Crossover 4                                         Back to FanFic  Back to Home

 

Pow Rukawa

 

“NOO!!” grido con tutto il fiato che ho in gola.

Lo getto a terra pochi secondi prima che la palla di fuoco lasci la sua mano.

Stringo gli occhi per un interminabile secondo aspettando l’esplosione che tuttavia non giunge.

Pare che mi sia mosso appena in tempo.

Meno male!!

Stupido do’aho questa è una cucina a GAS!!

GAS capisci!!!

La teiera continua a fischiare mentre io tiro un sospiro di sollievo.

“Ma dico sei impazzito!” gli ringhio gelido abbassando lo sguardo su di lui.

Adesso lo riempio di pugni giuro!!!

Potevamo saltare per aria!!!

 

Ma quando lo sguardo si appoggia su di lui... tutta la mia furia si scioglie.

 

I capelli rossi sono sparsi sul pavimento bianco della cucina, in una massa disordinata e lucente.

La maglia del pigiama, slacciata, si è aperta in due morbidi petali stoffa che fanno da scrigno al suo petto dorato.

Mi fissa con gli occhi lucenti leggermente sgranati, il respiro lievemente affannoso, probabilmente per lo sforzo di lanciare il suo incantesimo o di trattenerlo una volta scagliato.

 

E’... stupendo...

 

Ed è sotto di me, rivestito a malapena da questa stoffa leggera da cui gli orsacchiotti mi sorridono dolcemente.

Avverto ogni curva del suo corpo, contro il mio.

 

Kami...

 

Il pavimento dev’essere freddo, penso tra me e me, perchè tiene la schiena lievemente inarcata e gli si sono inturgiditi i capezzoli.

La mia mano si muove leggera, dimentica di tutto, sfiorando il suo petto, per poi scivolare su quella pelle sensibile, leggermente più scura.

 

Lui invece è così caldo....

 

Hanamichi socchiude le palpebre per un momento, lasciandosi accarezzare, prima di riscuotersi e sollevare una mano a fermare il mio polso.

Lo fisso negli occhi dorati e lui scuote piano il capo in segno di diniego.

“Scusami...” mormoro sollevandomi e tendendogli una mano per aiutarlo a fare altrettanto.

Lui mi regala un’altro di quei magnifici sorrisi, arrossendo.

“E’ che... non lo so... mi sento come se lo stessi tradendo...” sussurra.

Annuisco con il capo, prima di raccogliere i vestiti che ho lasciato cadere e porgerglieli.

“Ti accompagno in bagno..” mormoro, data la mia precaria situazione mentale è meglio che io non lo veda spogliarsi.

Lo lascio da solo, ordinandogli di non toccare ASSOLUTAMENTE nulla e lui mi porge un sorriso di scusa.

Scuoto le spalle esasperato augurandomi che non bruci niente mentre torno in cucina.

 

Spengo la fautrice di tutto questo disastro fermandomi a fissare le morbide onde di vapore che scivolano piano nell’aria ripensando a ciò che è accaduto poco fa.

Adesso capisco a che cosa si riferiva quando parlava dei suoi ‘poteri’.

Cavoli.... ero così preso da evitare che lui ci facesse esplodere che non mi sono nemmeno fermato a stupirmi.

Era davvero maestoso avvolto dal fuoco.

Chissà che faccia avrebbero fatto i nostri compagni di squadra se avessero potuto vederlo così.

 

Probabilmente sarebbero svenuti.

 

Sorrido tra me all’idea prima di lasciarmi cadere con un sospiro su una sedia, cercando di ragionare con calma.

Ci sono faccende più importanti a cui pensare ora.

 

Per prima cosa dobbiamo scoprire in che modo lui è arrivato qui.

E il mio, bhe mio si fa per dire, Hanamichi?

Dov’è?

 

Probabilmente lui è finito su Zagor.

 

Chissà... avrà incontrato l’altro me stesso?

E avrà scoperto che sono sposati?

Che hanno dei figli??

 

Chissà che effetto gli ha fatto...

Io ancora non riesco a crederci anche se... mi piacerebbe vederli.

Potrei sempre chiedere ad Hanamichi di descrivermeli.

Due bambini.

I nostri figli.

Non ho mai voluto dei figli.

In linea di massima non ci ho mai neppure pensato.

Ma dopo aver visto la luce che si accendeva nei suoi occhi a parlarne...

 

Chissà come sono questi due, piccoli, noi stessi, mescolati.

 

Il mio Hanamichi li avrà visti?

Che ne avrà pensato?

Chissà se gli piacciono i bambini.

Chissà se gli sono piaciuti i... nostri.

 

Che strana sensazione mi da questa parola: “... nostri...”

 

Come se la starà cavando lui, in questa situazione?

Magari potrebbe cominciare a pensare a me... a noi...

 

E se invece gli facessi schifo?

E se tornato a scuola scoprisse che anche in questa dimensione c’è un Rukawa attratto da lui e mi rovinasse??

 

No, il do’aho non arriverebbe mai a questo.

 

Per quel poco che posso dire di conoscerlo certamente non è una persona cattiva.

Non sfrutterebbe una cosa così intima per farmi del male.

Certo è, che però potrebbe mettere una distanza incolmabile tra noi.

Probabilmente smetteremo anche di fare a pugni.

Perderei anche quella miserissima possibilità che ho.

 

Il ritorno di Sakuragi mi riporta al presente.

Mi fa uno strano effetto vederlo con addosso i miei vestiti.

“Kaede...” mormora serio sedendosi di fronte a me “Io devo tornare a casa...” dice.

Evidentemente ha usato anche lui questo tempo per pensare.

Annuisco con il capo “Beviamo il the... poi torneremo a casa di Hanamichi..” rifletto a voce alta “...se ha usato un qualche genere d’incantesimo tu credi di essere in grado di ripeterlo?” gli chiedo perplesso.

“Non lo so..” mormora passandosi una mano tra i capelli rossi.

 

 

Pow Hanamichi

 

Siamo nel suo studio.

Rukawa mi ha accompagnato qui prima di raccontarmi che cosa è accaduto tra lui e Hanamichi in questa dimensione.

E’ una storia assurda!!

Quando torno a Kanagawa darò un pugno a Sendoh per quella sua malsana idea del Maternis.

Ma dico che cos’ha al posto del cervello?

Gel???

Come ha fatto a fare un errore simile!

L’altro me stesso per poco non ci rimetteva le penne.

Rukawa termina di raccontare, e devo dire che è la prima volta che lo sento parlare tanto, prima di rivolgersi a me.

“Adesso voglio delle spiegazioni da te...” mormora “..come sei finito qui? E dov’è il mio Hana!” chiede.

 

Il mio Hana...

 

Che strano effetto mi fanno queste parole.

E’ strano... così strano sentire lui dire una cosa del genere...

 

Il mio Hana....

 

Mi piace...

Mi piace il modo protettivo e geloso con cui le pronuncia.

Dette da Haruko che effetto mi farebbero?

Mi sentirei così... fragile e al sicuro... al contempo, se a pronunciare questa frase fosse lei?

 

Comincio a parlare, di ieri, del medaglione, mentre ancora la mia mente cerca di analizzare la sensazione che mi da essere qui, con lui.

Sussulto quando mi accorgo che Rukawa si è alzato e che è ora in piedi, di fronte a me.

Si china allungando una mano, prendendo il gioiello tra le dita.

La catenella è troppo corta per permettergli di stare lontano da me e dato che, nemmeno il suo potere sembra in grado di spezzarla, è costretto a starmi molto vicino per esaminarne il disegno.

 

Troppo vicino.

 

Le mie labbra sfiorano le ciocche scure di tanto in tanto quando lui muove leggermente il capo.

Devo stringere i pugni per trattenermi dal allungare le mani e passargliele tra i capelli.

 

Non ci avevo mai fatto caso.

 

Sembrano seta sottile...

E poi il loro colore...

Anche quelli del mio Rukawa sono così neri che la luce vi disegna riflessi blu?

 

Il MIO Rukawa????

 

E questa da dove mi è uscita???

Bhe in qualche modo li devo distinguere no?

Mi giustifico tra me.

 

E poi... non suonava così male... il mio Rukawa...

No, no, no!!

Ma che vado a pensare!!

E’ colpa di questa stupida volpaccia che mi costringe a respirare il suo profumo.

 

Lui sbotta un’imprecazione spezzando i miei pensieri, allontanandosi da me per cominciare a passeggiare avanti e indietro.

“Quel medaglione contiene certamente del potere, ma non è un incantesimo che sono in grado di leggere o riprodurre..” mormora tra se e se, senza neanche guardarmi “...eppure ci dev’essere un modo!” ringhia irritato.

 

Sembra preoccupato.

 

L’avevo già capito da quei suoi primi sguardi, dal modo in cui teneva in braccio Hi, dal tono con cui la sua voce narrava la sua storia e ora ne ho una nuova, sorprendente, dimostrazione...

 

...questo Rukawa ama Hanamichi.

 

Lo ama davvero.

Non è un infatuazione.

Non è desiderio.

Non è un’amicizia particolare.

 

No, il loro è Amore.

 

Un po’ t’invidio sai, me stesso di questa dimensione, perchè credo che io non troverò mai qualcosa di cosi puro e assoluto come quella luce che brilla ora nelle iridi di ghiaccio del tuo compagno.

 

 

Pow Rukawa

 

Abbiamo passato tutto il pomeriggio a frugare la casa di Hanamichi senza tuttavia trovare nulla.

In compenso, io, ho scoperto molte cose.

 

Che il do’aho non fosse solo un  do’aho l’ho sempre sospettato.

 

Ma che vivesse da solo non lo avrei mai pensato.

Ho visto le fotografie, con il nastro nero, di quelli che devono essere i suoi genitori.

Non lo sapevo.

Ora capisco perchè passa tanto tempo con i suoi amici.

Loro sono la sua famiglia.

Chissà se lavora per mantenersi o se vive con un assegno dell’assistenza sociale.

 

Accidenti... se prima potevo sperare che il mio fosse solo desiderio ora...

Ora temo che si stia pericolosamente trasformando in qualcos’altro.

“Che facciamo?” chiede Hanamichi lasciandosi cadere sul divano con un sospiro.

 

Sembra avvilito dal non aver trovato nulla.

 

“Torniamo a casa...” mormoro “..ormai comincia a farsi buio...”

Lui annuisce ma non si alza.

“Troverò il modo di rimandarti indietro...” mormoro sedendosi accanto a lui.

Mi sorride e scuote il capo “Non c’è niente che potrebbe tenermi lontano da lui...” mormora “...in un modo o nell’altro... tornerò da Kaede e dai miei bambini!” sussurra.

 

E non lo dice tanto per dire.

Non è una sparata da Tensai.

 

Crede ad ognuna delle parole che ha pronunciato.

 

“Lo ami così tanto...” mormoro senza nemmeno rendermi conto di aver parlato a voce alta.

Lui mi sorride in quel modo che lo accende di luce.

“Li amo così tanto... sì...” mormora piano.

 

Lo invidio un po’... invidio quel me stesso che può stringere tra le braccia questa creatura magnifica che ha raggiunto la maturità di un amore sbocciato in tutta la sua bellezza.

Sospiro e lui mi accarezza delicatamente un braccio “Torniamo a casa?” chiede.

Annuisco e gli faccio strada fuori dall’appartamento di Hanamichi.

Devo pensare ad un modo di sistemarlo.

Lo metterò a dormire in camera mia e io mi preparerò il divano letto in salotto.

E speriamo che con il nuovo giorno ci venga qualche buona idea per sistemare questo casino.

 

 

Pow Hanamichi

 

Mi accascio sul grande letto matrimoniale con un sospiro.

Rukawa ha fatto dire alla servitù che sono malato e con questa scusa mi ha fatto preparare un’altra camera da letto.

Meno male!!

Ci mancava solo che, per mantenere la facciata, dovessi dormire con lui!!

Non se ne parla assolutamente!!

Quello lì nel sonno è capace di saltarmi addosso!!

Volpaccia hentai!!

 

E poi.. se devo essere sincero...

Non lo so...

Averlo vicino oggi mi ha dato strane sensazioni.

Ho bisogno di schiarirmi la mente e di tenerlo lontano.

Almeno per un po’.

Bhe... facciamo un BEL po’!!

 

E poi ha detto che così mi eviterà gli obblighi regali.

Io ho il dubbio che l’abbia fatto perchè ha il terrore che faccia qualche gaffe madornale.

Stupida volpe!!

 

Sospiro, passandomi una mano tra i capelli, sono a pezzi, non tanto fisicamente, quanto emotivamente.

E mi sento un po’ in colpa.

Accarezzo con dita leggere il medaglione che porto al collo.

Chissà come funziona.

Rukawa non ha saputo trovare una spiegazione ma ha fatto convocare per domani i maggiori esperti di magia del suo regno.

E’ determinato a riavere il suo compagno a costo di rivoltare il suo mondo e anche il mio.

 

Un po’ superficialmente, lo ammetto, ma non avrei mai pensato di vedere il volpino preoccuparsi tanto per qualcuno.

Che quel qualcuno poi sia, in un certo senso, io...

 

E’ da tanto tempo che qualcuno non si preoccupa per me...

Chissà se a Kanagawa qualcuno ha notato la mia mancanza...

“Oh cavoli!!” sbottò piombando a sedere.

 

La mia mancanza un cavolo!!

Se quello che suppone la stupida volpe di questo mondo è giusto... suo marito è finito a casa mia!!

E se l’Hanamichi di Zagor ha cercato Rukawa e gli ha raccontato tutto???

 

Oddio... dovrò trasferirmi!!

Non oso pensare che idee si sarà fatto Rukawa.

 

Io e lui sposati???

 

E se gli è andato a dire dei bambini???

Kami, kami, kami....!!

 

Però chissà che faccia ha fatto?

Chissà se ad una tale notizia la sua maschera di bronzo ha perso quella linea indifferente e fredda.

Santo cielo... non oso immaginare in che situazione mi ritroverò una volta tornato a casa...

 

E se... se peggio ancora... Hanamichi non gli ha raccontato niente e magari l’ha baciato???

Infondo lui mica poteva sapere dello scambio!

Si sarà sentito spaesato come me!!

E avrà sicuramente cercato quello che lui crede essere... suo marito...

 

E se ha fatto di... peggio...

 

Arrossisco scuotendo il capo con forza.

No, non è possibile.

Però l’Hanamichi di questa dimensione... bhe lui ha la mia età ma è un adulto al mio confronto.

E se Rukawa...

 

No, no, no!!

Rukawa non è gay, figuriamoci con tutte le oche che gli corrono dietro!!

Però... in effetti non l’ho mai visto con nessuno...

Bhe ma questo perchè Rukawa pensa solo al basket!!

Sì, sì!

Questo è l’unico motivo...  credo...

 

Ahhh!! Basta non ci devo pensare!!

Affronterò la situazione quando sarò riuscito a tornare a casa!!

Devo trovare il modo di tornare indietro.

O quanto meno di riportare qui l’altro Hanamichi.

 

Così non farà danni.

E Rukawa la smetterà di girare nervosamente avanti e indietro nel suo studio con quell’aria di frustrata impotenza.

 

Ohhh! E va bene lo ammetto.

Mi dispiace.

Mi dispiace di averli separati.

E’ strano... stamattina non riuscivo ad accettare l’idea che un me stesso e un Rukawa potessero stare insieme... ora... dopo che ho visto i vari comportamenti della volpe... ora che ho capito quanto si amano... li vorrei vedere di nuovo insieme.

 

Basta! Se voglio combinare qualcosa di utile devo ripensare a cosa è successo ieri sera.

Vediamo... sono arrivato a casa con questo maledetto medaglione al collo.

Ero sdraiato sul letto e poi...

 

Non mi ricordo niente.

 

Mi sono addormentato credo.

Copro uno sbadiglio con la mano mentre gioco con il pendente.

Crossover...” mormoro tra me e me pensieroso.

Rukawa ha detto che significa ‘Attraverso’.

Ma attraverso cosa?

Le dimensioni?

Con questo pensiero, senza nemmeno accorgemene scivolo tra le braccia del sonno.

 

...

 

Un rumore strano mi sveglia.

Sembrava... sembrava... il clacson di una macchina???

Mi sollevo a sedere e la prima cosa che noto è la finestra.

 

Non era lì prima!!!

 

Mi alzo di scatto e quasi lanciò un urlo quando vedo, fuori dal vetro, una strada asfaltata.

E quelle sono... automobili!!!

 

Sono tornato a casaaaa!!

 

Non ci posso credere!!

Allora bastava pronunciare quella maledetta parola!!

Mi volto abbracciando la mia cara stanza con lo sguardo quando mi accorgo che...

 

... non è la MIA camera.

 

Io non ho poster di Micheal Jordan appesi alla parete.

E non ho una scrivania come quella...

E tanto meno un’enorme poltrona accanto al letto...

Oh kami!!

E se le mie supposizioni erano esatte!!

Se questa è... è... la casa della volpe???

 

La camera da LETTO della volpe???!!!

 

Il rumore della porta che si apre porta la mia attenzione sull’uscio, un bel gatto nero scivola elegante nella stanza prima di fermarsi a guardarmi.

 

Devo trovare il modo di andarmene prima che torni Rukawa!

Si farò così.

E smettila di guardarmi stupido gatto!!

 

Gli lanciò un’occhiata assassina innervosito da quei suoi occhi attenti.

Ha degli strani occhi questo gatto.

Scuri... neri... con contorte venature blu e viola...

Ipnotici... abissali... hanno un che di ferino e sinistro...

 

“Che hai da guardare???” gli sbraito contro arrabbiato.

Perchè mi sento intimorito da uno stupido felino.

Lo stupido felino della volpe poi!!

 

 

Il micio reclina leggermente il capo di lato prima di soffiare uno strano: “Mi’aho....”

 

 

 

continua.....

 

 

 

Ma voi... davvero... avevate SPERATO che io mi LIMITASSI a Cronache?? ^_^

 

 

 

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