuò.

 

“Succhiasangue”

“Ragazzo”

 

“Creatura della notte”

“Essere umano”

 

“Non morto”

“Giocatore”

 

“Maledizione!!!” imprecò Akira alzandosi in piedi di scatto comprendendo finalmente perchè il compagno di squadra aveva preso tanto allegramente la sua notizia e anzi aveva scambiato lui per pazzo!!

“Akira che ti sta succedendo?” gli chiese Hiroaki avvicinandoglisi e poggiandogli entrambe le mani sulle spalle.

Il ragazzo più grande scosse il capo mestamente abbassando la testa per poggiarla sulla spalla dell’amico.

“Anche se volessi Hiroaki... non riuscirei a dirtelo” sussurrò.

 

 

Mistui si alzò con gli occhi ancora assonnati bofonchiando imprecazioni mentre andava ad aprire la porta della camera del suo ragazzo, da cui aveva passato la notte.

Gli insulti che aveva preparato per il disturbatore tuttavia gli morirono sulle labbra e ogni rimasuglio di sonno scomparve quando si ritrovò davanti un rossino scarmigliato e sconvolto, con il volto bagnato di lacrime.

“Hanamichi che è successo??” chiese preoccupato facendolo entrare mentre Kibinobu che era rimasto a letto si metteva a sedere osservando preoccupato il ragazzo stravolto dalla rabbia e dal dolore.

“Hai litigato con Rukawa?” gli chiese dolcemente il sempai facendogli segno di sedersi accanto a lui.

Hanamichi annuì lasciandosi cadere sul materasso accanto al ragazzo con gli occhiali.

“Sembra una cosa seria” borbottò Mistui andando a sedersi anch’esso sul materasso.

Non aveva mai visto quella testa matta di Sakuragi tanto sconvolto.

Era abituato a sfotterlo e a canzonarlo per il semplice gusto di farlo arrabbiare ma provava un profondo affetto per quel suo kohai pasticcione certo, casinista senz’altro ma dal cuore innocente come quello di un bambino.

“Lui.... lui....” balbettò tra le lacrime stringendo con forza le mani sui pantaloni del pigiama.

 

 

“Cuginettooooooooo!!!!”

esclamò Reika comparendo nella stanza che Rukawa e lo sposino dividevano con un sorriso allegro.

A differenza di quello che si era aspettata però ad accoglierla non ci furono le solite occhiatacce del cugino e tanto meno il sorriso adorabile del suo shadow.

Che fossero già scesi a fare colazione?

Si guardò attorno ancora sospesa a mezz’aria quando una macchia scura accanto al letto attrasse la sua attenzione.

Atterrò silenziosamente sul tappeto soffice che copriva il palchè prima di fare il giro del letto lentamente.

Quello che vide la lasciò a dir poco sconvolta.

Seduto a terra, la schiena appoggiata al letto all’occidentale, i capelli scuri che gli scivolavano sul volto candido, suo cugino stava immobile le spalle piegate in avanti, il capo chino.

“Kaede!!!” gridò preoccupatissima fiondandosi al suo fianco.

Lo sguardo vuoto che il vampiro le rivolse le fece gelare il sangue nelle vene.

“Oddio è successo qualcosa ad Hanamichi???” chiese improvvisamente, violentemente, conscia dell’assenza dello shadow.

Che cos’altro poteva giustificare lo sguardo spento di suo cugino e quell’aria... distrutta.

Kaede tuttavia scosse lentamente il capo.

“Ma allora.....” chiese preoccupata e perplessa.

“Lui....” mormorò piano.

“Lui cosa???” chiese Reika impaziente e sempre più preoccupata...

“Lui.... ama.....” scosse il capo sollevando lo sguardo per fissare Reika con occhi scintillanti.

La ragazzina si portò entrambe le mani alla bocca per soffocare un grido quando si rese conto che quelle...

 

Quelle erano lacrime!!!

 

Kaede.

Kaede che non aveva mai pianto in vita sua...

 

“Lui ama un’altro” sussurrò il volpino in un soffio che tuttavia giunse forte e chiaro alle orecchie della cugina tanto era irreale il silenzio che li avvolgeva mentre un’unica lacrima scintillava lungo la guancia del vampiro.

 

Reika lo fisso immobile, incredula, gelata.

 

E poi....

... esplose.

 

“MA SEI SCEMO???” tuonò mettendosi entrambe le mani sui fianchi e fissandolo cupa.

 

Kaede corrugò la fronte dinanzi alla reazione della ragazza, non era esattamente quella si era aspettato!!

“Ma...” mormorò.

“Niente ma!” lo interruppe la ragazzina.

“E’ assolutamente fuori discussione l’amore che Hanamichi porta per te! Mi verrebbe invece da chiedermi se tu lo ami davvero dato che hai il coraggio di farti venire questi dubbi!!” lo sgridò

Rukawa la fissò furioso.

“I miei non sono dubbi! E’ stato lui stesso a dirmelo!” tuonò.

Reika scosse il capo biondo piccata. “Ti ha detto forse: Kaede amo un’altro???”

Il vampiro corrugò la fronte.

“Bhe non l’ha detto così chiaramente... “ mormorò.

Reika sospirò sedendosi sul tappeto accanto a lui.

“Perchè non cominci dall’inizio Kaede...” gli consigliò.

Il volpino annuì cominciando a raccontarle del loro primo litigio avvenuto solo il giorno prima sempre a causa del porcospino.

La vampira lo interruppe a mezza narrazione con uno stizzito “Ma Kaede!!!!”

“Tu sensibilità zero eh? Cavoli l’hai trattato come un oggetto io ti avrei tirato un pugno come minimo!!!” esclamò furiosa.

Il vampiro annui. “Lo so ma è stato più forte di me” mormorò.

“E poi stamattina abbiano cominciato a parlare di nuovo del porcospino...”

“Non potevate occupare meglio il vostro tempo?” chiese la ragazzina sollevando gli occhi al cielo.

“Reika!” la rimproverò bonariamente il vampiro.

“Va bhe continua...”

“Gli ho spiegato in che cosa consisteva il sigillo” mormorò il vampiro mentre avvertiva una morsa fredda serrarglisi attorno al cuore mentre ricordava con quanta foga il SUO Hanamichi aveva difeso quel... quel.... seghetto ambulante!!!

Reika invece ridacchiò. “Una cosa molto divertente” mormorò.

Rukawa sospirò. “Il do’hao invece non la pensava come te” disse tristemente.

“Mi ha detto che l’avrebbero preso per pazzo e mi ha chiesto se non mi sembrava di aver esagerato...” mormorò mestamente mentre la morsa che gli serrava il petto diventava ancora più salda.

“Immagino la tua risposta...” sorrise Reika.

Il vampiro annuì.

“Gli ho detto di no” sussurrò cupo.

“Ci avrei scommesso!!” rise piano al ragazzina smettendo non appena un’occhiata del cugino la gelò.

“Gli ho detto che non perdonavo chi tenta di portarmi via le cose a cui tengo...”

 

Reika lo fissò incredula “Non dirmi che...” mormorò impallidendo

 

“... e che lui era decisamente la cosa a cui tenevo di più!!” continuò il vampiro.

 

La ragazzina lo fissò a bocca aperta.

 

MA ALLORA SEI DAVVERO SCEMO!!!!!

 

 

continua....

 

 

Scleri dell'autrice (Saltateli... nd.Pippis)

N: ^^’’’’

R: ma.... ma.... IO TI DISINTEGRO!!!!!! è___é

H: E IO TI DO UNA MANO!!!!! è___é

S: IO ANCHE DUE!!! è___é

N: Suuuuu ragazzi non fate così..... ^^’’’’

R: spero per te che le cose migliorino prima di subito!!!

N: ^^’’’ cercherò....

R&H_con_frusta: SUBITO!!!!

N: ç____ç uffaaaaa....

 

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