La Carica dei 101    4                                       Back to FanFic  Back to Home

 

Pow Rukawa

 

Improvvisamente tutti i Rukawa balzano in piedi appiattendosi contro le finestre per sbirciare quello che succede in giardino.

La gamma dei sentimenti che posso facilmente leggere sul mio volto.. che impressione questa cosa... dicevo... la gamma di sentimenti, va dall’inorridito al preoccupato fino a qualche istinto omicida.

 

Bhe... diciamo che prevalgono gli istinti omicida.

 

Ed è strano eppure...

Li capisco.

 

Provo una violenta sensazione di rigetto nel vederli così vicini.

 

“Io... io....” singhiozza piano Haruko.

 

Uff... e non perdere tempo digli quello che devi e poi vattene!

 

“..ho incontrato Rukawa prima..” mormora piano.

 

Ha incontrato me?

Ma io ero qui?

Ah! Forse ha incontrato il me stesso che quel do’aho ha perso.

 

“... lui... lui cercava la casa del suo ‘amore’...” pigola piano e anche da qui vedo Hanamichi sussultare.

 

E devo dire che sussulto anch’io!!

No spiegatemi vi prego...

Cioè c’è un mio clone che va in giro LIBERO per Kanagawa dicendo che cerca la casa del suo amore???

E magari specifica pure che è quella di Hanamichi????

 

Cielo...!

Non avrò più il coraggio di uscire di casa.

Bhe... almeno che Hanamichi non diventi davvero il mio ragazzo...

 

...AAAAAAAAAAH!!!

Che cavolo di pensiero è questo!!

Da dove è uscito!!!!

No, no, no!

Assolutamente....

Assolutamente....

No?

 

“Bhe vedo che è arrivato a destinazione...” sussurra Haruko riportandomi con i piedi per terra e indicando la porta chiusa, dietro cui sta il clone che le ha aperto prima.

E non faccio in tempo a fermarlo che non appena sente queste parole lui spalanca di nuovo la porta ed esce in giardino.

 

Oh santo cielo prevedo guai!!

Ma adesso che faccio esco e lo riporto dentro?

Sì, bravo così Haruko vede due Rukawa e chi glielo spiega???

 

Idea!!!

Potrei dire che ho un gemello!

Giusto!

E dire a tutti che è LUI che è innamorato di Hanamichi e non IO!!!

 

Così salverò la faccia!!

 

Perfetto, sono un genio!!!

 

Oddio!

Comincio a pensare come il do’aho!

Lo sapevo io, quello lì è contagioso!

Faccio per aprire la porta quando d’un tratto mi sorge una domanda.

 

E come le spiego che anch’io ero a casa di Hana???

 

Accidenti!!

Potrei dirle che sono venuto a recuperare mio fratello...

Sì, sì può andare...

 

“Certo che sono giunto a destinazione!” la mia voce decisa arriva chiara da oltre l’uscio.

Accidenti devo fermare il clone prima che faccia qualcosa di insensato tipo: AAARGGHHH!

Tipo quello!!!

 

Non abbracciarlo con così tanta confidenza!!!

 

Alt.

Aspetta un attimo.

Ma mi da fastidio perchè si sta strusciando contro Hanamichi o perchè mette in pericolo la mia reputazione?

 

Ovvio.. perchè si sta strusc... NOOOOOO!!

La reputazione, è per la reputazione!!!!

 

Basta devo fermarli!

Apro la porta di scatto ed esco anch’io fuori.

 

Haruko, che stava guardando con occhi enormi Hanamichi staccarsi dall’abbraccio del mio clone, ora si volta e barcolla pericolosamente nel notarmi.

Non svenire che se no mi tocca pure aspettare che ti riprendi!!

Sakuragi balza in avanti e la sorregge gentilmente per non farla cadere.

 

Credo che la stessa luce assassina lampeggi in 204 occhi in questo momento!!

Bhe... 202 dato che un Rukawa non sta assistendo alla scena!

Lei tuttavia si riprende in fretta e non appena si accorge di chi la sta sorreggendo si divincola con forza guardando Hanamichi come fosse uno scarafaggio.

 

Piccola bastarda!

Adesso le tiro il collo!

 

E devo fare davvero uno sforzo enorme per non saltarle alla gola.

Sforzo che il mio clone non fa affatto!

Lo vedo saettarmi di fianco lanciandosi contro di lei con quello che sembra un ringhio furioso.

 

Bhe se non l’uccido io non ci sono problemi no?

E poi mi darebbe una certa soddisfazione vederla strangolata da me.

 

“Rukawa smettila!” tuona però Hanamichi frapponendosi tra lei e me.

Cioè lui.

Sì insomma il clone.

 

UFFAAA!!!

Hana!! Mai che tu ne faccia una di giusta!

 

Comunque non è questo il punto.

Ora devo pensare alla mia reputazione e poi decideremo come uccidere Haruko!

Tanto con tutti questi cloni....

 

Uh uh uh... idea maligna!

 

Mi farò vedere in centro da tutti mentre un mio clone va e la strangola!

Avrò un alibi a prova di bomba!!

Il delitto perfetto!

Mi scintillano gli occhi...

 

Uh uh uh....

 

“Io.. io non capisco...” mormora Haruko riscuotendomi dai miei pensieri.

 

Ok, recitiamo la parte.

 

“Ti posso spiegare io...” mormoro serio attirando l’attenzione di tutti e tre.

Hanamichi mi guarda alquanto preoccupato.

Do’aho non ti angustiare sistemo io questo casino.

 

AAAHHHH!

Ma perchè mi devo preoccupare per lui!?

Lasciamo stare!

 

“Lui..” dico indicando l’altro Rukawa che ancora le tira occhiate assassine “E’ mio fratello gemello, Kei Rukawa” spiego sparando il primo nome che mi viene in mente.

 

“Ge... gemello?” balbetta lei.

Io annuisco con il capo, in silenzio.

“I nostri genitori sono divorziati e mentre io sono rimasto in Giappone con mio padre lui è andato in Inghilterra con nostra madre...” continuo ad inventare.

Speriamo che Haruko non l’abbia visto, quel film!

 

Lei comunque annuisce convinta.

O forse semplicemente preferisce assecondare questa versione dei fatti piuttosto che accettare il fatto che il suo idolo sia gay.

 

Stupida.

E se io fossi gay?

Non avrei forse il diritto d’innamorarmi anch’io?

Che c’è, solo perchè un gruppo di ragazzine adoranti ha riposto in me i suoi sogni d’amore io non posso averne di miei?

 

Sogni d’amore?

Ma che cavolo sto pensando???

La recita Kaede, la recita!!!

 

“Kei è venuto a trovarmi la settimana scorsa e si è invaghito di questo do’aho!” sbotto cercando di dare un tono di disprezzo alla mia voce.

Kei.. cioè il clone... apre la bocca per intervenire ma Hanamichi li fa segno velocemente di tacere.

Ecco bravo d’aho collabora che forse usciamo da questo pasticcio.

 

“Allora tu.. tu non lo ami..” mormora Haruko rischiarandosi mentre torna a guardarmi con occhi adoranti.

Cavoli forse era meglio se continuava a credere che ero gay!

 

La reputazione Kaede, la reputazione!!

 

“Certo che no!” sbotto sicuro incrociando le braccia sul petto.

“Insomma, siamo seri, ti pare possibile?” le chiedo ironico, tanto per dare più forza alle mie parole.

Lei mi sorride estatica prima di voltarsi contro Hanamichi.

 

Strano...

... il do’aho ha uno sguardo strano...

Vuoto e.. liquido?

E poi... perchè serra i pugni così?

 

Non capisco, che succede?

 

“Quanto a te..” gli sputa addosso lei “...mi fai schifo non farti più vedere, tanto meno con lui!” esclama indicando l’altro Rukawa prima di voltarci le spalle e andarsene impettita.

 

“Bene è tutto sistemato!!” sospiro abbastanza soddisfatto.

Hanamichi mi passa accanto senza nemmeno guardarmi mentre il mio clone lancia ancora occhiate assassine alla direzione in cui è sparita Haruko.

“Rientriamo!” sbotto afferrandolo per un braccio e tirandolo in casa.

 

Faccio appena in tempo a chiudermi la porta alle spalle che mi sbatto contro la schiena di Sakuragi.

 

“Do’aho non stare fermo nell’ingresso!” sbottò cupo.

 

Lui non mi risponde, continua a fissare il pavimento.

Perchè ho l’impressione che ci sia qualcosa che non va?

Perchè sento questa cosa nella testa che mi grida di porre rimedio?

 

Rimedio a che cosa?

 

“Hanamichi?” la mia voce suona incerta tra le labbra del clone che gli si sta avvicinando.

Lo vedo allungare una mano per sfiorargli la spalla ma il braccio di Sakuragi scatta, allontanandolo.

E allora lo sento distintamente.

 

Il suono di un singhiozzo.

 

Trattengo il fiato e noto gli altri me stesso fare la medesima cosa, gli occhi spalancati, increduli.

Hanamichi solleva il volto un secondo solo, fissandomi, prima di scappare letteralmente al piano di sopra e chiudersi nella sua stanza.

 

Forse dovrei corrergli dietro.

 

Ma non riesco a muovermi.

Non riesco a respirare.

 

Hana... stava piangendo.

 

 

Pow Hanamichi

 

Mi getto sul letto singhiozzando ormai senza ritegno.

 

“...mi fai schifo...”

 

“Allora tu.. tu non lo ami..”

 

“Certo che no!”

“Insomma, siamo seri, ti pare possibile?”

 

Ti pare possibile?

Già Hana, ti pare possibile?

Mi auto schernisco.

Insomma ti hanno detto di no cinquanta ragazze un motivo ci sarà, no?

 

“...mi fai schifo...”

 

Soffoco i singhiozzi contro il cuscino.

Lei mi odia.

E lui.

Lui per cui cominciavo a provare qualcosa...

 

Lui...

 

“Insomma, siamo seri, ti pare possibile?”

 

Mi si spezza il cuore.

Perchè le parole di Rukawa mi fanno tanto male?

Perchè deve essere così impossibile amarmi?

Cos’ho di sbagliato?

 

Domanda stupida...

Sono un do’aho, no?

 

Sono dovuto ricorrere ad una macchina per dare vita a qualcuno che mi amasse.

Ho sbagliato, tanto per cambiare, a programmare Evelina.

Perchè io credevo di volere lei e ho duplicato lui.

 

101 lui per di più!

 

Però, stando con Rukawa, riconoscendo in ogni copia una sfaccettatura del suo carattere...

Ho cominciato a pensare...

 

E poi lui mi ha baciato.

 

Più volte.

Mi ha toccato.

Ed io..

Io stavo così bene.

 

E ora...

Ora che lotto contro la paura di accettare quest’attrazione che sento dentro, ora....

 

“Insomma, siamo seri, ti pare possibile?”

 

Ironia.

Cattiveria.

Gelo.

Incredulità.

 

Suvvia!

Stiamo parlando del grande, bellissimo Kaede Rukawa, no?

Come potrebbe lui amare lo stupido do’aho?

 

“Insomma, siamo seri, ti pare possibile?”

 

E lei?

Lei che consideravo almeno un’amica.

Lei per cui, comunque, per tanto tempo avevo conservato nel cuore un sentimento profondo.

Lei...

 

“...mi fai schifo...”

 

Forse ha ragione.

Ha ragione lei.

 

Faccio schifo.

 

Mi sono innamorato di un altro maschio.

 

“...mi fai schifo...”

 

Di Rukawa.

 

“...mi fai schifo...”

 

Il mio nemico.

 

“...mi fai schifo...”

 

Colui che ho sempre gridato di odiare.

 

“...mi fai schifo...”

 

La stella dello Shohoku.

 

“Insomma, siamo seri, ti pare possibile?”

 

Il ragazzo che ha addirittura un fans club!

 

“Insomma, siamo seri, ti pare possibile?”

 

L’astro nascente della pallacanestro giapponese.

 

“Insomma, siamo seri, ti pare possibile?”

 

Basta.

Basta! Basta! Basta!

Mi scoppia la testa!

 

 

Pow Rukawa.

 

Sono davanti alla porta della sua camera ma non ho il coraggio di bussare.

Lo sento piangere.

 

Lo sento piangere e questo suono mi soffoca.

 

Che cosa provo per lui?

Che cosa sento per lui?

Indifferenza.

Forse addirittura una punta di fastidio.

 

La pensavo così... ieri.

 

E oggi.

Oggi cos’è cambiato?

 

Questa situazione assurda mi ha sconvolto.

Ha abbattuto tutti i mie schemi e le mie convinzioni.

 

Mi ha mostrato qualcosa che non sarei mai, nemmeno riuscito ad immaginare.

 

Io che bacio Hanamichi.

 

Hanamichi.

Ha un bel suono nei miei pensieri.

 

Era un’immagine calda.

Dolce.

Non riesco a dimenticare la perfezione con cui i nostri corpi combaciavano.

Non riesco a dimenticare la dolcezza nel suo sguardo quando ha scostato quella ciocca di capelli dalla mia fronte.

Non riesco a togliere dalla mia testa tanti piccoli particolari.

 

Le sue labbra gonfie dopo il bacio.

Lo sguardo confuso.

Le gote arrossate.

 

Il modo nervoso in cui ha cercato di darmi delle spiegazioni.

 

E nella mia mente, ad esse, si aggiungono altre immagini.

Il suo modo di affrontare le sfide.

La forza e la sua determinazione nell’allenarsi.

L’allegria che porta sempre con se.

 

E’ vero fa il deficiente.

 

Ma quante volte è stato proprio quel suo modo di fare a darci la carica per ricominciare?

Per lottare con rinnovata forza?

 

E adesso quest’immagine calda e solare va in frantumi al suono dei suoi singhiozzi.

 

L’ho fatto piangere.

Me l’avessero detto ieri credo che avrei provato addirittura una punta di orgoglio...

 

Bugia...

 

No, probabilmente mi sarei sentito un verme come mi sento ora.

 

“Insomma, siamo seri, ti pare possibile?”

 

Da dove sono arrivate quelle parole?

Da dove è uscita tanta crudele freddezza.

 

Eppure lo so.

L’ho sempre capito.

Che la sua baldanza, le sue auto proclamazioni di genialità servono a mascherare insicurezza e fragilità.

 

Lo so, che lui, come me, porta una maschera, che ha bisogno di rassicurazioni e affetto.

Lo so.

Ma l’ho fatto lo stesso.

 

Ho colpito lì dove sapevo che avrebbe fatto più male.

 

“Insomma, siamo seri, ti pare possibile?”

 

Kami...

Come ho potuto dire una cosa simile?

 

Ammettilo Kaede era così grande la paura?

 

Sì.

Era così grande la paura per questo sentimento che mi ritrovo nel petto senza nemmeno rendermene conto.

Una pianta cresciuta in silenzio che ho notato solo ora che è fiorita.

 

Un bel fiore rosso, profumato e splendente come lui.

 

E adesso.

Se adesso che ho capito fosse troppo tardi?

 

 

contnua.....                                         

 

 

 

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